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Il riscatto di un anno di contributi non versati è un’opzione di grande attrattiva per molte persone attratte dalla prospettiva di andare in pensione con un anno di anticipo.

Specialmente negli ultimi anni, a seguito della pace contributiva, sempre più persone hanno considerato questa opzione. Il riscatto di un anno di contributi non versati deve essere visto come un investimento. Si paga una determinata somma per guadagnare il diritto di andare in pensione prima e con un assegno minore.

Il riscatto si può chiedere sempre e comunque? No, per chiedere il riscatto bisogna soddisfare alcune condizioni
Il caso più comune di riscatto dei contributi? Riscatto degli anni di laurea
Un servizio gratuito? No, si paga
Conviene riscattare i contributi? Dipende dai casi

Essendo un investimento il riscatto di un anno di contributi deve essere trattato come tale. Bisogna sempre vagliare tutte le alternative per capire se questa soluzione fa veramente al caso nostro o se, in alternativa, questi soldi potrebbero essere risparmiati e investiti in uno strumento alternativo, come un fondo pensione, garantendo un ritorno maggiore. Se sei interessato a ricevere una consulenza previdenziale gratuita e senza impegno ti basterà completare il breve processo di sottoscrizione online e contattare uno dei nostri consulenti.

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In quali casi si può richiedere il riscatto dei contributi Inps per la pensione?

In determinate circostanze si può richiedere il riscatto riscatto dei contributi Inps per la pensione, che implica il pagamento di una somma per coprire periodi scoperti dalla retribuzione. Il riscatto non si può richiedere per qualsiasi periodo ma solo a determinate condizioni.

I periodi scoperti devono essere stati impiegati come anni di studio per un corso di laurea, disoccupazione, lavoro all’estero, servizio civile, per ognuna di queste casistiche esistono regole diverse ai fini del riscatto degli anni contributivi.

Il riscatto degli anni di laurea (il caso più comune) o di un altro anno di contributi non versati è dunque un’opzione che consente al lavoratore di vedere riconosciuto ai fini contributivi dei periodi nel quale risulta scoperto, ovvero nel quale non ha versato contributi.

A differenza della copertura figurativa gratuita, per il riscatto bisogna sempre pagare, anche se esistono dei vantaggi e delle agevolazioni fiscali. Il costo del riscatto può essere rateizzato, senza interessi, per un periodo massimo di 10 anni.

Quanto costa il riscatto?

A questa domanda non si può dare una risposta unica: il costo varia a seconda del regime fiscale (contributivo, retributivo o misto). Ma contano anche la modalità del riscatto e il periodo interessato.

Le regole prevedono l’applicazione del criterio di calcolo “retributivo” per chi aveva almeno 18 anni di contribuzione il 31 dicembre 1995 (questo calcolo riguarda solo gli anni accumulati fino alla fine del 2011). Per chi non aveva ancora iniziato a lavorare nel 1995, si applica il regime contributivo. Mentre per tutti coloro che al 31 dicembre avevano degli anni di contribuzione ma meno di 18, si applica il regime misto.

Per capire come funziona il calcolo, per coloro che rientrano nel sistema retributivo e nel sistema misto, bisogna capire la collocazione del periodo che viene riscattato. Se si riscatta un periodo precedente al 31 dicembre 1995, In questo caso per il costo del riscatto viene applicato il criterio retributivo (a differenza della pensione che si calcola con il sistema misto). Se il periodo riscattato segue il 1 gennaio 1996, l’onere del riscatto viene calcolato interamente con il sistema contributivo.

Se il periodo riscattato si trova a cavallo (immaginiamo un corso di laurea che inizi prima della fine del 1995 e si concluda dopo il 1996, si utilizzano entrambi i regimi.

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Il costo del riscatto di un anno di contributi con il sistema retributivo

Con il sistema retributivo, il costo del riscatto degli anni di contribuzione consiste nel versamento di quella che viene definita tecnicamente riserva matematica.

Si tratta del capitale che serve all’Inps per costituire una riserva di capitale sufficiente a poter coprire in futuro l’esborso extra che sarà derivato dall’erogazione della pensione considerati gli anni riscattati.

Questa somma deriva da un calcolo molto elaborato nel quale influiscono numerose variabili, tra cui il livello di retribuzione al momento della domanda, l’età e gli anni che mancano al pensionamento. In linea generale prima si richiede e più è bassa la retribuzione, minore è il costo del riscatto.

Il costo del riscatto di un anno di contributi con il sistema contributivo

Per quanto riguarda gli anni riscattati con il regime contributivo, capire il costo del riscatto è molto più semplice. In questo caso si applica l’aliquota contributiva a cui il lavoratore è soggetto al momento della presentazione della domanda al salario lordo maturato durante l’anno precedente. Per fare un esempio, prendendo spunto da quanto riportato dalla stessa INPS: un lavoratore che guadagna 32.170 euro (aliquota contributiva del 33%),, pagherebbe in totale 42.464,4 euro (il 33% di 32.170 euro moltiplicato per quattro anni).

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Esiste la possibilità di detrarre dal fisco il contributo?

Quanto si paga per il riscatto è interamente deducibile, anche in caso di rateizzazione. Nel caso di figli a carico è possibile una detrazione fiscale del 19% , a patto che i diretti interessati non siano iscritti all’INPS o ad altra forma previdenziale.

Il riscatto dei contributi Inps per la pensione conviene?

A questa domanda è difficile dare una risposta univoca e tutto dipende dal caso. In linea generale più si è giovani, più il riscatto degli anni contributivi ha un costo, ma maggiori sono i benefici di investire la stessa cifra in uno strumento di previdenza complementare o in un altro veicolo di investimento (con cui integrare o anticipare il proprio pensionamento).

Bisogna ricordare che il riscatto può avere appunto un duplice obiettivo: quello di accrescere il proprio assegno o quello di andare in pensione in anticipo. Il riscatto è dunque cruciale per coloro che non avessero maturato i requisiti per l’ottenimento della pensione o per rientrare all’interno del regime contributivo (sono richiesti almeno 18 anni di contributi prima del 1995).

Per le altre casistiche l’utilità è dubbia e dipende comunque dai casi, ma tendenzialmente, soprattutto su orizzonti lunghi, la previdenza integrativa sembra una soluzione più attraente. Se vuoi ottenere una consulenza previdenziale gratuita dal nostro team di basterà completare il breve percorso online.

Domande frequenti

Quanto costa un anno di contributi per la pensione?
Per coprire un anno di lavoro con la contribuzione volontaria sono necessari all’incirca 3.600 €

Che cosa si può riscattare ai fini pensionistici?
Si possono riscattare la laurea, i periodi di lavoro svolti all’estero, i periodi non coperti da contributi, i periodi in cui si è lavorato ma i cui contributi sono prescritti oppure omessi

Quanti anni di contributi si possono riscattare?
Si possono riscattare al massimo 5 anni

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