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Sono state presentate ieri durante la commissione Urbanistica del Consiglio regionale. Per Valeriani (Pd) si tratta di “leggi fatte con superficialità e leggerezza che fanno a fette la diversificazione urbanistica che esiste in tutto il mondo”

Dalle stalle trasformate in asili o strutture ricettive alla revisione delle norme regionali sul condono edilizio: sono questi i temi delle tre proposte di legge a firma Fratelli d’Italia e Forza Italia al centro della commissione Urbanistica che si è tenuta ieri nel Consiglio regionale del Lazio.

Le prime due leggi – a firma Orlando Tripodi (FI) e Micol Grasselli (Fd’I) – riguardano il cambio di destinazione d’uso dei fabbricati rurali. La terza proposta dalla presidente della Commissione Laura Corrotti (Fd’I), prevede la possibilità di regolare gli immobili su cui successivamente alla domanda di sanatoria sono intervenuti vincoli paesaggistici.

Il consigliere Tripodi ha spiegato che si tratta di una “proposta molto aperta, che prevede il recupero ad uso abitativo di edifici abbandonati in area rurale, puntiamo a non consumare suolo, sono previste norme per l’adeguamento antisismico e il risparmio energetico, e a ripopolare zone rurali, abbandonate quando i costi per mandare avanti le aziende agricole sono diventati insostenibili”.

La consigliera Grasselli ha illustrato la proposta di cambio di destinazione d’uso di fabbricati rurali che potranno passare a residenziale, turistico ricettivo, socio-assistenziale o anche asili nido. “È prevista una superficie minima di 45 metri quadri e massima di 300 – ha spiegato Grasselli– l’altezza standard di 2,70 metri. Per avere il permesso si dovrà pagare il contributo di costruzione, a cui si va ad aggiungere anche un contributo straordinario pari al 50 per cento dio quello canonico. Proponiamo che ogni unità abitativa abbia come minimo un impianto fotovoltaico da 3 kw”.

La presidente Corotti ha spiegato che l’ufficio di presidenza, sentiti i presidenti, stabilirà se esaminare i due testi in forma abbinata o procedere separatamente. Tripodi ha precisato che “si tratta di leggi completamente diverse tra loro”.

Secondo Massimiliano Valeriani del Pd “entrambe le proposte puntano a un cambio di destinazione d’uso, considero queste leggi culturalmente sbagliate, portano a una deregulation del territorio, eliminano qualsiasi concetto di specificità urbanistica nella Regione Lazio. Leggi fatte con superficialità e leggerezza che fanno a fette la diversificazione urbanistica che esiste in tutto il mondo. Consentire cambi di destinazione d’uso, ovunque e comunque equivale a non fare più i piani regolatori. Qui addirittura stiamo parlando di recuperare a fini abitativi o commerciali non vecchi casali abbandonati ma i magazzini per gli attrezzi”.

La commissione ha poi iniziato l’esame della proposta di legge di modifica alle norme sul condono edilizio del 2004. La consigliera Corrotti ha spiegato che “la legge regionale ha recepito in maniera più restrittiva le norme nazionali, creando disparità tra cittadini che hanno la medesima situazione”. In sostanza se il Comune aveva già esaminato la pratica al momento dell’entrata in vigore delle norme regionali l’edificio è stato sanato, altrimenti la pratica non è stata accettata. Secondo Adriano Zuccalà del M5s si tratta di una “proposta non accettabile in nessuna forma, nel momento in cui viene apposto un vincolo c’è un motivo, si tratta di un atto amministrativo molto importante. Se ci sono abusi non possono essere sanati”.



 

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