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Incentivi auto e moto, come sfruttare gli sconti statali rimasti per i veicoli meno inquinanti. E nel frattempo si muovono le Regioni #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –


Gli incentivi statali per auto e moto previsti quest’anno ancora non si sono del tutto esauriti: soprattutto per i veicoli ibridi e per quelli a benzina o diesel Euro 6 rimangono ancora alcune decine di milioni di incentivi. Servono per l’acquisto di nuove auto e moto soprattutto della fascia 21-135 g/km di CO2, con aiuti extra per chi ha un Isee sotto i 30 mila euro.

Gli sconti sono ancora attivabili, ma quelli massimi da 13.750 euro per le auto elettriche e quelli per i veicoli usati sono esauriti. Mentre è ancora possibile prenotare: gli incentivi per l’installazione di impianti Gpl e metano nelle auto, quelli dedicati ad alcune moto, gli sconti per chi ha taxi o licenza Ncc (ma non per le auto elettriche, con gli sconti finiti) oppure per i veicoli commerciali N1 e N2. Nel frattempo, però, la Regione Veneto ha varato nuovi incentivi auto per i suoi residenti.

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Quanto valgono gli sconti

La maggior parte delle risorse (403 milioni su 1 miliardo complessivo) sono state destinate dal governo alle auto a benzina e diesel Euro 6, meno inquinanti e in generale più scelte dagli italiani perché meno costose. In campo anche fino a 2.000 euro di bonus per le auto usate, sempre Euro 6, fino a 4.000 per moto e scooter green e fino a 18 mila euro per furgoni e camion di nuova generazione. Quelli fino a 13.750 euro per le auto elettriche, come detto, sono andati esauriti.

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Considerando le sole auto gli sconti previsti dal piano del ministero delle Imprese sono i seguenti.

Per le vetture che rientrano nella fascia 21-60 g/km di CO2, le plug-in (con limite di spesa di 45 mila euro più Iva):

  • Senza rottamazione: 4.000 euro (5.000 euro per Isee sotto i 30 mila euro);
  • Rottamazione di una Euro 4: 5.500 euro (6.875 euro per Isee sotto i 30 mila euro);
  • Rottamazione di una Euro 3: 6.000 euro (7.500 per Isee sotto i 30 mila euro);
  • Rottamazione di una vettura fino a Euro 2: 8.000 euro (10.000 euro per Isee sotto i 30 mila euro).

Per le Euro 6 con emissioni comprese tra 61 e 135 g/km di CO2 (limite di prezzo 35 mila euro più Iva):

  • Senza rottamazione: niente incentivo;
  • Rottamazione di una Euro 4: 1.500 euro;
  • Rottamazione di una Euro 3: 2.000 euro;
  • Rottamazione di una vettura fino a Euro 2: 3.000 euro.

Per chi ha un Isee sotto i 30 mila euro è possibile accedere al contributo anche con la rottamazione di un’auto Euro 5. Tuttavia, il bonus sarà di 5.000 euro per una ibrida plug-in

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I requisiti

Gli incentivi si rivolgono a persone fisiche e giuridiche che comprano auto nuove, sempre a basso impatto ambientale, con o senza rottamazione. In particolare si tratta di:

  • Persone fisiche e giuridiche, a esclusione di quelle che esercitano attività rientranti nel codice Ateco 45.11.0, che acquistano e immatricolano in Italia veicoli di categoria M1 nuovi di fabbrica omologati in una classe non inferiore a Euro 6, con emissioni comprese nella fascia 0-135 g/km di CO2;
  • Persone fisiche e giuridiche, a esclusione di quelle che esercitano attività rientranti nel codice Ateco 45.40.1, che acquistano, anche in locazione finanziaria, e immatricolano in Italia veicoli elettrici nuovi di fabbrica delle categorie L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e e L7e;
  • Piccole e medie imprese che si occupano di attività di trasporto di cose in conto proprio o in conto terzi e che acquistano e immatricolano in Italia veicoli commerciali di categoria N1 e N2 nuovi di fabbrica;
  • Persone fisiche che stipulano un contratto di noleggio a lungo termine per la locazione di durata non inferiore a tre anni di uno dei veicoli ammessi.

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Gli incentivi ancora disponibili

Collegandosi al sito del ministero delle Imprese sull’Ecobonus auto si può osservare che sono ancora disponibili gli sconti per le vetture che rientrano nelle fasce 21-60 g/km di CO2 e 61-135 g/km di CO2. Sono le ibride plug-in e le auto a benzina e diesel Euro 6. La dotazione economica a disposizione è ancora ampia.

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Per i veicoli elettrici ibridi plug-in, mentre scriviamo, ci sono ancora a disposizione circa 82 milioni, mentre per le Euro 6 circa 14 milioni. Il fondo per le auto elettriche (0-20 g/km di CO2) è invece esaurito, così come quello per le auto usate.

Dal sito dell’Ecobonus si può anche notare che ci sono fondi ancora disponibili per chi vuole installare impianti di alimentazione Gpl (quasi 4 milioni) o metano (quasi 3 milioni) sul proprio veicolo. Anche i fondi per gli incentivi per taxi e Ncc è ancora abbondante. Chi lavora in questo campo potrà quindi approfittare di un contributo per l’acquisto di una nuova vettura elettrica, ibride o Euro 6 endotermica. Ci sono ancora 6 milioni per le vetture elettriche, quasi 4 milioni per le ibride e quasi 6 per le Euro 6.

E ancora, rimangono: per le moto a benzina poco inquinanti 12 milioni, per le moto elettriche quasi 3 milioni, per i furgoni a benzina meno inquinanti 14 milioni. Fondi praticamente esauriti, quindi, non solo per le auto elettriche, ma anche per i furgoni elettrici. 

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I nuovi bonus in Veneto

Nel frattempo una Regione si muove con nuovi sconti per le auto. Il Veneto ha varato incentivi a favore delle auto nuove legati alla rottamazione, con un fondo di 7 milioni: premiate anche le vetture termiche, purché minimo Euro 6. La richiesta di bonus potrà essere avanzata dai residenti nella Regione con Isee non superiore a 50 mila euro.

Il bonus, che arriva al massimo a 8.400 euro, varia in funzione delle tre fasce di reddito e delle emissioni del veicolo da acquistare. Quello “base”, da 2.000 a 7.000 euro, viene moltiplicato per 1,2 se si ha un Isee fino a 25 mila euro e per 1,1 se si ha un Isee tra 25 mila e 40 mila euro, restando immutato per gli altri. Le domande dovranno essere presentate entro il prossimo 20 dicembre, mentre servirà dimostrare l’acquisto con l’invio della documentazione entro il prossimo 30 maggio 2025: la graduatoria sarà determinata in base alla situazione economica familiare.

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Cosa succederà nel 2025

Il governo ha sempre pensato di valutare l’effetto di questa tornata di incentivi sulla produzione di auto italiane. Ma al momento Stellantis, unico produttore di veicoli in Italia, sta rallentando fortemente la produzione. Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha sempre detto che se i dati fossero stati negativi i fondi annuali automotive il prossimo anno sarebbero stati spostati sull’offerta.

Quindi niente più incentivi e solo investimenti sui contratti di sviluppo, per provare a far arrivare altri produttori oltre Stellantis e i partner Leapmotor e Dongfeng: probabilmente i cinesi di Chery o Byd. Al momento questa opzione, però, è in stand by. Nella trattativa tra Urso e Stellantis per far ripartire la produzione aziendale e puntare al milione di veicoli nel 2030, infatti, rientra anche l’eventuale proroga perfino rafforzata degli incentivi alla classe media. La proposta di Stellantis è quella di spalmare gli incentivi mese per mese, così da sostenere la produzione gradualmente, senza fondi che vanno esauriti in poche ore per auto già ordinate.

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