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Oltre 2 milioni di domande pervenute: dal 19 marzo 2020 – quando il Decreto Liquidità ha annunciato un temporaneo allentamento dei requisiti per l’accesso alla garanzia statale – ad oggi il Fondo Centrale di Garanzia ha posto la garanzia statale su un totale di oltre 163 miliardi di euro di finanziamenti. Le misure straordinarie che hanno permesso alle imprese di poter accedere più facilmente al credito bancario sono però in procinto di scadere; nel breve termine tutti i requisiti per l’accesso al Fondo di Garanzia torneranno a valere.

Cosa devono aspettarsi d’ora in poi le imprese che vogliano ottenere la garanzia pubblica?

Fondo di Garanzia: come funziona

Il Fondo di Garanzia è un’iniziativa del Ministero dello Sviluppo Economico dedicata a microimprese, PMI e liberi professionisti. Attraverso la garanzia concessa dal Fondo, lo Stato si rende garante dell’impresa in caso di insolvenza della stessa, coprendo fino all’80% dell’importo del finanziamento. Il Fondo garantisce le Pmi e i professionisti considerati economicamente e finanziariamente sani. Ma in base a quali criteri il soggetto viene considerato ammissibile al fondo?

Il sistema di valutazione si basa sull’assegnazione di un punteggio di merito creditizio calcolato dalla banca del Mediocredito Centrale, il rating MCC. Il processo di assegnazione del rating è basato sulla valutazione di due moduli:

  • il modulo economico-finanziario
  • il modulo andamentale

Nella prima fase di valutazione il soggetto viene valutato sotto il profilo patrimoniale, economico e finanziario; le imprese sono tenute a fornire i dati degli ultimi due bilanci depositati, mentre i liberi professionisti i dati delle ultime due dichiarazioni fiscali (modello UNICO).

Per la valutazione del modulo andamentale sono richiesti, invece, i dati riportati nella Centrale Rischi, il sistema informativo della Banca d’Italia che raccoglie le informazioni sullo stato dei rapporti di credito tra le banche e la propria clientela. Sono richiesti i dati relativi agli ultimi 6 mesi. Nel caso in cui il soggetto non avesse mai contratto un debito o una garanzia superiore a 30 mila euro, vengono richiesti i dati relativi ai contratti rateali, non rateali e carte forniti da Crif o Cerved.

Ciascun modulo prevede l’attribuzione di un punteggio parziale. A questi si aggiunge un blocco informativo, volto a verificare che sul soggetto non gravino protesti o pregiudizievoli che possano pregiudicare l’accesso alla garanzia. Il rating MCC è dato dai risultati di entrambi i moduli ed è espresso su una scala di 12 classi raggruppabili in 5 fasce di merito creditizio: 1 corrisponde alla classe di merito creditizio più alta, 5 alla più bassa.

Le coperture del Fondo

Il rating MCC riflette la probabilità di insolvenza del soggetto e determina la percentuale di copertura offerta dalla garanzia statale. La percentuale di copertura dipende, infatti, sia dalla tipologia di finanziamento sia dalla fascia di rischio in cui il soggetto è stato classificato e può variare dal 30% all’80% dell’importo del finanziamento (garanzia diretta) e fino al 90% dell’importo già garantito da un Confidi (riassicurazione e controgaranzia).

Contrariamente a quanto si possa pensare, le coperture maggiori non sono previste per le imprese che rientrano nella classe di merito più alta, ma per le classi di merito intermedie. In questo modo si vuole beneficiare le imprese più vulnerabili, scoraggiando invece il ricorso alla garanzia da parte di soggetti che non hanno difficoltà di accesso al credito. Fanno eccezione i soggetti che rientrano nella quinta e ultima fascia, la cui probabilità di insolvenza è troppo elevata per ottenere la garanzia pubblica (ad eccezione delle start-up innovative e degli incubatori, che possono accedere anche se in fascia 5).

Come scoprire il proprio rating MCC?

Imprese e professionisti non possono effettuare in autonomia la richiesta per l’ottenimento della garanzia; devono rivolgersi a una banca (o a un Confidi) per inoltrare la richiesta di finanziamento e, contestualmente, richiedere che sul finanziamento sia acquisita la garanzia. Sarà la banca stessa ad occuparsi della domanda.

Possono però conoscere il proprio rating MCC grazie a Check Up Impresa, la soluzione di TeamSystem per monitorare la salute delle imprese. La piattaforma è stata sviluppata con l’agenzia di rating modefinance ed è pensata per consentire alle imprese di monitorare facilmente il proprio stato di salute – come previsto dal Nuovo codice della crisi d’impresa che entrerà in vigore a settembre – e verificare le possibilità di accesso al credito. Caricando i propri bilanci aziendali e il prospetto di Centrale Rischi, è possibile calcolare autonomamente e automaticamente il rating MCC e verificare le possibilità di accesso al Fondo di Garanzia. In questo modo è possibile conoscere la copertura prevista a seconda della propria fascia di merito creditizio e della tipologia di finanziamento, ma anche monitorare i parametri economico-finanziari dell’impresa ed effettuare la richiesta di finanziamento nel momento più opportuno.

 

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