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Uno degli eventi più sconvolgenti nella storia finanziaria di Genova si è verificato con il crollo della rinomata società Aspera, nota per il restauro del Colosseo a Roma. Il titolo è in declino dopo le accuse di bancarotta fraudolenta, false comunicazioni sociali e auto-riciclaggio, con il principale indagato, l’architetto Alex Amirfeiz, ora agli arresti domiciliari.

Le accuse e gli indagati: un quadro dettagliato

La Procura di Genova ha mossa accuse di bancarotta fraudolenta per distrazione e dissipazione, false comunicazioni sociali, bancarotta impropria da false comunicazioni sociali e auto-riciclaggio nei confronti di nove persone, incluso Amirfeiz. La società, attiva nella progettazione di edifici civili e industriali e nel restauro di monumenti storici, è stata al centro di un’indagine che ha svelato una gestione finanziaria spregiudicata e comportamenti illeciti.

Il declino di Aspera: un’analisi approfondita

La storia di Aspera, che ha raggiunto l’apice nel 2014 con il restauro del Colosseo, si è trasformata in un dramma finanziario che ha coinvolto anche gli uffici di Roma, Milano, Torino e Pisa. Il dominio incontrastato di Amirfeiz sulla società è emerso durante l’indagine condotta dal Nucleo operativo metropolitano della guardia di finanza.

Arresti domiciliari e indagini correlate

L’architetto, 51 anni, noto anche per essere stato il braccio destro di Sandro Biasotti, ex presidente della Regione, è stato posto agli arresti domiciliari. La Procura ha esteso le indagini ad altri otto commercialisti, accusati di aver sostenuto Amirfeiz nella sua opera di spoliazione del patrimonio di Aspera.

La strategia di Amirfeiz: una ‘cassaforte’ di intrighi finanziari

Le accuse puntano a una gestione finanziaria discutibile, con la creazione di una ‘cassaforte’ sotto forma di ente collettivo per occultare il reale beneficiario delle risorse delle società coinvolte. Le operazioni illecite avrebbero provocato un collasso finanziario di circa 22 milioni di euro, secondo le stime della Procura.

Operazioni sospette: un quadro dettagliato

Gli inquirenti hanno analizzato attentamente i bilanci e i libri contabili, rivelando operazioni sospette come la svalutazione di crediti, pagamenti senza giustificazione contabile e indebita svalutazione di rimanenze. Questi comportamenti avrebbero impedito ai creditori di avere una visione chiara della situazione debitoria di Aspera, portando alla sua dichiarazione di fallimento nel 2019.

Le conseguenze: Genova sotto shock

Il GIP Matteo Buffoni ha dichiarato che Amirfeiz ha progressivamente svuotato il patrimonio di Aspera per il proprio arricchimento personale. Altri membri del consiglio di amministrazione, sindaci e revisori dei conti sono stati accusati di aver supportato attivamente questa condotta spregiudicata.

Sequestri e interdizioni: una risposta severa

Il gip ha disposto il sequestro di disponibilità finanziarie e beni di Amirfeiz per un totale di 3,3 milioni di euro. La Procura sottolinea che la gravità della sua condotta era ben nota agli altri organi societari, evidenziata anche da un verbale del collegio sindacale del 2019.

L’aspetto legale: processo in vista

La città di Genova è sotto shock per lo scandalo finanziario che ha colpito Aspera e i suoi dirigenti. La vicenda sarà ora oggetto di un processo, con Amirfeiz chiamato a rispondere delle accuse davanti al gip. La vicenda ha scosso il mondo imprenditoriale genovese, sollevando interrogativi sulla vigilanza e la trasparenza nelle grandi aziende.

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