Utilizza la funzionalità di ricerca interna #finsubito.

Agevolazioni - Finanziamenti - Ricerca immobili

Puoi trovare una risposta alle tue domande.

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
#finsubito news video
#finsubitoagevolazioni
Agevolazioni
Post dalla rete
Vendita Immobili
Zes agevolazioni
   


La Corte di Cassazione nella sentenza n. 33443/2022 chiarisce i rapporti tra sentenza di primo grado e sentenza di appello in relazione al divieto di frazionamento del credito allorchè il creditore notifichi due atti di precetto per il pagamento delle spese di lite di primo e secondo grado.

Giovedi 17 Novembre 2022

Il caso: Caia proponeva opposizione all’atto di precetto notificatole da Mevia evidenziando che:

– Mevia, munita, nei suoi confronti, di un titolo esecutivo costituito da sentenza della Corte di Appello di Messina, confermativa della sentenza di primo grado, dopo averle intimato, con un primo atto di precetto, il pagamento delle spese legali liquidate per il giudizio di appello – peraltro integralmente corrisposte – con successivo atto di precetto intimava il pagamento delle spese legali liquidate, in primo grado, dal Tribunale, richiedendo pure ulteriori spese e competenze relative a tale secondo atto di precetto;

– ritenendo integrata un’ipotesi di abusivo frazionamento del credito, Caia proponeva opposizione avverso tale secondo atto di precetto;

Il Giudice di pace rigettava l’opposizione, con decisione che veniva confermata dal giudice di appello.

Caia ricorre in Cassazione, lamentando violazione e falsa applicazione dell’art. 474 cod. proc. civ., nonché degli artt. 1175 e 1375 cod. civ.: per la ricorrente la creditrice, sebbene in possesso della sentenza resa dalla Corte messinese, costituente l’unico titolo della sua pretesa relativa alle spese legali di ambo i gradi di giudizio già intercorso con Caia, frazionava il relativo importo in due “tranche”, notificando due atti di precetto e richiedendo, per ciascuno di essi, spese ed onorari relativi alla redazione dei medesimi.

Per la Corte la censura è fondata: sul punto osserva che:

a) materia di titolo esecutivo di formazione giudiziale, specificamente nei rapporti tra sentenza di primo grado e sentenza d’appello, la giurisprudenza di questa Corte attribuisce alla sentenza d’appello, salvo casi di inammissibilità, improponibilità ed improcedibilità dell’appello (e, quindi, quelli in cui l’appello sia definito in rito e non sia esaminato nel merito con la realizzazione dell’effetto devolutivo di gravame sul merito), l’efficacia di sostituire quella di primo grado, tanto nel caso di riforma che in quello di conferma di essa;

b) l’effetto sostitutivo della sentenza d’appello, la quale confermi integralmente o riformi parzialmente la decisione di primo grado, comporta che, ove l’esecuzione non sia ancora iniziata, essa dovrà intraprendersi sulla base della pronuncia di secondo grado, mentre, se l’esecuzione sia già stata promossa in virtù del primo titolo esecutivo, la stessa proseguirà sulla base delle statuizioni ivi contenute che abbiano trovato conferma in sede di impugnazione;

c) quindi, ai fini della corretta introduzione della esecuzione promossa quando già sia stata pubblicata la sentenza di appello, il titolo esecutivo da notificare prima o congiuntamente al precetto ai fini della validità di quest’ultimo è costituito in ogni caso dalla sentenza di appello e non dalla sentenza di primo grado, anche quando il dispositivo della sentenza di appello contenga esclusivamente il rigetto dell’appello e l’integrale conferma della sentenza di primo grado;

d) viene quindi enunciato il seguente principio di diritto: “integra abusivo frazionamento del credito il contegno del creditore esecutante, il quale dopo avere intimato al debitore esecutato, con un primo atto di precetto, il pagamento delle spese legali liquidate per il giudizio di appello conclusosi con la conferma della decisione adottata in prime cure intimi, con successivo atto di precetto, il pagamento delle spese legali liquidate in primo grado, richiedendo pure ulteriori spese e competenze relative a tale secondo atto di precetto”.

Allegato:

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui