Che il periodo storico in cui viviamo non sia tra i più floridi dal punto di vista economico, è cosa nota. Mentre ancora le banche e le aziende di tutto il mondo si stavano riprendendo dalla crisi più grave del Dopoguerra (ossia quella scatenata nel 2007 dal crollo di Lehman Brothers e durata per oltre un quinquennio), il trauma globale della crisi pandemica e il successivo scoppio del conflitto in Ucraina hanno messo nuovamente in ginocchio i conti pubblici e quelli privati, specialmente nel Vecchio Continente.
Dopo aver fatto largamente ricorso a politiche meno rigide e a regole più “soffici” per attenuare gli effetti di questa devastante congiuntura, oggi i massimi istituti di credito come la Banca centrale europea e la Federal reserve americana hanno iniziato a stringere la cinghia, provocando gravi ripercussioni sulla disponibilità economica di cittadini e imprese.
Rialzo dei tassi e difficoltà economiche: quali ripercussioni sui dipendenti delle banche?
I continui rialzi dei tassi di interesse – tanto in Europa, quanto oltreoceano – stanno letteralmente stringendo in una morsa quei contribuenti che hanno scelto (più o meno volontariamente) di accendere un mutuo negli scorsi anni. In particolare, la mazzata colpirà soprattutto coloro che avevano optato per il tasso variabile, una soluzione che pareva davvero la più conveniente fin quando è durato il periodo di “manica larga” che abbiamo appena descritto.
A trovarsi in una situazione assai critica sono anche gli stessi dipendenti delle banche, che in questo finale di 2023 sono alle prese con una condizione di precarietà mai vista prima. Infatti, per moltissimi di loro, i cosiddetti fringe benefit (ossia le agevolazioni extra stipendio concesse dai datori di lavoro) venivano erogati proprio attraverso dei prestiti. Il problema è che oggi gli interessi da restituire su quelle somme rischiano di annullare l’intero beneficio della misura.
Fringe benefit per i bancari, perché rischiano di essere annullati e cosa farà il governo
Facendo un’analisi ancora più accurata, si scopre che – a differenze di quanto accada ai lavoratori degli altri settori – le ripercussioni più spiacevoli di questo quadro finanziario interesseranno quei dipendenti degli istituti di credito che hanno sottoscritto un mutuo a tasso fisso. La conferma arriva dai sindacati di categoria, che hanno lanciato l’allarme sul possibile annullamento dei benefici accordati a questi lavoratori a causa dei continui rialzi dei tassi di interesse.
Per mettere una pezza (vedremo se provvisoria o definitiva) ed evitare il concretizzarsi di questa spiacevole eventualità, il governo presieduto da Giorgia Meloni ha annunciato un “intervento di razionalizzazione della disciplina del settore”. Per voce di Sandra Savino, sottosegretario al ministero dell’Economia, viene prevista una semplificazione delle disposizioni per quanto riguarda la tassazione delle somme fuori dalla busta paga. Rimane da capire con quali strumenti verrà messo in atto questo cambiamento.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui