- Il termine stesa è stato introdotto dai giornalisti di cronaca nera per descrivere una prassi molto comune alle c.d. paranza della camorra.
- Il reato di stesa era punito come aggravante o con altre fattispecie prima dell’introduzione della norma di cui all’art. 421 bis.
- Tale reato è stato previsto dal legislatore solo di recente, con il decreto Caivano, emanato lo scorso ottobre.
Con il termine stesa si intende un fenomeno abbastanza comune, soprattutto in determinate aree del territorio, dove vi è una maggiore concentrazione della criminalità. È uno strumento impiegato per intimorire e assoggettare la popolazione di un territorio, una una sorta di raid su due ruote.
Giovani ragazzi sfrecciano per le strada sparando al cielo e senza una specifica traiettoria. Il fenomeno è preoccupante, sia per la pericolosità intrinseca della condotta, ma anche e soprattutto per il significato sociale della stessa.
Nel seguente articolo, ti diremo in cosa consiste il reato di stesa e come è stato di recente disciplinato dal Decreto Caivano. La norma è stata varata lo scorso ottobre, ma è in vigore dal 25 novembre 2023. Prima della sua espressa enunciazione, la condotta era punita con diversa norme e come aggravante di altri reati.
Che cos’è il reato di stesa?
Quante volte avete visto nelle serie poliziesche le sparatorie tra gruppi criminiali e la polizia o bande rivali, con spari in aria per spaventare e farsi notare. Questa condotta prende il nome di stesa e dallo scorso novembre 2023 è un reato espressamente punito dal legislatore, all’art. 421 bis c.p.
Il termine è stato coniato dai giornalisti di cronaca nera: si verifica quando alcune persone riunite, in genere per le vie cittadine, a bordo di motoveicoli e vetture iniziano a sparare all’impazzata. È una condotta molto pericolosa: non di rado persone dai balconi sono state ferite, perché non sono riuscite a ritirarsi in tempo.
Il neologismo deriva dal verbo stendere: descrive in maniera plastica gli effetti della sparatoria, con la caduta al suolo sotto i colpi di pistola.
Un giornalista de Il Mattino descrive così la stesa:
Spari, botti, esplosioni. Dal Rione Traiano, ai quartieri orientali fino al centro storico sono diventati suoni e rumori familiari. È la nuova frontiera del crimine cittadino. Sono le «stese», neologismo tutto nostro che descrive l’ostentazione di una sterile violenza, la spedizione a bordo di scooter con spari alla cieca. Mostrare i muscoli, per segnare un territorio, costringere i passanti a mettersi stesi a terra per coprirsi impauriti.
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A cosa serve la stesa?
Dopo aver descritto il fenomeno, possiamo chiederci a cosa servono questi assalti alle strade cittadine. Molto spesso non hanno una ragione specifica, mentre in altri casi sono finalizzati a punire un commerciante di una specifica zona.
La stesa è, in pratica, una sorta di raid che i clan compiono per terrorizzare la popolazione. L’obiettivo è proprio quello di mantenere il controllo sul territorio, tramite atti di terrore che servono a intimidire e prevenire anche eventuali opposizioni.
Il fenomeno delle stese è spesso confuso con quello delle baby gang, che in genere operano in modi equivalenti. In realtà, le baby gang sono gruppi isolati di giovani che si aggregano spontaneamente, mentre la stesa è realizzata dalle c.d. ”paranze”, ovvero da gruppi di giovani che agiscono per conto della criminalità organizzata.
Il termine paranza è stato coniato a Napoli per i gruppi di giovanissimi arruolati dalla camorra, il termine però muta nelle varie zone d’Italia.
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Dove sono realizzate le stese?
La stesa è tipica delle zone molto controllate dalla criminalità, in particolare dalla camorra, che si contraddistingue dalle altre forme di mafia proprio per i gesti eclatanti.
Gli episodi più noti sono stati concentrati soprattutto a Napoli e nella provincia, nonché in tutta la regione Campania. Le più celebri sono i radi del rione Sanità e del quartiere Traiano di Napoli.
Ciò, però, non esclude che fenomeni equivalenti non siano realizzati sul tutto il territorio, nelle aree o quartieri dove c’è una maggiore presenza di criminalità.
L’introduzione del reato di stesa si deve proprio ad alcuni recenti fatti nella città di Caivano, in provincia di Napoli, da cui ha avuto seguito il DL Caivano. La normativa, poi convertita in legge, ha previsto proprio l’introduzione del reato di Stesa.
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Cosa prevede il reato di stesa?
Come abbiamo detto, ad oggi, il codice penale prevede un’apposita fattispecie che è appunto il reato di Stesa, all’art. 421 bis. Il DL Caivano ha introdotto una norma che rende autonoma la fattispecie, prima punita come aggravante di altri reati.
Il testo della nuova norma prevede che:
Chiunque, al fine di incutere pubblico timore o di suscitare tumulto o pubblico disordine o di attentare alla sicurezza pubblica, fa esplodere colpi di arma da fuoco o fa scoppiare bombe o altri ordigni o materie esplodenti è punito, se il fatto non costituisce più grave reato, con la reclusione da tre a otto anni.
La norma prevede quindi un reato:
- comune, perché può essere posto in essere da chiunque, non è necessaria una specifica qualifica soggettiva;
- di pura condotta, come viene descritta dalla norma, cioè con esplosione di colpi di arma da fuoco o lo scoppio di bombe;
- a dolo specifico, perché la condotta deve essere finalizzata ad incutere timore;
- di pericolo, in quanto non richiede un evento dannoso, ma mera esposizione al pericolo dell’incolumità fisica.
È un reato punito in modo severo, sia per il significato sociale ma soprattutto per il pericolo che genera: molto spesso la condotta comporta comunque lesioni o la morte di un passante ignaro.
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Come era punita prima il reato di stesa?
Prima dell’introduzione dell’art. 421 bis c.p., il reato di stesa era punito ai sensi dell’art. 6 della legge n. 895 del 1967, destinata (insieme a una successiva legge, la n. del 1975), al controllo delle armi detenute e portate in pubblico, secondo la quale:
Chiunque, al fine di incutere pubblico timore o di suscitare tumulto o pubblico disordine o di attentare alla sicurezza pubblica, fa esplodere colpi di arma da fuoco o fa scoppiare bombe o altri ordigni o materie esplodenti, è punito, se il fatto non costituisce più grave reato, con la reclusione da uno a otto anni.
La stesa era anche considerata come aggravante ad altri reati, come omicidio o lesioni personali. La norma è stata abrogata dal DL Caivano per introdurre la nuova disposizione.
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Reato di stesa – Domande frequenti
Il reato di stesa identifica una condotta simile a un raid, la c.d. “paranza” affolla le strade con motoveicoli e spara in aria colpi di pistola, spaventando i passanti (e a volte uccidendoli).
Dallo scorso 15 novembre 2023, la stesa è divenuta un reato punito all’art. 421 bis c.p. Prima dell’introduzione della norma, era punita ai sensi dell’art. 6 della . n. 895 del 1967 o come aggravante di altri reati.
Il reato di stesa è sanzionato con una pena compresa tra i 3 e gli 8 anni di reclusione.
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