Viterbo – Il capofacchino: “Sono entrato da generale e da generale voglio uscire” – Il capotrasporto: “Il vice lo potevo fare tre anni fa, adesso no” – Ieri l’assemblea generale che ha modificato lo statuto del Sodalizio dei facchini di Santa Rosa
di Daniele Camilli
Viterbo – È scontro all’interno del Sodalizio dei facchini di Santa Rosa in vista delle elezioni per il capofacchino previste per febbraio del prossimo anno.
Da un lato l’attuale capofacchino Sandro Rossi che vorrebbe riproporre la propria candidatura e chiudere in bellezza con il terzo mandato consecutivo.
Dall’altro Luigi Aspromonte, alla guida di Dies Natalis il 3 settembre, che vuole sostituire Rossi. E dalla sua avrebbe il sostegno del presidente del Sodalizio Massimo Mecarini, di tutti i consiglieri del direttivo e della maggioranza dei facchini.
Viterbo – Sandro Rossi, Vincenzo Fiorillo, Massimo Mecarini e Luigi Aspromonte
“Sono entrato da generale – dice Sandro Rossi – e da generale voglio uscire”.
“Il vicecapofacchino – risponde Luigi Aspromonte – lo potevo fare 3 anni fa, ma adesso ho 59 anni e se devo essere il vice per altri 3, arrivo a 62. E a 62 anni è quasi ora di smetterla”.
“La mia posizione è dalla parte del Sodalizio – sottolinea Massimo Mecarini -. E se c’è qualcuno, chiunque esso sia, che con il suo comportamento mina la stabilità del Sodalizio, io quella persona non la seguo”.
Viterbo – L’assemblea del Sodalizio dei facchini di Santa Rosa
Ieri pomeriggio l’assemblea generale nella chiesa della Pace in piazza Luigi Concetti per decidere un’importante modifica dello statuto, vale a dire l’abrogazione del vincolo di due mandati per i 5 consiglieri del direttivo. Su 190 facchini presenti, 175 hanno votato a favore, 11 contro e 4 si sono astenuti. Un’altra modifica dello statuto riguarda l’abbassamento del limite d’età per i facchini per portate la macchina da 60 a 55 anni.
Prima ancora gli interventi di Rossi, Mecarini e Aspromonte che si sono affrontati e confrontati con sincerità, nel massimo della trasparenza e della democrazia. La prova di forza di un gruppo dirigente che, anche se va allo scontro, ha sempre ben in mente l’interesse generale dell’organizzazione e degli obiettivi che la caratterizzano: il trasporto della macchina di Santa Rosa e l’immagine della città di Viterbo. Un esempio per tutti.
Viterbo – Sandro Rossi
“Faccio innanzitutto – esordisce Rossi – i miei complimenti ad Aspromonte, perché, a distanza di 5 giorni dal trasporto, essere incaricato di portare una nuova macchina, è una cosa difficile. Il suo è stato un trasporto impeccabile, con una squadra unita, soprattutto nei momenti più difficili. A dimostrazione che il lavoro fatto in questi anni ha funzionato. Ringrazio quindi Giggi, per il grande lavoro che ha fatto, e tutti i facchini, che sono stati bravissimi”.
Sandro Rossi, pochi giorni prima del trasporto del 3 settembre è stato colpito da un infarto, ricoverato d’urgenza all’ospedale di Belcolle. Poco dopo, il Sodalizio ha nominato Luigi Aspromonte alla guida del primo trasporto di Dies Natalis.
I complimenti di Rossi ad Aspromonte però non sono arrivati subito, ma solo ieri pomeriggio. Ed è lo stesso capofacchino a spiegarne le ragioni.
“Perché li ho fatti solo ora? – prosegue Rossi -. Immaginate la situazione in cui mi sono trovato dopo quello che mi è successo. Sono uscito dall’ospedale e sono stato chiuso in casa per una settimana. Non riuscivo a essere lucido. Poi ci sono stati alcuni episodi che mi hanno infastidito. Quando sono stato male è stata fatta una riunione dove lavoro per decidere chi avrebbe portato la macchina al posto mio. Il tutto davanti a mia nipote che soffriva per la mia condizione. Non erano quelli né la sede né il tempo opportuni per una scelta del genere. Tutto questo mi ha frenato nel dare subito giudizi positivi. Poi non c’era neanche da girare il mondo per capire chi doveva portare la macchina. Ho fatto il nome di Giggi. Comunque sia, non complimentarmi subito è stato un errore e mi scuso davanti a tutti i facchini”.
Viterbo – Luigi Aspromonte
Subito dopo Rossi affronta la questione dell’elezione del capofacchino. “Tempo fa – spiega infatti – nel mio ufficio Giggi mi ha detto che voleva fare il capofacchino. Se la cosa non mi stava bene saremmo andati alle votazioni. Lì per lì ci sono rimasto male, perché da un amico che conosco da 20 anni mi sarei aspettato un altro tipo di confronto. Tuttavia non ho detto no, e a mia volta gli ho detto che anche io volevo fare il capofacchino per altri tre anni, proponendogli la carica di vice. Un vicecapofacchino che avrebbe gestito tutti i rapporti, compresi quelli istituzionali. La mia intenzione era di uscire lentamente. Perché da generale sono entrato e da generale voglio uscire. Giggi mi ha detto di no. Proponendomi a sua volta di affiancarlo per il suo primo anno da capofacchino per poi farmi da parte. Una cosa che non ho preso bene”.
“Ho anche chiesto al presidente di intervenire – continua Rossi -, ma Massimo mi ha risposto che non voleva prendere parte per l’uno o per l’altro. Anzi, ha anche aggiunto che se fossimo andati alle elezioni, si sarebbe dimesso”.
Viterbo – Massimo Mecarini
A questo punto è Mecarini ad intervenire. “Ho detto solo che non volevo assistere ad un’altra lotta fratricida come quella di qualche anno fa. Non ho mai detto che me ne sarei andato, ma che la mia posizione è quella di chi sta dalla parte del Sodalizio. E se c’è qualcuno, chiunque esso sia, che con il suo comportamento mina la stabilità del Sodalizio io quella persona non la seguo”.
Viterbo – L’assemblea del Sodalizio dei facchini di Santa Rosa
Sandro Rossi fa inoltre presente di aver avanzato ad Aspromonte un’altra soluzione. Qualche giorno fa, per interposta persona. “Ieri sera ho fatto l’ultima offerta a Giggi. Gli ho fatto dire che mi sarei candidato a vicepresidente del Sodalizio, lasciando a Giggi la carica di capofacchino. A patto che lui non votasse la modifica dello statuto riguardante i mandati dei consiglieri. Ma anche in tal caso Gigi non ha accettato. Che devo fare adesso? – domanda poi Rossi ai facchini – andare dritto a casa perché a Giggi gli è venuto il capriccio di fare il capofacchino dopo 4 anni da guida? Funziona così?”.
Viterbo – L’assemblea del Sodalizio dei facchini di Santa Rosa
“Le cose non sono andate come racconta Sandro – risponde Aspromonte -. Nel suo ufficio gli ho detto che se fossimo andati allo scontro ci sarebbe stata una guerra che avrebbe scontentato tutti i facchini. Prima ancora, però, gli ho fatto notare che il vicecapofacchino lo potevo fare 3 anni fa, ma adesso ho 59 anni e se devo essere il vice per altri 3, arrivo a 62. E a 62 anni è quasi ora di smetterla. Ho pure ribadito il tutto davanti i consiglieri. Dopodiché Mecarini ha offerto a Sandro la presidenza del Sodalizio e, per quanto mi riguarda, gli ho proposto di stare accanto a me per tutta la durata del mio mandato. Perché quest’anno, il 3 settembre, sono stato solo, senza avere alcun messaggio di conforto. Non per me, ma per i facchini. Un messaggio che avrebbe dato forza soprattutto a loro”.
“Tu mi hai detto di stare fuori – rilancia infine Rossi -. La proposta per la presidenza da parte di Massimo c’è stata. Ma io faccio quello che so fare e non ambisco al posto. Io so fare il capofacchino. E da capofacchino voglio finire”.
Daniele Camilli
27 ottobre, 2024
Santa Rosa 2025 … Gli articoli
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