Dopo due settimane dall’invio della formale richiesta alla direttrice della Reggia vanvitelliana, Tiziana Maffei, e al sindaco di Caserta, Carlo Marino, l’appello dei commercianti di Caserta non ha suscitato alcuna reazione da parte loro.
Tuttavia, Confcommercio desidera ancora una volta far sentire la propria voce, denunciando lo stato inerte di paralisi che affligge la nostra amata città e l’inquietudine che opprime la categoria, costretta ad affrontare una serie di questioni irrisolte.
‘Sono tanti i nodi da sciogliere – fa notare il presidente provinciale di Confcommercio Caserta, Lucio Sindaco – e le tematiche che vorremmo affrontare nel corso di un tavolo che auspichiamo venga convocato al più presto al Palazzo di Città. Vorremmo sapere se esiste una programmazione per Natale, se l’Ente metterà a disposizione delle risorse, quali interventi ha intenzione di mettere in campo per rendere la città accogliente per i turisti e i visitatori, di quali servizi potranno disporre i cittadini.
Il riferimento va naturalmente alle luminarie, alle navette, ai parcheggi. E a tal proposito vorremmo lumi anche sulla vicenda del Pollio sul quale nelle ultime settimane si sono riaccesi i riflettori della magistratura. E poi la tassa di soggiorno, il piano traffico. E tanto altro.
Confcommercio è pronta, anche stavolta, ad attivarsi ma è chiaro che ciascuno deve fare la propria parte. Servono unità d’intenti, condivisione, fondi e volontà di progettare insieme. Per il bene della città’.
Sul fattore turismo e in particolare sui disagi riscontrati dai visitatori che, a più riprese, hanno denunciato lo stato di degrado e di abbandono in cui versa la città che risulta completamente ‘scollegata’ dalla Reggia vanvitelliana, è intervenuta Maria Russo, coordinatrice provinciale di Confcommercio Caserta ed esperta di politiche del turismo:
‘Siamo convinti – ha dichiarato – che solo attraverso l’unione di più attori, come stava avvenendo al Tavolo del turismo, con la presenza di Reggia, Comune, Camera di commercio, associazioni di categoria e università, sia possibile creare una struttura che possa provvedere alla promozione turistica del territorio. Fare promozione turistica comporta un investimento di fondi pubblici e al tempo stesso è necessaria una gestione manageriale della struttura.
Ma è fondamentale anche una ‘promo commercializzazione’, creare cioè pacchetti ed esperienze facilmente reperibili on line e di veloce acquisto. Occorre quindi dar vita ad un ente che sia realmente operativo – e non solo sulla carta come è avvenuto in passato con i distretti turistici – e al tempo stesso scongiurare gli interessi di pochi privati a vantaggio personale e non collettivo’.
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