Le riflessioni dell’ex capitano rossazzurro Giuseppe Baronchelli sul Catania di mister Toscano dopo dieci giornate di campionato, ai microfoni di Telecolor, nel corso di ‘Preview’. Ecco quanto evidenziato:
“Il pareggio del Catania a Foggia rappresenta un segnale importante perchè hanno giocato con difficoltà psicologiche e ambientali evidenti per quanto successo. Era difficile da gestire la situazione a Foggia. Il Catania ha provato anche a vincerla nel finale, segnale ulteriormente importante di una squadra che sa quello che deve fare, di un allenatore che sta dando un’impronta“.
“Quella contro il Latina per me sarà la partita più difficile finora, al cospetto dei nerazzurri che giocheranno in undici uomini nella propria metà campo. Servirà avere pazienza per 95 minuti nel dettare i passaggi e trovare i varchi giusti. Ci dirà tanto questa gara sulla crescita del gruppo. La calma è la virtù dei forti, il Catania non dovrà giocare con frenesia”.
“Il 2-2 Di Gennaro a Foggia è un segnale che conferma che il Catania è sulla direzione giusta. I punti in classifica sono quelli, con qualche prestazione che poteva essere magari un pò più all’altezza del solito ma è la categoria stessa che porta anche a fare questo tipo di prestazioni. Ci sono pure avversarie strette, sporche, campi un pò difficili, ogni tanto il sintetico a cui non si è abituati“.
“Chi fra Inglese o Montalto dal 1′? Inglese sa leggere meglio gli spazi da andare ad occupare. Montalto magari è un pò più istintivo e giocatore di aggressività. Inglese avendo un pò più di esperienza in categorie superiori, sa come ritagliarsi gli spazi, i tempi e cucire tra le due linee. L’attaccante ex Parma è un calciatore che ti dà anche un pò più di tranquillità, meno irruento, sta più nella partita. Si è rimesso in gioco a Catania e sta facendo quel qualcosa in più che magari prima non aveva. Non avrei davvero scommesso su di lui. Complimenti al direttore Faggiano e allo stesso attaccante che in così poco tempo è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante, sicuramente frutto del lavoro”.
“L’allenatore e il direttore sono riusciti a far capire bene alla squadra come immedesimarsi nella realtà. Sono tutti giocatori che se dovesse capitare, me lo auguro, il salto in B, ci potrebbero stare benissimo. Il direttore sportivo, poi, è quella figura che l’anno scorso mancava. Faggiano è la persona giusta e l’uomo giusto nel posto giusto, qualcosa che fuori dal campo aiuto un pò di più. In questo momento il valore aggiunto è il direttore, al di là di chi gioca“.
***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link