Dimensioni:
153×162 cm.
Bibliografia:
N. Spinosa, Pittura del Seicento a Napoli da Mattia Preti a Luca Giordano. Natura in posa, Napoli 2011, pp. 288-289, cat. n. 334
Giuseppe Recco, tra i maggiori e più rinomati pittori napoletani di natura morta del Seicento, combinò non di rado presenze umane, anche con funzioni allegoriche, brani architettonici e paesaggistici accanto alle sue predilette composizioni di natura morta di fiori o di frutta. In queste opere talora Recco si avvalse della collaborazione dei più eminenti specialisti nella pittura di figura, come Luca Giordano e Francesco Solimena. Questa monumentale e scenografica raffigurazione, in cui si può riconoscere anche una rappresentazione allegorica di Flora, esibisce tutte le qualità visive di queste rappresentazioni sontuosamente decorative. Tutti gli elementi figurativi trovano qui un brillante bilanciamento compositivo, che ben spiega la fama che accompagnò l’artista e che lo condusse nella sua fase più matura ad intraprendere il viaggio in Spagna accogliendo l’invito di Carlo II d’Asburgo. Come propone Nicola Spinosa, la nostra tela dovrebbe situarsi negli anni immediatamente precedenti il soggiorno spagnolo di Giuseppe Recco e collocarsi stilisticamente accanto a capolavori come la Terrazza con paggio, vasi all’antica, cristalli e maioliche della Fundacion Casa Ducal de Medinaceli, datato 1679, e la coppia di Vasi figurati e fiori, datata 1683, eseguiti per il Marchese di Exeter e ancora oggi conservati a Burghley House.
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