I mutui durano oltre 2 anni in più rispetto al 2022, con una crescita della preferenza per il tasso variabile e prevalenza di acquisti per la prima casa. Questi i trend più importanti del 2023 che emergono dall’analisi del mercato dei mutui di quest’anno rispetto a quello degli anni passati nel rapporto di Euroansa, società di mediazione del credito, per CENTURY 21 Italia, branch italiana del colosso real estate statunitense.
Mutui più lunghi di due anni nel 2023
Stando al rapporto di Euroansa per CENTURY 21, il dato più rilevante che emerge ha a che fare con la durata dei mutui: rispetto agli anni passati, il 2023 vede la durata media dei mutui allungarsi e di molto. Se compariamo il 2022 con il 2023 vediamo che l’aumento della durata delle rate è di 25 mesi, oltre due anni. “Questo accade perché i tassi d’interesse si sono alzati e quindi, per riuscire a finanziare lo stesso importo di mutuo, c’è bisogno di più tempo” dice Marco Tilesi, CEO di CENTURY 21 Italia.
Importi erogati invariati rispetto al 2022
L’allungamento della durata dei mutui si accompagna ad un importo medio che, invece, non è cambiato molto, a conferma del fatto che ora, per rimborsare lo stesso importo, ci sia bisogno di più tempo. Le somme erogate nel 2023 si attestano sui 131,2 mila euro e a differenza della durata, non sono molto diverse da quelle dell’anno scorso o della media degli ultimi anni. Nel 2022, infatti, si parlava di 130,5 mila euro, così come dal 2018 al 2022. “Le persone hanno potuto prendere circa la stessa quantità di denaro, ma per ripagarla hanno bisogno di dividerla in un numero maggiore di rate” aggiunge Tilesi.
Aumenta la preferenza per il tasso variabile
Raddoppiano rispetto al 2022 gli italiani che scelgono il tasso variabile al posto di quello fisso: se l’anno scorso, infatti, erano il 6,63%, nel 2023 arrivano a quasi il 14%, con un tasso fisso che, pur rimanendo il preferito degli italiani, cala nelle scelte dal 83% al 75%. “Con l’aumento dei tassi, aumentano le persone che scelgono il tasso variabile perché sperano che con il passare del tempo la rata vada riducendosi” dice Tilesi, che continua “Ma non è solo questo: il tasso variabile, non proteggendo l’acquirente dalla fluttuazione dei tassi, è più basso del fisso e nell’immediato questo permette a chi prende il mutuo di avere una migliore capacità di affrontare il pagamento”. Ma non solo “Attualmente – aggiunge Olivia Bernacchi, direttore commerciale di Euroansa – si sta verificando una diminuzione dell’IRS ( parametro di riferimento del tasso fisso). Le banche stanno già proponendo condizioni di tasso finito concorrenziali, questo comporterà, molto probabilmente, una inversione di scelta. È evidente che, in un contesto in continua evoluzione, la figura professionale del consulente del credito cresce di importanza nella scelta migliore da fare nei diversi momenti di mercato”.
Finalità del mutuo nel 2023
Nel 2023, infine, parlando di finalità del mutuo si è registrata una maggiore preferenza sui prestiti per l’acquisto della prima casa. Sono crollati surroghe, consolidamenti e sostituzioni del mutuo perché, spiega Tilesi “non c’è motivo di sostituire un mutuo preso negli anni passati ad un tasso più basso quando oggi quello stesso mutuo avrebbe un tasso molto più alto”.
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