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Via libera, ieri, dal Consiglio dei ministri al decreto salva-casa per regolarizzare «piccole difformità» edilizie, abusi minori come tramezzi o finestre posizionati diversamente rispetto a quanto autorizzato. Il ministro Matteo Salvini: «Non è un condono sull’esterno» ma una «grande opera di semplificazione e di sburocratizzazione». Soddisfatto Giorgio Spaziani Testa, presidente Confedilizia: «Misure di buon senso». 

 

 

Pergolati, finestre, tramezzi e scalini: SÌ

Rientreranno nelle opere di edilizia libera, senza autorizzazione, verande, scalini, tende, porticati, e pompe di calore. Con l’aumento delle tolleranze – fino al 5% per immobili sotto i 100 mq – più facile sanare finestre, tramezzi o soppalchi. «Ma – spiega Alessandro Panci, presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma – non devono essere per uso abitativo». 

 

 

Spazi chiusi creati con le verande: NO

Non potranno essere sanate con il Salva casa le Vepa (vetrate panoramiche amovibili) che finiscono per creare degli spazi chiusi. «Intanto – aggiunge Panci – dobbiamo ricordare che vanno considerati i vincoli paesaggistici. Poi va rilevata la copertura, che può comportare oneri di carattere strutturali». Facendola rientrare tra le strutture fisse.

 

 

Parere di un tecnico le tolleranze: SÌ

Per sanare un immobile attraverso il sistema delle tolleranze costruttive – dal 2 al 5% – bisogna presentare la relazione di un tecnico. Spiega Panci: si possono risolvere anche le difformità legate alla mancata realizzazione di alcuni elementi del progetto tipo le scale o le diverse ubicazioni delle aperture esterne e interne». Sempre rispettando vincoli paesaggisti e urbanistici.

 

 

Balconi, camere e piani rialzati: NO

Con il Salva casa, in quanto elementi strutturali o superiori alle tolleranze previste, non si potranno sanare balconi, manufatti esterni alla struttura originaria o piani in altezza. «Il testo – nota Panci – parla poi di superficie per le piccole difformità, anche se in alcune disposizioni regionali ci sono riferimenti alla tolleranza anche in altezza».

 

 

Doppio conformità con l’asseverazione: SÌ

Semplificazione, con Scia e asseverazione del tecnico, per superare la doppia conformità: rispetto al passato non si dovranno presentare tutti i titoli autorizzativi, ma farà fede l’ultima variante. «Vale però – spiega Pietro Lucchesi, consigliere dell’Ordine dei geometri – soltanto per le piccole difformità».

 

 

Maxi sanzioni pecuniarie: SÌ

Il totale delle sanzioni pecuniarie è stimato dall’Agenzia del demanio: di solito si calcola, raddoppiandolo, sul valore dell’aumento dell’immobile grazie all’abuso. Oscilla tra i 1.032 euro e i 30.987 euro, più alti rispetto al testo unico 380 del 2001. «Già in passato – ricorda Panci – i Comuni avevano alzato questi tetti».

 

 

Si può superare il limite di altezza: NO

Matteo Salvini non ha escluso su questo fronte una modifica da inserire durante la conversione del decreto. Ma al momento il Salva casa non introduce norme per abbassare il limite minimo di altezza di una stanza (2,70 metri) o di un corridoio (2,40 metri) in un’unità residenziale. «Questa – nota Panci – rientra anche tra le norme igienico-sanitarie».

 

 

Vendere una casa con abusi edilizi: NO

Come ricorda Pietro Lucchese, consigliere dell’Ordine dei geometri, «tutti gli immobili con presenza di abusi non sanati sono commerciabili, ma i proprietari restano in egual misura perseguibili». Dopo quella data, invece, bisogna seguire le procedure ordinarie di sanatoria per piccoli e grandi abusi per vendere gli immobili, altrimenti le operazioni non sono valide.

 

 

Tempi più brevi per le risposte: SÌ

Il Salva casa, almeno per le sanatorie sulle piccole difformità, introduce il principio del Silenzio-assenzo al posto di quello del Silenzio-diniego sulle risposte della Pa. «Ben vengano gli interventi che contribuiscono a fare chiarezza e a superare le incertezze», fa notare il presidente di Confartigianato Marco Granelli.

 

 

Può bastare anche l’ultima variante: SÌ 

Il permesso edilizio è diventato obbligatorio dal 1942. Dopo il 1967 è stato esteso anche alle abitazioni fuori dai centri storici. In quest’ottica non sempre si riescono a recuperare tutti i titoli autorizzativi. Anche per questo il Salva casa, e sempre nell’ottica di sanare i piccoli abusi, prevede che faccia testo l’ultima dichiarazione della variante concessa.

 

 

Restano i vincoli urbanistici: SÌ 

Il Salva casa non permette di superare i vincoli di natura urbanistica o quelli paesaggistici, per non parlare delle disposizioni nei piani regolatori dei Comuni o delle Regioni. «Anche nella sanatoria di piccole difformità – nota Pietro Lucchesi del consiglio dell’Ordine dei geometri – resta la titolarità delle Sovrintendenze» sulle richieste di modifiche. 

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