Il salone in Fiera fino a domani: tutti i pezzi più rari. Attesi visitatori da tutto il mondo
Settemila macchine in mostra, ed ognuna è una rarità. Le ha radunate Auto e Moto d’Epoca, il salone internazionale dei mezzi a motore storici, per il secondo anno in Fiera a Bologna. Dalla Ferrari Testarossa nera che fu di Diego Maradona all’umile Bianchina del ragioner Fantozzi, un mare di stranezze, curiosità, gioielli a quattro ruote in cui perdersi, tra una folla di appassionati del motorismo vintage. Che non c’entra nulla con il Motor Show, chiuso definitivamente nel 2017, e nemmeno gli somiglia, né per contenuti né per bacino d’utenza, eppure continua a esservi paragonato, in quanto grande kermesse motoristica in Fiera.
L’evento
Unica cosa in comune il massiccio afflusso di pubblico e operatori del settore, su quattro giornate piene (domani la chiusura), al punto da far indirettamente entrare l’evento nelle furiose polemiche di ieri sull’opportunità di giocare o meno Bologna-Milan: è vero, in città si tiene un evento che muove decine di migliaia di persone, ma in perfetta sicurezza e molto lontano dallo stadio. È l’edizione numero 41, la seconda dopo la decisione si traslocare da Padova a Bologna per motivi di spazio, ed i numeri sono infatti notevoli: 235.000 metri quadri di superficie espositiva, 14 padiglioni, visitatori da una quarantina di diversi paesi del mondo. «Nel settore siamo il salone più bello d’Europa, forse del mondo, ce lo dicono tutti, soprattutto gli stranieri — dice con orgoglio Mario Baccaglini, lo storico patron — Farlo nel cuore della Motor Valley, ha un significato ancora maggiore».
Visitatori da tutto il mondo
Chiunque abbia interessi nel mondo delle auto e moto storiche, comparto da anni in forte espansione, in questi giorni è in Fiera. Ci sono i grandi musei, i club monomarca, i registri storici, gli artigiani specialisti del restauro, ma soprattutto i commercianti, con migliaia di mezzi in vendita. La gran parte sono supercar, ma non tutte, molto richieste anche modeste utilitarie di 30-40 anni fa ben conservate, a prezzi contenuti. Poi le presenze ufficiali, a vario titolo, di alcune grandi case (Mercedes, Toyota, Volkswagen, Alpine e altri minori), ma ancor di più fa massa la grande mostra-mercato, ad abbracciare un indotto sconfinato: pezzi di ricambi, accessori, pelletteria oggettistica e abbigliamento a tema, anche un’ampissima sezione modellismo, per chi magari un’auto da sogno non può permettersela a grandezza naturare e si accontenta di una in scala.
Cimeli e pezzi storici
Più di tutto però affascinano le macchine con dietro una storia. L’Aci ad esempio ha scelto il tema del grande cinema e presenta una serie di gioielli anni 60-70 come la Triumph Spider nera che Marcello Mastroianni guidò ne La Dolce Vita (appartiene all’ex parlamentare bolognese Filippo Berselli) e la Lancia Aurelia celeste dalla quale Vittorio Gassman fece il famoso gesto delle corna nella scena madre de Il Sorpasso. Oppure la prima Maserati stradale mai prodotta, la Lancia Delta integrale gialla appartenuta a Roberto Baggio, o la Fiat Ritmo personalizzata dalla Abarth appositamente per Enzo Ferrari, che fu l’ultima auto personale del Drake, anonima ma aggressiva come la voleva lui.
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