Sulla scia dell’esperienza della prima edizione, al via un nuovo percorso di alfabetizzazione videoludica che coinvolgerà quattro istituti secondari di secondo grado in Emilia-Romagna, Lombardia e Toscana
Il videogioco è un medium molto utilizzato ma spesso considerato non compatibile con la didattica, se non addirittura dannoso per studenti e studentesse. Un pregiudizio da sfatare, per invitare piuttosto a una scoperta consapevole e attiva del potenziale culturale del medium, opportunamente messo in relazione con diversi contesti disciplinari.
Con Press Start to Learn 2.0 – Percorsi di alfabetizzazione videoludica nelle scuole i videogame diventano sia oggetto di attenzione e studio, sia importante risorsa didattica. Il progetto prevede, per l’anno scolastico 2024/2025, un doppio ciclo di incontri: uno dedicato a studenti e studentesse delle scuole secondarie di secondo grado; uno dedicato al personale docente.
- promuovere un uso consapevole del videogioco, per scoprirne la ricchezza linguistica e le potenzialità in ambito divulgativo
- offrire gli strumenti base per l’ideazione di concept videoludici legati al territorio
- far conoscere le figure e le opportunità professionali del settore attraverso un percorso di orientamento ad hoc
Quattro gli istituti coinvolti: l’Istituto Statale di Istruzione Tecnica Bassi-Burgatti di Cento (FE), l’Istituto Tecnico e Professionale Luigi Bucci di Faenza (RA), il Liceo Artistico Duccio Di Buoninsegna di Siena e il Liceo Artistico Vincenzo Foppa di Brescia.
L’iniziativa – proposta dall’Associazione IVIPRO in partnership con il Dipartimento di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin” dell’Università di Bologna – è realizzata nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola promosso da MiC-Ministero della Cultura e MIM-Ministero dell’Istruzione e del Merito.
(Mo.Sa.)
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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