I dati dell’ENEA mostrano il crollo clamoroso degli investimenti per i lavori legati al Superbonus. È l’effetto delle ultime normative entrate in vigore che ha segnato il nuovo corso di questa controversa misura.
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Continua la discesa, il crollo, degli investimenti per gli interventi di efficientamento energetico. Gli ultimi dati pubblicati dall’ENEA (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), da una parte confermano il trend già visto nel mese di aprile e dall’altra mostrano il peggioramento dell’andamento avvenuto durante il mese di maggio. Ecco cosa sta accadendo e cosa aspettarsi per il futuro.
Il crollo (ormai irreversibile?) degli investimenti per il Superbonus
A maggio il costo delle detrazioni maturate per i lavori conclusi con il Superbonus è stato di 122.7 miliardi di euro. Rispetto al mese di aprile vi è stato un aumento di circa 88 milioni di euro che è un clamoroso crollo rispetto al mese di marzo di quest’anno nel quale l’aumento era stato di 400 milioni di euro.
Va anche considerato come la crescita mensile del costo delle detrazioni per il Superbonus è sempre stata superiore ai 3 miliardi e in corrispondenza dell’entrata in vigore delle modifiche delle leggi in materia ha raggiunto i picchi più alti.
A fine marzo, per esempio, la spesa per le detrazioni è aumentata rispetto a febbraio di circa 8 miliardi di euro. Il dato fotografa la corsa di tutti coloro che si sono sbrigati a portare a termine i lavori (o la maggior parte di essi) entro il 31 dicembre 2023 così da poter usufruire dell’aliquota del 110% o del 90% inviando poi la relativa documentazione all’ENEA entro i 90 giorni successivi.
La novità del dato di aprile è legata alle ultime modifiche della normativa in materia di Superbonus. Dal 1 gennaio 2024, infatti, l’aliquota per le detrazioni dei lavori legati al Superbonus è passata dal 110% al 90% e poi al 70%. Con l’approvazione della Legge 67/2024, il cosiddetto Decreto Superbonus, vi è stato il definitivo (e a quanto pare irreversibile) blocco delle cessioni del credito (e dello sconto in fattura) che ha contribuito a ridurre il ricorso ai lavori agevolabili con il Superbonus.
Il Decreto Superbonus ha inoltre previsto la rateizzazione retroattiva obbligatoria in 10 anni che di fatto rappresenta un ulteriore motivo di scoraggiamento per ricorrere alle agevolazioni per gli interventi di efficientamento energetico.
Il trend è ormai segnato e le previsioni sembrano essere ormai le stesse anche per i prossimi mesi. L’orientamento dell’attuale esecutivo è chiaro e il Superbonus per come lo abbiamo conosciuto per anni è ormai finito e dal mese scorso abbiamo iniziato a vedere le prime conseguenze di questo cambio di rotta.
In queste settimane continuano a emergere anche i dati sulle tante frodi legate al Superbonus per una gestione spesso lacunosa che ha rappresentato uno degli ostacoli maggiori al proseguimento della misura. La questione fiscale è di per sé chiusa, ora sarà da registrare gli effetti delle decisioni del Governo con le inevitabili polemiche che ogni provvedimento legato al Superbonus si porta dietro.
Investimenti Superbonus: foto e immagini
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