C’è il no ufficiale della maggioranza alla procedura d’urgenza per la Pratobello 24. La richiesta di mandare la proposta di iniziativa popolare direttamente in Aula, senza passare per le commissioni, è arrivata poco fa dai capigruppo di opposizione, ma la conferenza dei capigruppo ha risposto negativamente (basta un solo voto contrario).
«Abbiamo chiesto al presidente Comandini quale fosse l’iter della Pratobello, ci è stato spiegato che si trova incardinata presso le commissioni competenti», ha spiegato Paolo Truzzu (FdI). «Allora abbiamo chiesto che fosse posta all’attenzione dell’Aula con un 102. Purtroppo abbiamo riscontrato un parere negativo».
Per Angelo Cocciu (FI), «210.000 firme non possono certo rimanere inascoltate, noi andremo avanti su questa strada perché crediamo in questa iniziativa, speriamo che la maggioranza possa cambiare idea». Umberto Ticca (Riformatori) ha ribadito le ragioni della richiesta di procedura d’urgenza: «Da un lato intendiamo rispettare la volontà popolare, dall’altro il Consiglio deve essere impegnato su uno stesso tema nella medesima sessione, e nel momento in cui si affrontano le Aree idonee, deve essere esaminata anche la Pratobello». Per Alessandro Sorgia (Lega) «è inaccettabile che non si tenga conto della volontà di 210.000 sardi, questa maggioranza parla tanto di democrazia partecipata, ma la volontà è un’altra».
La capigruppo ha anche deciso l’ordine di ingresso in Aula dei provvedimenti in campo. Precedenza alla Variazione di bilancio. Il Consiglio regionale sarà convocato per il 5 con all’ordine del giorno la variazione e a seguire le Aree idonee. Questo vuol dire che l’esame del ddl che applica il decreto di Pichetto Fratin comincerà solo alcuni giorni dopo.
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