Auto di lusso, orologi e penne da collezione, denaro e vari immobili, tra cui quattro ville. Tutti questi beni, del valore complessivo di 15 milioni di euro, sono stati confiscati dalla Guardia di finanza di Bologna, in esecuzione di un decreto emesso dalla Sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Milano, a Vincenzo Scandurra, imprenditore 77enne “connotato da ‘pericolosità economico-finanziaria’, formalmente residente nel Principato di Monaco, ma di fatto domiciliato nel pavese e con interessi imprenditoriali nella provincia di Bologna”.
Il provvedimento ora divenuto definitivo “in seguito all’inammissibilità del ricorso presentato in Cassazione, rappresenta – spiegano le Fiamme Gialle – l’epilogo di una lunga vicenda giudiziaria, iniziata nel 2014 sotto il coordinamento della Procura bolognese”, che ha visto Scandurra “condannato in primo grado a sei anni per bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale- derivanti dal fallimento di una Srl con sede a Bologna- e per omessa dichiarazione”.
Dagli accertamenti, proseguono i finanzieri, erano già emersi “da una parte il nutrito ‘curriculum criminale'” dell’imprenditore e dalla colossale e sistematica evasione fiscale perpetrata personalmente o tramite società a lui riconducibili”, e dall’altra “la formazione di un ingente patrimonio e la conduzione di un agiatissimo stile di vita, in netta contrapposizione con l’irrisorio profilo reddituale (circa 180.000 euro complessivi dal 1979 ad oggi)”.
Visto “il domicilio di fatto nel pavese”, le indagini del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Bologna sono poi proseguite sotto il coordinamento del pm di Pavia Andrea Zanoncelli, con la richiesta e successiva applicazione della misura di prevenzione patrimoniale. Nel dettaglio, è stata quindi disposta la confisca definitiva di “sette auto di pregio, tra cui Range Rover, Bentley, Audi e Mercedes-Benz; beni mobili come orologi e penne da collezione per oltre 350.000 euro; risorse finanziarie per 724.000 euro e nove immobili (terreni e fabbricati), tra cui tre ville nel pavese (di cui due con parco e piscina) ed una lussuosissima villa in stile ‘californiano’ (a picco sul mare) in Francia, a Roquebrune-Cap Martin”, che da sola vale “circa sette milioni di euro”.
Nel corso delle indagini delegate dall’Autorità giudiziaria pavese è anche emerso “che quest’ultimo complesso immobiliare e due auto di pregio erano stati attribuiti fittiziamente a terzi per eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione”. Per questo motivo, Scandurra era stato “prima sottoposto a misura cautelare personale e poi condannato con rito abbreviato alla pena di un anno e sei mesi”.
Il servizio di Francesco Rossi
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