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POTENZA – Transizione energetica e risparmio dei cittadini. È il mantra che accompagna l’ultimo scorcio di legislatura della giunta Bardi. Con l’assessore regionale all’Ambiente e all’Energia, Cosimo Latronico, focalizziamo l’attenzione sull’annunciato «bonus acqua» che, sulla scia del «bonus gas», nasce con l’obiettivo di alleggerire i costi in bolletta per le famiglie lucane.
Assessore, la giunta regionale ha dato il via libera alla realizzazione di impianti fotovoltaici da 50 megawatt che a regime andranno a coprire i due terzi dei consumi energetici del servizio idrico lucano. Si parla già di effetti tangibili per i lucani. Ma ci vorrà tempo prima che questi impianti siano pronti…
«Ci vorranno due anni. Quando questi impianti saranno realizzati, insieme a quelli già in fase di esecuzione da parte di Acquedotto Lucano, avremo un abbattimento del 90% delle emissioni di Co2 e potremo avere il sistema idrico integrato più «sostenibile» d’Italia».

Questo significa che il «bonus acqua» produrrà effetti sulle famiglie tra due anni?
«No, già dal 2024. Eni, con la quale la Regione ha stipulato un accordo utilizzando i fondi del petrolio per fare una vera transizione energetica, si è impegnata fornire ad Aql un’energia a basso costo nella fase di cantiere degli impianti che realizza. Ciò ci consentirà di avere un risparmio, nell’esercizio 2024, di circa 6,5 milioni di euro. Con questi soldi abbiamo simulato che riusciremo a garantire per le persone che hanno un’Isee da 30mila in giù (circa 70mila nuclei familiari) un beneficio in bolletta. Non pagheranno acqua, fogna e depurazione al netto delle eccedenze. Garantendo la quota base, disincentiviamo i consumi e gli sprechi, perché la nostra misura di transizione energetica mira al risparmio della risorsa idrica, il bene più importante della Basilicata. Nell’accordo, dunque, l’Eni si è impegnata a costruire gli impianti e, nel mentre, a darci energia a costo più contenuto. Una sorta di fornitura «ponte» a prezzo agevolato».
Un toccasana per le casse di Acquedotto lucano che ha speso sempre una fortuna per l’approvvigionamento energetico…
«Proprio così. Solo nel 2022 i costi energetici di Acquedotto lucano sono stati di 55 milioni. Una cifra enorme, considerato il caro prezzi mondiale dell’energia, che ha costretto la Regione Basilicata a un intervento finanziario importante per non far aumentare le bollette dei lucani. Con la nuova delibera approvata nei giorni scorsi in Giunta, risolviamo in maniera strutturale questa problematica».

A differenza di quanto è stato deciso per il bonus gas, aperto a tutti i residenti, questa volta la Regione ha fissato un tetto di reddito per i beneficiari. Perché?
«Proprio perché in questa prima fase avremo a disposizione 6,5 milioni di euro che non ci consentirebbero di intervenire su tutti i cittadini».
Di conseguenza, quando saranno realizzati gli impianti si potrebbe ipotizzare uno sconto in bolletta per tutti i lucani?
«Sicuramente potremo allargare la platea dei beneficiari. Nel caso del gas avevamo a disposizione 200 milioni di metri cubi all’anno e potevamo intervenire per tutti i residenti. Oltre 140mila lucani hanno fatto domanda e abbiamo pagato più di 80 milioni di euro ai fornitori di gas per conto dei residenti, impattando positivamente su tutte le statistiche economiche, a cominciare dall’inflazione».
A proposito di gas, qual era la necessità di intervenire sul disciplinare in corso d’opera?
«Per dare la possibilità alle famiglie di avere il beneficio avendo contratti con società che non erano riuscite ad allinearsi al programma con la loro contabilità. Ora c’è la possibilità di un conguaglio automatico».
Dai residenti agganciati alla rete del gas a quelli senza metano. Come procede il bando per i non metanizzati?
«Ottimamente. Il bando, lo ricordo, ha una dotazione di 88 milioni di euro. Abbiamo registrato seimila domande per i primi 40 milioni di euro. Si aprirà una seconda finestra per altri 40 milioni e, teoricamente, ci avviamo a costruire qualcosa come dodicimila impianti autonomi, con la prospettiva di farne altri coinvolgendo anche chi ha il gas ma vuole provare altre strade per risparmiare».

Sta dicendo che anche chi è allacciato alla rete del gas potrebbe costruirsi un impianto autonomo accedendo ai fondi pubblici?
«Sì, in futuro potremmo ampliare il raggio d’azione del bando».
Ma a quel punto non si rischia di creare un doppio vantaggio per chi già accede al bonus gas?
«Beh, è ovvio che dovrebbe rinunciare al bonus gas per poter ottenere un finanziamento grazie al quale realizzare un impianto autonomo».
Dopo gas e acqua Bardi ha promesso anche sconti sulla bolletta della luce…
«Sarà il prossimo step. Abbiamo già chiesto al governo le «compensazioni ambientali» anche sugli impianti di energia rinnovabile che verranno installati in Basilicata».

 

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