AREZZO
L’avevano rubata dalla Biblioteca di Arezzo 31 anni fa. Una preziosa opera risalente al 700 del valore intorno ai mille euro, è stata recuperata dai Carabinieri tutela patrimonio culturale. L’importante testo stampato nel 1795, dal titolo “Origine de tous les cultes ou religion universelle” di Charles-François Dupuis, edito a Parigi per Henri Agasse, era stato sottratto alla Biblioteca città di Arezzo prima del 1993, come risultato da un controllo inventariale sul patrimonio dell’istituzione. All’epoca, venne fatta la relativa denuncia ma solo recentemente è stato notato che il saggio risultava in vendita online sul mercato antiquario. La segnalazione giunta alla sezione antiquariato del reparto operativo Carabinieri Tpc e il relativo lavoro di riconoscimento del testo da parte del personale della biblioteca hanno dato il via a un’articolata attività d’indagine che ne ha permesso il recupero e la restituzione proprio in questi giorni. “Da parte nostra va un grande plauso al nucleo dei carabinieri” spiega Silvia Neri, nel Cda della Biblioteca. Si tratta della prima edizione, in formato in quarto, della più importante opera del Dupuis, un monumentale trattato di mitologia comparata in cui l’autore prende in considerazione le numerose teorie religiose e astronomiche del mondo antico, dall’Egitto alla Cina, per dimostrarne la comune origine. L’opera completa è costituita da 13 tomi complessivi: quello riconsegnato dai carabinieri alla biblioteca è l’ultimo, tornato finalmente al fondo di provenienza, tutelato dalla legislazione sui beni culturali. Il suo valore deriva soprattutto dalle 22 tavole calcografiche a piena pagina di estremo interesse. “L’ipotesi, sulla scia dei casi che negli anni sono avvenuti in Italia, è che un collezionista non troppo onesto abbia commissionato qualcuno per trovare l’opera” spiega Elisa Boffa, funzionario bibliotecaria. “L’opera si trovava nel nostro archivio di dominio pubblico. Una volta arrivato in Biblioteca avrà raggirato i controlli, che all’epoca non erano sofisticati come oggi” spiega Neri. “A quel punto avrà, dietro ricompensa, consegnato l’opera al suo cliente. Da quel momento sarà passata di mano in mano, fino ad arrivare all’ultimo anello della lunga catena”. Un incauto acquirente che, sembra, avrebbe acquistato l’opera senza saperne il valore e soprattutto la provenienza.
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