Come fare e quando il cambio di destinazione d’uso degli immobili secondo le nuove regole del Decreto Salva Casa 2024? Il nuovo Decreto approvato ha previsto una serie di misure che agevolano la sanatoria dei piccoli abusi edilizia.
Ha modificato le percentuali delle tolleranze costruttive, ampliato la lista dei lavori possibili in edilizia libera (senza cioè alcuna necessità di richiedere appositi permessi) e semplificato le procedure per ottenere lo stato legittimo di un immobile e per i cambi di destinazione d’uso degli immobili, cioè relativi alla modifica della funzione di un immobile, per esempio da residenziale a commerciale o viceversa. Vediamo cosa cambia in particolare per quest’ultimo caso.
- Quali sono le modifiche approvate con il Decreto Salva Casa 2024 per il cambio di destinazione d’uso degli immobili
- Cambio di destinazione d’uso degli immobili e reperimento degli standard urbanistici: le novità con il Salva Casa 2024
- Quanto costa il cambio di destinazione d’uso degli immobili con il Salva Casa 2024
Quali sono le modifiche approvate con il Decreto Salva Casa 2024 per il cambio di destinazione d’uso degli immobili
Il nuovo Decreto Salva Casa ufficiale 2024 semplifica la procedura per i cambi di destinazione d’uso degli immobili, soprattutto all’interno delle aree urbane e per le singole unità immobiliari d’uso senza opere.
E’ stata, in particolare, prevista la possibilità di effettuare il cambio sempre purchè avvenga all’interno della stessa categoria funzionale o tra categorie funzionali omogenee (residenziale, turistico-ricettiva, produttiva e direzionale, commerciale) per le singole unità immobiliari situate in zone A, B e C.
Tale modifica si basa sul nuovo principio introdotto dell’indifferenza funzionale tra destinazioni d’uso omogenee.
Inoltre, è stato stabilito che il cambio di destinazione d’uso senza opere è soggetto solo alla Scia segnalazione certificata di inizio attività, mentre per i cambi in cui siano previste opere edilizie restano ferme le disposizioni vigenti del Testo Unico sull’Edilizia.
Il Decreto ha, infine, precisato che i cambi da produttivo a residenziale sono sempre consentiti ma ogni singolo Comune ha la possibilità autonomamente di stabilirne le condizioni.
Per le unità immobiliari poste al piano terra, il cambio di destinazione residenziale è possibile esclusivamente nei casi previsti dal piano urbanistico e dal regolamento edilizio.
Cambio di destinazione d’uso degli immobili e reperimento degli standard urbanistici: le novità con il Salva Casa 2024
Tra le novità previste dal Decreto Salva Casa per i cambi di destinazione c’è la cancellazione dell’obbligo di reperimento degli standard urbanistici previsto dal decreto del Ministro dei lavori pubblici n. 1444 del 2 aprile 1968 e il vincolo dei parcheggi stabilito dalla Legge 17 agosto 1942 n. 1150.
Ciò significa che non sussiste più l’obbligo di reperimento di ulteriori aree per i servizi di interesse generale né del vincolo della dotazione minima obbligatoria dei parcheggi.
Questa modifica velocizza e semplifica le procedure di gestione degli immobili, fermo restando il rispetto delle norme urbanistico-comunali e delle normative nazionali vigenti.
Quanto costa il cambio di destinazione d’uso degli immobili con il Salva Casa 2024
Se è vero che il Decreto Salva Casa 2024 ha modificato, semplificandole e velocizzandole, le procedure per effettuare dei cambi di destinazione d’uso di immobili, è anche vero che restano comunque previsti dei costi.
Generalmente, infatti, la spesa media per effettuare tale procedura si aggira intorno ai 500-600 euro, considerando, insieme alla parcella del tecnico che si occupa delle pratiche, anche gli oneri di segreteria per le pratiche generali (circa 150 euro), gli oneri per la presentazione della documentazione e gli oneri per il rilascio del Permesso di Costruire (di circa 100 euro ciascuno, ma anche la marca da bollo per la Segnalazione Certificata di Agibilità (16 euro) e il pagamento dell’imposta di variazione catastale, che oscilla tra 50 e 100 euro.
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