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Quali sono le condizioni per chiedere al giudice l’emissione di un provvedimento d’ingiunzione? Cos’è la provvisoria esecuzione del decreto?

Il procedimento di ingiunzione consente ai creditori di ottenere immediatamente dal giudice un provvedimento da far valere nei confronti dei debitori. A tale procedura è tuttavia possibile ricorrere solamente se sussistono determinate circostanze. Con il presente articolo tratteremo proprio questo argomento, rispondendo alla seguente domanda: come posso ottenere un decreto ingiuntivo? Scopriamolo.

Cos’è il decreto ingiuntivo?

Il

decreto ingiuntivo è il provvedimento con cui il giudice ordina al debitore di pagare una certa somma di denaro al creditore ovvero di consegnargli determinati beni mobili (un oggetto, alcuni documenti, ecc.) [1].

Il decreto ingiuntivo è emesso dal giudice su richiesta del creditore, senza contraddittorio con il debitore: quest’ultimo può però difendersi proponendo opposizione entro il termine di 40 giorni.

Quando si può ottenere un decreto ingiuntivo?

Il decreto ingiuntivo si può ottenere solamente se il credito è:

  • provato per iscritto, mediante qualsiasi tipo di documento (contratto, ecc.);
  • liquido, cioè già determinato nell’ammontare. Non si può quindi chiedere il decreto ingiuntivo per ottenere un risarcimento, a meno che non sia determinabile sulla base delle previsioni contrattuali o di altra fonte certa;
  • esigibile, cioè se può essere chiesto immediatamente, senza dover attendere un certo termine.

Solo al ricorrere di queste tre circostanze il creditore potrà ottenere l’emissione di un decreto ingiuntivo

.

Come chiedere un decreto ingiuntivo?

Per crediti inferiori a 1.100 euro, la legge consente al creditore di richiedere l’emissione di un decreto ingiuntivo senza ricorrere necessariamente all’assistenza di un avvocato.

In questo caso, è possibile depositare in cancelleria il ricorso sottoscritto di proprio pugno, allegando la documentazione a sostegno della propria pretesa e il pagamento del contributo unificato, pari a 21,50 euro.

Per ulteriori approfondimenti si legga l’articolo dal titolo Decreto ingiuntivo senza avvocato e online.

Per crediti di valore superiore a 1.100 euro, nonché per la richiesta di consegna di determinate cose mobili, occorre invece l’assistenza necessaria di un avvocato, il quale provvederà a redigere e a depositare il ricorso per decreto ingiuntivo.

Cosa fare dopo aver ottenuto un decreto ingiuntivo?

Ottenuto il decreto ingiuntivo, il creditore dovrà notificarlo al debitore nel termine di 60 giorni.

La notifica va fatta tramite ufficiali giudiziari oppure a mezzo pec, se il destinatario ne ha una.

Ricevuto il decreto ingiuntivo, il debitore ha 40 giorni per proporre opposizione, qualora ritenga che la pretesa del creditore sia illegittima.

L’opposizione dà vita a un procedimento civile in piena regola, in cui il creditore-opposto dovrà fornire nuovamente la prova del proprio diritto mentre il debitore-opponente dovrà dimostrare l’esatto contrario, e cioè che il credito è inesistente oppure è estinto (per pagamento, prescrizione, ecc.).

Se invece il debitore non si oppone nel termine di 40 giorni, il decreto ingiuntivo diventa esecutivo, cioè definitivo e, quindi, inappellabile. Potrà quindi essere utilizzato dal creditore per procedere ad esecuzione forzata.

Cos’è il decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo?

Se la prova del credito è particolarmente evidente, il giudice può autorizzare l’esecuzione provvisoria del decreto ingiuntivo emesso, consentendo quindi al creditore di intraprendere l’esecuzione forzata sui beni del debitore senza attendere il decorso dei 40 giorni durante i quali è possibile fare opposizione.

In buona sostanza, il decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo fornisce al creditore il titolo per poter pignorare immediatamente il patrimonio del debitore (previa notifica del precetto, ovviamente).

Secondo la legge [2], il giudice può concedere la provvisoria esecuzione solo se il credito è fondato su cambiale, assegno (bancario o circolare), certificato di liquidazione di borsa, atto ricevuto da notaio (o da altro pubblico ufficiale autorizzato) o documentazione sottoscritta dal debitore.

L’esecuzione provvisoria può essere concessa anche se il creditore dimostra di poter subire un grave pregiudizio dal ritardo del debitore.

È il caso del condominio che agisce contro l’ex amministratore per ottenere la restituzione della documentazione necessaria per costituirsi in giudizio entro pochi giorni.

Inoltre, il giudice deve sempre emettere un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo se la richiesta proviene dall’amministratore condominiale, il quale intende agire contro i condòmini morosi per il recupero del credito risultante dal piano di riparto regolarmente approvato dall’assemblea [3].

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