Il Comune di Cisterna si è costituito parte civile nel processo a carico di Alberto Veneruso, Giorgio Di Mare, Maurizio Genovese, Mario Schisa, Claudio Pepè Siarria, Marco Cimino, Franco Bottoni, Giuseppe Egitto, Mario Dinacci e Pietro Rizzo per la bancarotta fraudolenta della Meccano per vedersi riconosciuti i danni patrimoniali e non patrimoniali per la ex Goodyear. L’istanza è stata presentata nell’udienza preliminare davanti al gup del Tribunale di Latina Giuseppe Cario ed è riferita ai danni non ricompresi nell’azione esercitata dalla curatela fallimentare della Meccano Aeronautica srl. “Il Comune di Cisterna si è costituito parte civile – si legge in una nota – per ottenere il ristoro di danni non patrimoniali, quali quelli alla propria immagine, reputazione e credibilità, quelli da frustrazione delle funzioni esercitate, quelli da turbamenti morali della collettività rappresentata a causa dei fatti contestati nel procedimento penale, quelli da lesione del diritto costituzionalmente protetto del medesimo ente esponenziale alla sua identità politica ed economica, quelli da lesione di interessi inerenti la persona non connotati da rilevanza economica anche in materia ambientale; di danni patrimoniali comunque autonomi e personali, non azionabili dal fallimento, quali quelli correlati ai costi amministrativi vanamente sopportati dall’ente locale affinché il cosiddetto progetto Meccano avesse successo.
Il Comune di Cisterna si trova infatti nella qualità di persona danneggiata dalle ipotesi di reato perseguite, per tutelare gli autonomi e personali diritti lesi dalle azioni od omissioni contestate nel processo e, quindi, per far valere la correlata richiesta di risarcimento a titolo personale”.
Lo stabilimento ex Goodyear venne infatti ceduto dal Comune al gruppo Meccano che doveva riconvertirlo e riassumere i lavoratori licenziati dopo la chiusura del sito produttivo da parte della multinazionale della gomma, impegni che non sono stati rispettati.
L’udienza è stata rinviata all11 luglio quando il pubblico ministero Marco Giancristofaro chiederà il rinvio a giudizio dei dieci indagati, poi la parola passerà alla difesa.
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