Pastificio Liguori, storica azienda di produzione di pasta secca fondata a Gragnano (Napoli), ha incassato da Banco BPM un finanziamento di 10 milioni di euro assistito dalla Garanzia Green di SACE, con cui realizzerà un impianto fotovoltaico di 10 MGW per la produzione di energia da fonti rinnovabili (si veda qui il comunicato stampa).
Di proprietà della famiglia Casillo da circa 30 anni, Liguori Pastificio dal 1820 spa è controllata formalmente da Rachele Arpaia, sia attraverso SGP Società di Gestione Partecipazioni srl (51%) sia direttamente (6,47%) e partecipata al 42,53% da HDP Casillo srl (di Aurora, Mariachiara e Pasquale Casillo con il 30% ciascuno e ancora di SGP srl con il 10%) e presieduta da Salvatore Casillo,
Con radici che risalgono al 1795, nel 2003 il Pastificio Liguori è stato socio fondatore del Consorzio di tutela della Pasta di Gragnano, che nel 2013 ha ottenuto il riconoscimento da parte della Comunità Europea della certificazione IGP. Oggi presidente del Consorzio è proprio Aurora Casillo. il pastificio è oggi presente in oltre 60 paesi e ha chiuso il bilancio 2022 con 81 milioni di euro di ricavi, un ebitda di 3,1 milioni e la liquidità netta per 1,6 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Salvatore Casillo, presidente di Pastificio Liguori, ha commentato: “Grazie a questo importante investimento, finanziato dai partner Banco BPM e SACE, realizzeremo un parco fotovoltaico per la produzione di energia da fonti rinnovabili, che ci porterà, entro il 2025, a produrre ed immettere nella rete nazionale il quantitativo di energia pulita pari al fabbisogno energetico annuale del Pastificio. Siamo orgogliosi di essere la prima azienda produttrice di pasta a raggiungere un tale obiettivo, che ci proietta ad essere nel prossimo futuro un’industria a bassissimo impatto ambientale”.
Gianluigi Gargiulo, responsabile corporate centro sud, key client di Banco BPM, ha aggiunto: “L’intervento a favore del Pastificio Liguori manifesta l’impegno e la volontà di Banco BPM di sostenere il territorio e le imprese virtuose che hanno integrato la sostenibilità nel proprio modello di business. La nostra Banca intende consolidare la leadership nel segmento aziende & corporate e sostenere la transizione green del paese: anche per questo motivo siamo orgogliosi di poter affiancare il Pastificio Liguori, fra le eccellenze italiane che rappresentano il Made in Italy”.
Banco BPM è stata piuttosto attiva in questi primi mesi del 2024 sul fronte dei finanziamenti, erogando ad esempio 5 milioni di euro, con il supporto della Garanzia Green di SACE, a favore di Sibeg Coca-Cola, società catanese che dal 1960 produce, sviluppa e distribuisce in Sicilia tutti i prodotti a marchio The Coca-Cola Company (si veda altro articolo di BeBeez), e 20 milioni a favore del distributore di pneumatici Fintyre spa, leader in Italia per volume d’affari (si veda altro articolo di BeBeez), con cui il gruppo ha potuto rilanciare le proprie attività e chiudere con quindici mesi di anticipo la procedura di concordato preventivo (si veda altro articolo di BeBeez)
In precedenza, la banca guidata da Giuseppe Castagna aveva invece stanziato un prestito di 30 milioni di euro, della durata di sei anni e assistito al 90% da Garanzia SACE, a favore di CMB Società Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi (si veda altro articolo di BeBeez), impresa di costruzioni che si occupa di strutture complesse, ospedali e infrastrutture.
Quanto invece ai finanziamenti erogati a favore dei pastifici, lo scorso Banco BPM aveva erogato un prestito di 5 milioni di euro a La Molisana (si veda altro articolo di BeBeez), per migliorarne l’intero processo produttivo, anche dal punto di vista della sostenibilità ambientale, oltre ad un altro nel 2022 di 42 milioni di euro per Rummo (si veda altro articolo di BeBeez), lo storico pastificio campano di alta gamma nato a Benevento, finalizzato a rifinanziare integralmente i debiti bancari residui che l’azienda ha dovuto contrarre per ripristinare i gravi danni provocati dall’alluvione dell’ottobre 2015 all’intero stabilimento con conseguente blocco dell’attività produttiva.
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