Una persona invalida o disabile può essere pignorata? O ci sono dei limiti per tutelare chi ha disagi fisici o mentali, vediamo insieme.
Una persona invalida o disabile può essere pignorata? Ci sono dei limiti o il creditore può agire con le consuete modalità? Quali sono, se ci sono, le tutele?
Per il pignoramento a una persona invalida o disabile il fisco (Agenzia delle Entrate) e i privati possono agire allo stesso modo?
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Per rispondere a queste domande partiamo da un punto fermo. La pensione di invalidità non può essere pignorata. In nessun modo.
Questi trattamenti pensionistici (così come la pensione di invalidità civile al 100%, quella per ciechi totali o l’indennità di accompagnamento), non sono di tipo previdenziale, ma assistenziale.
Quale è la differenza: che sono pensioni erogate dallo Stato per garantire all’assistito il minimo vitale, anche in ragione di una menomazione fisica.
Le pensioni assistenziali non sono pignorabili.
Proprio per questo ragionamento la pensione di inabilità può essere invece pignorata. Rientra infatti nei trattamenti di tipo previdenziale, come quelle di vecchiaia, quelle riservate ai lavoratori.
In questo caso dunque la procedura è quella solita (valida per tutti i trattamenti pensionistici): il pignoramento non può essere superiore al quinto, che viene calcolato escludendo il minimo vitale, che per il 2021 è stato fissato a 690,42 euro.
Questo limite si chiama vitale perché è quello ritenuto indispensabile per garantire la sopravvivenza del beneficiario.
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Una persona invalida o disabile può essere pignorata? L’auto
Un discorso a parte merita l’auto usata per trasportare persone disabili, acquistata con i benefici fiscali.
L’auto in questione è pignorabile, ma con precisi limiti di legge.
A partire da questo:
può essere pignorata dal creditore ma non dall’Agenzia delle Entrate.
C’è un altro limite, che vale per tutti (anche per i creditori privati):
se l’auto dovesse servire al disabile per andare al lavoro, e garantirgli quindi l’indispensabile per vivere, non sarebbe pignorabile.
Una persona invalida o disabile può essere pignorata? Lo stipendio
Al disabile l’auto (non pignorabile) serve per andare al lavoro, quindi si presume riceva anche uno stipendio. Questo reddito è pignorabile, proprio come lo stipendio di un debitore non disabile.
I limiti di legge sono gli stessi:
- se il creditore è un privato il pignoramento non può superare il quinto dello stipendio;
- se il creditore è l’Agenzia delle Entrate e della Riscossione il massimo pignorabile è un decimo per stipendi fino a 2.500 euro e un settimo fino a 5.000 euro.
Una persona invalida o disabile può essere pignorata? La casa
Se l’invalido/disabile ha una casa di proprietà dove vive può subire al pari degli altri una esecuzione forzata da parte di un privato. Il disagio fisico o mentale (anche di una persona convivente) non è sufficiente a bloccare lo sgombero.
La stessa procedura può essere adottata anche dall’Agenzia delle Entrate, ma con questi limiti:
- è l’unico immobile di proprietà del debitore;
- non è stata accatastata in A8 o A9;
- è adibita a civile abitazione;
- in quella stessa casa il debitore ha la sua residenza.
Una persona invalida o disabile può essere pignorata? Il conto corrente
Anche il conto corrente di un disabile può essere pignorato. Le regole sono del tutto simili a quelle in vigore per persone che non hanno alcuna invalidità.
Ma anche con gli stessi limiti.
E in particolare: se su quel conto corrente transitano solo la pensione di invalidità o accompagnamento non è pignorabile.
Una persona invalida o disabile può essere pignorata? Prescrizione
Nessuna differenza neppure per i termini di prescrizione. Sono gli stessi in vigore per chi ha un disagio fisico.
Questi sono i termini per il pagamento delle cartelle esattoriali:
- multe stradali: 5 anni
- contributi previdenziali: 5 anni
- bollo auto: 3 anni
- canone Rai: 10 anni.
- Iva: 10 anni
- Irpef: 10 anni
- Irap: 10 anni
- Imu: 5 anni
- Tasi: 5 anni
- Tari: 5 anni
Questi invece i termini per i debiti contratti e non pagati a privati:
- in generale: 10 anni;
- per le bollette: 5 anni;
- per i danni causati da un comportamento illecito: 5 anni.
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