«Abbiamo bisogno di cibo, non di tabacco» è lo slogan scelto dall’Oms per l’edizione 2023 della Giornata mondiale senza tabacco, celebrata lo scorso 31 maggio. Nell’ambito delle iniziative in programma, è stato organizzato il XXV convegno nazionale «Tabagismo e Servizio sanitario nazionale», che si tiene ogni anno nell’aula Pocchiari dell’Iss, l’Istituto superiore di sanità.
Nel corso dei lavori, è stato fatto il punto sugli strumenti di prevenzione e di sostegno per chi vuole liberarsi della dipendenza. Particolare attenzione è stata riservata all’azione svolta dai centri antifumo, dislocati – in maniera non omogenea – su tutto il territorio nazionale.
In base al report relativo al 2021 è emerso che la Puglia spicca in senso positivo, attestandosi tra le regioni con una maggiore presenza delle strutture. Nel dettaglio, insieme alla Campania e alla Sicilia e con 11 centri, la Puglia è regione di riferimento per il Sud, mentre, per il resto del territorio nazionale, spiccano Piemonte e Lombardia per il nord e Toscana e Lazio per il centro.
Nello specifico, i centri antifumo sono strutture che, come si legge nel report hanno «caratteristiche differenti con variabilità che possono riguardare la collocazione del servizio, la composizione dell’équipe, l’offerta assistenziale e la modalità di accesso dell’utenza che può prevedere diverse modalità e forme di contribuzione (prestazioni gratuite, prestazioni soggette al pagamento del ticket, quota associativa, contributo)». I percorsi di disassuefazione offerti dai centri antifumo sono caratterizzati prevalentemente da un approccio multimodale integrato che vede nel counselling individuale (87%) l’intervento maggiormente proposto in associazione con la terapia farmacologica (79%), la psicoterapia di gruppo (44%), la psicoterapia individuale (33%) e i gruppi psicoeducativi (20%).
In Puglia sono così distribuiti: quattro sono ubicati nella provincia di Foggia, uno nella Bat, due nella provincia di Bari, due in quella di Taranto e due in quella di Lecce. Per chi avesse bisogno di ulteriori informazioni, dal 2016 è attivo, a livello nazionale, un numero verde dedicato che risponde all’800554088, raggiungibile dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 16. Il servizio svolge attività di consulenza sulle problematiche legate al fenomeno del tabagismo, rappresentando un collegamento tra Istituzione e cittadino-utente, un punto d’ascolto e di monitoraggio. Il servizio si configura come un importante strumento per attivare un processo di cambiamento nella vita delle persone, inviandole verso i centri antifumo presenti sul territorio nazionale.
Per quanto riguarda i numeri in Puglia, sono aggiornati al 2020, secondo le indicazioni dell’Ufficio statistico della Regione e indicano che, all’ultima rilevazione, le donne che fumano nella nostra regione sono pari al 12,1%, dato inferiore rispetto alla media del Mezzogiorno che, invece, è pari al 14,4% e alla media nazionale che, invece, è pari al 15,8%. Non solo: sempre secondo i dati diffusi dall’Ufficio statistico della Regione, in Puglia, le donne che fumano sono meno degli uomini, con una proporzione inferiore del 9,8%. Il 17% dei pugliesi è fumatore, poco meno di un quinto della popolazione mentre il 19% ha smesso di fumare. Purtroppo, i decessi a causa del fumo – sfiorano le 100mila unità all’anno, a livello nazionale con più di 93mila morti. In Puglia, nel 2020, i morti per cancro al polmone sono stati 1841.
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