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Firenze – Luci e ombre per il mercato immobiliare e la situazione abitativa in Toscana. I dati emersi dal dodicesimo rapporto sulla condizione abitativa redatto dall’Osservatorio sociale regionale in collaborazione con Anci Toscana e il Settore politiche abitative della Regione fanno un quadro impietoso della situazione: a fronte della crescita delle transazioni rispetto al 2021, il 2022 ha visto +6,8% delle compravendite rispetto al 2021, a fronte di un dato nazionale pari al +4,7%, mentre per quanto riguarda le richieste per contributi affitto, il 2022 ha visto 22.138 domande, ovvero 1.975 in più del 2021, pari a un +9,7%. Tasto sfratti, da paura: per il 2022 un +200% di richieste di esecuzione e un +163% di esecuzioni di sfratto, sempre rispetto al 2021.

La presentazione del Rapporto è avvenuta questa mattina a Firenze;  i lavori sono stati guidati dall’assessora regionale alle politiche sociali e alla casa Serena Spinelli. In apertura sono intervenuti il presidente della Terza commissione consiliare Enrico Sostegni e Luca Caterino in rappresentanza di Anci Toscana. 

Il tema della casa è centrale all’interno del sistema dei servizi sociali territoriali e nell’attuale contesto socioeconomico, che si caratterizza per un’estrema instabilità, per l’aumento dei costi dell’abitare e delle vulnerabilità sociali. L’emergenza abitativa è lo specchio del disagio di una fascia sempre più ampia della popolazione: crescono infatti  gli sfratti e le difficoltà nel sostenere i costi dei mutui, degli affitti, delle spese per la gestione della casa, il cui aumento è causa per molti di ulteriore impoverimento.   

“Il Governo – ha detto nel suo intervento Serena Spinelli – continua a non vedere le reali emergenze e i bisogni del Paese. Nel 2023 ha azzerato il fondo per i contributi agli affitti e per la morosità incolpevole, che in Toscana consentivano a più di 20mila nuclei familari di attenuare le difficoltà. Allo stesso modo non si vedono segnali nella prossima manovra di bilancio: nessun investimento significativo è previsto per l’edilizia residenziale pubblica, né per nuove costruzioni né per le ristrutturazioni, così come per la rigenerazione urbana. 
I temi dell’abitare, invece, dovrebbero stare al centro dell’agenda politica del Paese, come tassello fondamentale delle politiche di welfare. E’ proprio a partire dalla casa, dal garantire condizioni abitative adeguate, che si deve intervenire per contrastare la povertà e le marginalità sociali”. 

“Con le risorse regionali – ha proseguito l’assessora – continueremo a fare il possibile per fronteggiare questa situazione, ma il Governo non può lasciare sole Regioni e amministrazioni locali. Anche oggi, quindi, rinnoviamo la richiesta forte di un piano nazionale per la casa, con risorse significative che siano in grado di accrescere il patrimonio pubblico di alloggi, di calmeriare gli affitti, di garantire diritti da cui in tanti rischiano di essere tagliati fuori”.

Ecco i dati:

Il patrimonio immobiliare
Il patrimonio residenziale in Toscana è pari a 2.143.831 unità, un valore pari a circa il 6% dell’intero stock nazionale.

Il mercato immobiliare
Dopo il forte arretramento del mercato immobiliare dovuto alla pandemia, nel 2022 si è confermato un rilancio delle transazioni: +6,8% delle compravendite rispetto al 2021 (il dato nazionale è del +4,7).
I mutui aperti per acquistare un alloggio apparivano invece in lieve diminuzione rispetto al 2021 (-0,5%).  Le transazioni interessate in quell’anno sono state 27.875, appena più della metà di quelle complessive. Sono cresciuti molto i mutuatari under 35 probabilmente grazie all’effetto del fondo di garanzia per la prima casa.
Da sottolineare che nel corso del 2022 i tassi di interesse dei mutui sono aumentati in maniera molto marcata e che questo incremento è stato mediamente pari al 4,5% in Toscana. 

Le misure di sostegno all’affitto
Per il 2022 le misure di sostegno all’affitto si collocavano nel trend di crescita connesso alla risposta che era stata data alla crisi pandemica. Le risorse disponibili per il sostegno all’affitto nel 2022 ammontavano a circa 27 milioni: la parte prevalente, 22,3 milioni, proveniva dal fondo sociale per l’affitto, 3,5 milioni dal finanziamento del fondo sociale per l’affitto predisposto dai comuni, 1 milione circa dalle risorse destinate a tale utilizzo dal Fondo morosità inconsapevole.  
Le domande pervenute erano state 22.138 (1.975 in più del 2021, pari a un +9,7%).
Nonostante l’incremento di domande la finanziaria del 2023 non ha previsto il rifinanziamento di queste.
Per quanto riguarda gli sfratti, sebbene al momento della stampa del rapporto, i dati sugli sfratti non fossero ancora disponibili, durante l’evento è stato ribadito come il trend di forte crescita ipotizzato nel rapporto sia stato confermato dall’uscita ufficiale dei dati, facendo segnare per il 2022 un +200% di richieste di esecuzione e un +163% di esecuzioni di sfratto. 

L’edilizia residenziale pubblica (Erp)
Il patrimonio immobiliare dell’edilizia residenziale pubblica toscana è costituito da 5.871 edifici, che assommano 49.924 alloggi (3 alloggi ogni 100 famiglie residenti).
Si contano 421 alloggi in costruzione di cui il 20% con previsione di disponibilità entro il 2023
Oltre la metà di questi edifici sono stati costruiti prima del 1970, mentre sono circa l’8% gli alloggi di recentissima costruzione (dopo il 2000).
I nuclei residenti in alloggi di Erp sono mediamente composti da 2,38 persone, per un totale di 107.744  inquilini. Per concludere il quadro di sintesi, le domande presentate nel corso del 2021 per l’inserimento nelle graduatorie comunali per l’accesso agli alloggi Erp sono state 20.814, e di queste quasi l’85% (17.607) hanno avuto esito positivo in termini di accoglimento. Nel 2022 le nuove assegnazioni sono state 1.029 (+2% rispetto al 2021).



 

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