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Bolli auto arretrati, bisogna pagarli? Cosa fare quando arriva dopo anni una richiesta di pagamento direttamente dalla Regione o se l’Agenzia della Riscossione vi consegna una cartella esattoriale (con sanzione e mora compresi)? Cerchiamo di capire quando per un vecchio bollo auto non è più necessario versare un euro e quando invece è saggio pagare per evitare conseguenze peggiori. (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Quando scatta la prescrizione del bollo auto?

La prescrizione del bollo auto è la chiave che può liberare il contribuente dall’obbligo di pagamento. In generale, dopo un certo periodo, definito “termine di prescrizione”, le richieste di pagamento per bolli auto non versati perdono di validità.

Il periodo dopo il quale si verifica questa prescrizione varia a seconda della natura del tributo e delle specifiche disposizioni legislative applicabili.

Qui puoi vedere come si verifica se hai pagato il bollo auto.

La distinzione tra i termini di prescrizione

Dunque i termini di prescrizione differiscono in base al tipo di tributo. Mentre alcuni hanno un termine di prescrizione di cinque anni, altri si estendono fino a dieci anni. Questa differenziazione gioca un ruolo decisivo nel determinare fino a quando il contribuente è tenuto a saldare eventuali debiti arretrati.

Esempi di tributi e relativi termini di prescrizione:

  • Tributi con prescrizione quinquennale: IMU, TARI, contributi previdenziali, multe stradali.
  • Tributi con prescrizione decennale: imposta di registro e di bollo, imposta ipotecaria e catastale, imposta sulle successioni o sulle donazioni, IVA, IRPEF, IRES, IRAP.

Quando vanno in prescrizione le sanzioni fiscali.

Un’eccezione notevole a queste regole è rappresentata proprio dal bollo auto, che segue un termine di prescrizione più breve, pari a tre anni. Il conteggio del termine inizia dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui il pagamento avrebbe dovuto essere effettuato.

Questa specificità rende il bollo auto un caso unico tra i vari tributi, offrendo ai contribuenti una finestra di tempo relativamente breve entro cui potrebbero essere chiamati a rispondere di eventuali arretrati.

Impatto della prescrizione sulla cartella esattoriale per il bollo auto

Anche la cartella esattoriale per il bollo auto segue lo stesso termine di prescrizione triennale. Questo periodo inizia il giorno dopo la notifica della cartella, stabilendo così un lasso temporale definito entro cui il contribuente può essere soggetto ad azioni di riscossione.

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Bolli auto arretrati che non bisognano più pagare

C’è poi una eccezione che riguarda i bolli auto arretrati non più dovuti a seguito di specifiche disposizioni legislative. Infatti, i bolli di importo fino a 1.000 euro ciascuno, comprensivi di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, sono stati rottamati. Significa che questi debiti sono stati annullati per legge e non richiedono più il pagamento, anche in presenza di un avviso.

Come pagare il bollo auto con PagoPa.

Come verificare la rottamazione

Per determinare l’applicabilità della rottamazione, è essenziale esaminare la data di affidamento della riscossione indicata nella cartella esattoriale. Se la data è anteriore al 31 dicembre 2015, il debito rientra nella rottamazione e non è più dovuto.

Quali bolli possono definirsi prescritti?

I bolli auto arretrati si considerano quindi prescritti e non più pagabili dopo tre anni dalla data in cui avrebbero dovuto essere pagati. È importante però che durante questo triennio il contribuente non riceva richieste di pagamento o cartelle esattoriali, altrimenti il termine di prescrizione si azzera e ricomincia da capo.

Limiti alla contestazione delle cartelle esattoriali

Se sono trascorsi più di tre anni dall’ultimo sollecito di pagamento, il contribuente perde la possibilità di presentare ricorso diretto al giudice per ottenere la cancellazione della cartella esattoriale, a causa dei termini di contestazione stabiliti dalla legge.

In assenza di opposizione tempestiva, il contribuente deve attendere un’ulteriore iniziativa dell’agente della riscossione, che può manifestarsi in varie forme, incluse l’intimazione di pagamento e il preavviso di fermo amministrativo.

Se non pago il bollo auto

Il mancato pagamento del bollo auto può avere potenziali conseguenze negative per il contribuente. Il mancato pagamento del bollo auto non conduce al pignoramento dell’abitazione principale del debitore. Questa misura estrema è riservata solo ai casi in cui il debito supera i 120.000 euro e il debitore possiede almeno due immobili.

Misure adottate dall’agente della riscossione

Dopo la notifica della cartella di pagamento per il bollo auto arretrato, l’agente della riscossione può adottare diverse misure per riscuotere il debito. Alcune delle azioni più severe sono il pignoramento del conto corrente o di una quota dello stipendio o della pensione.

Tuttavia, la pratica più comune riguarda l’attuazione del fermo amministrativo dell’auto, che impedisce al proprietario del veicolo di circolare finché il debito non viene saldato.

Il preavviso di fermo amministrativo

Prima di procedere con il fermo amministrativo, l’agente della riscossione è tenuto a inviare un preavviso, dando al contribuente 30 giorni di tempo per regolarizzare la situazione. Questa fase preliminare offre al debitore l’opportunità di avviare un piano di rateizzazione del debito.

Rateizzazione del debito e utilizzo del veicolo

Una volta che il contribuente richiede la rateizzazione del debito e paga la prima rata, è nuovamente autorizzato a utilizzare il veicolo, anche se il debito totale non è ancora stato completamente estinto. Questa opzione fornisce un certo grado di flessibilità, permettendo ai proprietari di veicoli di riprendere la normale circolazione pur continuando a saldare i loro debiti arretrati.

Bolli auto arretrati, bisogna pagarli?
Nell’immagine un uomo controlla se ha dei boli auto arreetrati.

FAQ (domande e risposte)

Quando scatta la prescrizione per i bolli auto arretrati?

La prescrizione per i bolli auto arretrati scatta dopo tre anni dal 1° gennaio successivo all’anno in cui il pagamento avrebbe dovuto essere effettuato. Questo significa che, ad esempio, il bollo auto dovuto per l’anno 2024 si prescrive il 1° gennaio 2028. È importante notare che anche le cartelle esattoriali emesse per il bollo auto cadono in prescrizione dopo tre anni dalla loro notifica, rendendo il debito non più esigibile.

Che cosa accade dopo tre anni dalla notifica di un bollo auto?

Dopo tre anni dalla notifica di un bollo auto, il debito si prescrive, il che significa che non può più essere legalmente richiesto dallo Stato o dagli enti preposti alla riscossione. Se durante questo periodo il contribuente non ha ricevuto ulteriori notifiche o richieste di pagamento, il debito si considera annullato e non più dovuto.

I bolli auto emessi prima del 31 dicembre 2015 devono essere pagati?

I bolli auto emessi prima del 31 dicembre 2015 e di importo fino a 1.000 euro, comprensivi di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, non devono più essere pagati. Questi sono stati automaticamente rottamati per legge, rendendo l’annullamento automatico e non richiedendo azioni da parte del contribuente. Tuttavia, se l’agente della riscossione tenta di riscuotere tali somme, il contribuente può presentare una richiesta di sgravio per la cancellazione del debito.

Cosa fare se si riceve una cartella esattoriale per bollo auto?

Se si riceve una cartella esattoriale per bollo auto, è importante verificare la data di notifica e la prescrizione del debito. Se il debito è prescritto o rientra nei bolli auto rottamati prima del 31 dicembre 2015, si può presentare una richiesta di sgravio all’agente della riscossione per ottenere la cancellazione del debito. In caso contrario, si dovrebbe considerare il pagamento o la rateizzazione del debito per evitare ulteriori conseguenze.

Quali conseguenze si rischiano non pagando il bollo auto?

Non pagando il bollo auto, si rischiano diverse conseguenze, tra cui il pignoramento del conto corrente o di una parte dello stipendio o della pensione. La misura più comune è il fermo amministrativo dell’auto, che impedisce la circolazione del veicolo finché il debito non viene saldato. Queste misure sono attuate dall’agente della riscossione dopo la notifica della cartella di pagamento.

Come ottenere la cancellazione di un bollo auto prescritto?

Per ottenere la cancellazione di un bollo auto prescritto, il contribuente può presentare una richiesta di sgravio all’agente della riscossione, indicando che il debito è caduto in prescrizione o rientra nella rottamazione dei bolli auto precedenti al 31 dicembre 2015. È importante fornire tutte le prove necessarie, come la data di notifica della cartella esattoriale e la data di scadenza del pagamento originale, per supportare la richiesta.

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