foto di Art Photography Production
Nato da un sapiente lavoro di ristrutturazione che ha dato nuova vita a due palazzi storici nel centro di Taranto vecchia, Palazzo Matà è il primo albergo diffuso della provincia pugliese. Con affaccio sul porto peschiero, è un piccolo albergo con charme che idealista/news ha visitato con la guida di Maria Teresa, moglie del titolare Angelo Matacchiera.
Palazzo Matà è stato inaugurato solo a giugno 2023, ma l’apertura di un hotel proprio sopra il ristorante “La Paranza” già di proprietà di Angelo e Maria Teresa, ha le sue radici nell’acquisto diversi anni fa di due palazzi risalenti al 1700 e al 1800.
I due stabili erano fatiscenti e pericolanti e “uno dei due era completamente murato”, racconta Maria Teresa. “Abbiamo deciso di acquistarli proprio per metterli in sicurezza, dato che in una sala del ristorante scendeva acqua dal tetto. Per farlo abbiamo dovuto riunire i vari eredi sparsi in Europa perché ormai nessuno di loro viveva in città”.
Oltre ai due stabili fa parte dell’hotel anche una terza unità abitativa ubicata a poche centinaia di metri dal corpo originale. Non a caso, l’albergo diffuso, una tipologia ricettiva nata nel resto d’Europa e diffusasi poi nel nostro Paese, per essere tale deve possedere una struttura centrale e stanze dislocate in un raggio di 200 metri.
“L’opera di ristrutturazione è iniziata ad ottobre 2021 ed è durata all’incirca un paio di anni. Un lavoro complesso possibile anche grazie ai fondi europei e che è costato oltre un milione di euro. Il costo è infatti lievitato rispetto al budget iniziale per l’aumento dei prezzi delle materie prime”.
Nel complesso, Palazzo Matá dispone di 16 camere da letto, dislocate all’interno dei diversi edifici. “I due palazzi principali sono comunicanti attraverso un’apertura di passaggio”.
“Durante il lavoro di restauro conservativo degli edifici sono stati recuperati anche gli antichi arredi, poi utilizzati per l’hotel boutique”.
“Le travi dei soffitti – che abbiamo dovuto sostuire in gran parte perché erano deteriorate – sono diventate dei comodini, le finestre, delle testiere del letto”, spiega Maria Teresa. “Abbiamo puntato molto sull’idea di “circolarità”, sul recupero conservativo a 360º e sul riuso”.
“L’idea di un boutique hotel ricalca anche la nostra idea di accoglienza e ospitalità. L’accoglienza deve essere “sartoriale” e rivolgersi al cliente non come un numero, ma come un individuo con determinate esigenze a cui noi cerchiamo di adattarci e rispondere”.
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