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Dopo un 2023 segnato dall’aumento dei tassi di interesse, che ha inevitabilmente avuto effetti sui mutui e di conseguenza sulle compravendite, nel 2024 l’aumento del costo dei finanziamenti per la casa sembra essersi arrestato. Questo come si sta riflettendo sul mercato immobiliare? idealista/news lo ha chiesto al presidente del Consiglio Nazionale del Notariato, Giulio Biino, che ha parlato anche della norma sulla circolazione dei beni di provenienza donativa, spiegando che la sua introduzione “porterebbe a una riduzione del contenzioso potenziale” e a una facilitazione della circolazione, ragione “per cui non smettiamo di crederci e di batterci”.

Sul fronte delle compravendite, il nuovo anno si è aperto con una, seppur flebile, ventata di ottimismo oppure c’è ancora molta cautela? Qual è la percezione del Notariato?

“La nostra percezione sull’andamento del mercato immobiliare è di una certa fiducia, perché quel trend di continua crescita dei tassi che ha contraddistinto tutto il 2023 sembra essersi arrestato nell’anno in corso. Negli Stati Uniti la Fed ha di recente annunciato un taglio dei tassi in tre step successivi durante il 2024. Tendenzialmente, questa politica monetaria viene in qualche modo ripresa anche dall’Europa e quindi dall’Italia.

Già l’ultimo trimestre del 2023 aveva segnato un rallentamento della decrescita del numero degli atti, così come del numero dei mutui. C’era stata una sorta di stabilizzazione. Questo fa pensare che nel 2024 un po’ di ripresa effettiva ci possa essere.

Io sono convinto che non si tratti soltanto di una questione numerica, sicuramente importante, ma anche di una questione di ripresa di fiducia da parte dei consumatori. Il cittadino non è suggestionabile al punto che nel momento stesso in cui vede una diminuzione del tasso immediatamente ricorre al mercato e al mutuo, deve rendersi conto che questa inversione di tendenza è strutturale. A quel punto c’è da sperare che effettivamente il mercato riprenda”

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è intenzionato ad avviare un nuovo Piano Casa a partire dal 2025. Un progetto importante per il nostro Paese?

“Come Notariato sicuramente apprezziamo il fatto che ci sia un’attenzione da parte del governo e poi del Ministero di riferimento al tema casa. Questo nonostante i giovani non vedano più l’acquisto dell’abitazione come l’approdo naturale della loro vita di coppia o da single. Tale tendenza è infatti un po’ cambiata nel corso degli anni anche in Italia, dove tuttavia – a differenza di molti Paesi, soprattutto anglosassoni – la casa continua a essere un punto di riferimento.

Come Notariato non possiamo che vedere favorevolmente il fatto che il governo con successivi piani casa stia attento a favorire l’edilizia residenziale pubblica, la casa sostenibile, la casa green, che permetta l’aumento di volumetrie a costi zero o a costi ridotti, che quindi tutto il mercato possa giovarsi di queste attenzioni.

Noi stessi abbiamo messo proprio la casa al centro del nostro ultimo Congresso. Era da tanto che non lo facevamo ed evidentemente ci abbiamo visto giusto se addirittura il Santo Padre ha pensato di inviarci un messaggio augurale in apertura dei lavori evidenziando come fosse importante che una categoria come la nostra, che ha un po’ la casa al centro delle sue attività, la mettesse anche al centro delle sue riflessioni e delle sue proposte. E le nostre proposte, che stiamo cercando di portare avanti ai tavoli ministeriali giusti, vanno dal co-housing al silver co-housing, dall’attenzione al mercato green alle case sostenibili”.

Tra gli obiettivi del Notariato c’è quello di favorire la circolazione immobiliare. Auspicavate l’inserimento nella legge di Bilancio 2024 della norma sulla circolazione dei beni di provenienza donativa. Cosa chiedete su questo fronte?

“Noi continuiamo a credere molto nella norma, nella proposta che abbiamo fatto a fine anno scorso, che era appunto sfociata nell’inserimento nella bozza della legge di Bilancio e che poi è stata espunta, ma unicamente per ragioni di compatibilità di materia. Siamo ancora al lavoro, con tutti i Ministeri di riferimento – quindi Ministero delle Finanze, ovviamente il nostro Ministero che è quello della Giustizia, il governo stesso e anche il Ministero di Raffaele Fitto, quello che si dedica al Pnrr.

L’introduzione di tale norma porterebbe a una riduzione del contenzioso potenziale,

che è uno dei pilastri del Pnrr, siamo quindi convinti che anche questo veicolo possa essere la sede di destinazione di questa norma e siamo altrettanto convinti che una facilitazione della circolazione quale potrebbe produrre tale norma sia essenziale, per cui non smettiamo di crederci e di batterci. Io sono fiducioso che prima o poi ci si riesca”.

Il Notariato ha realizzato diverse guide sulla casa. Quali hanno riscosso maggior interesse e quali, a suo avviso, sono indispensabili e perché?

“Sono molti anni che il Notariato collabora con le più importanti associazioni di consumatori proprio per produrre in collaborazione con loro guide per i cittadini. Riteniamo che siano importantissime perché hanno tre pregi essenziali: il primo pregio è che sono affidabili, proprio perché provengono dal Notariato e quindi la fonte che introduce i dati all’interno della guida è una fonte affidabile; il secondo è che sono liberamente scaricabili dal sito del Notariato e quindi sono per tutti i cittadini in libera consultazione; il terzo è che sono pratiche e semplici, trattano i temi che sono oggetto di ciascuna guida con una modalità domanda e risposta, con l’aiuto di esempi, hanno quindi una fruibilità adatta al grande pubblico.

La nostra intenzione è di continuare ad aggiornarle per renderle sempre attuali. Recentemente poi abbiamo prodotto una guida sulla volontaria giurisdizione, la grossa riforma che ci ha visti diventare alternativi al giudice in tutta una serie di autorizzazioni che prevedono l’intervento in atti di incapaci o di minorenni. Sempre di recente, inoltre, siamo usciti con uno studio su una materia estremamente complessa come quella dei bonus fiscali e devo dire che i riscontri che stiamo ricevendo dimostrano che ancora una volta la profondità e l’attendibilità dei nostri studi sono apprezzate da tutto il mercato”.

Con il 2024 si è arrivati al suo terzo anno di presidenza. Uno dei suoi obiettivi era quello di cambiare l’immagine del Notariato. Ci è riuscito?

“Sono al mio terzo anno di mandato e alterno momenti in cui sono dispiaciutissimo all’idea che sia l’ultimo anno e momenti in cui invece dico ‘per fortuna’ perché mi tolgo questo enorme peso. Ma in realtà non è così, perché è e continua ad essere una bellissima avventura e una bellissima sfida.

A questa domanda mi piacerebbe che rispondesse chi legge questa intervista. L’impressione è quella di avere di fronte un notaio un po’ più vicino alla gente, un notaio magari anche simpatico, che non guasta, o ancora quel notaio difficile da raggiungere, qualche volta visto come burbero, polveroso, antico? Ecco,

io penso che il percorso di avvicinamento del notaio alla popolazione sia assolutamente iniziato

e una volta che quella strada è tracciata indietro non si torna. Credo quindi che lascerà un segno e mi auguro che i miei colleghi che seguiranno continueranno a percorrere tale strada”.

 

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