Segnatevi queste date. Il 4 il 5 novembre 2024 sono due date importanti, non è eccessivo dire che saranno un punto di svolta per l’Europa (con le audizioni in Parlamento) e per il Mondo (con le elezioni del presidente USA).
Il 4 novembre iniziano le audizioni presso il Parlamento Europeo dei commissari designati a far parte della Commissione Europea, per l’Italia Raffaele Fitto, e non sarà’ un passaggio formale, tutto lascia pensare che i vari gruppi affileranno le armi per mettere alla prova i candidati che sono nel loro mirino. In attesa delle audizioni i candidati a Commissari hanno risposto per iscritto alle domande rivolte loro dai deputati europei.
Risposte improntate alla genericità, forse rimaneggiate da una mano sapiente (la segreteria generale della Commissione?) per mostrare un indirizzo omogeneo. Fitto ha messo del suo nelle risposte sottolineando il suo impegno sia ad aiutare gli Stati Membri a rispettare i tempi di spesa dei fondi PNRR sia a delineare con un concorso ampio la nuova politica di coesione. Né lui né altri hanno parlato degli eurobond quali strumenti necessari per implementare il rapporto Draghi che prevede finanziamenti di 800 miliardi all’anno su ambiente ,innovazione e sicurezza e difesa.
Ma le audizioni presso il Parlamento Ue saranno altra cosa, molti temono sgambetti, imboscate , alcuni ricordano che nel 2004 Il designato Rocco Buttiglione fu bocciato non per incompetenza ma per aver espresso le sue convinzioni senza ipocrisia “come cattolico considero l’omosessualità un peccato, non un crimine”. Al termine delle audizioni sarà chiaro non solo il destino dei singoli candidati ma anche il perimetro politico di consenso attorno alla nuova Commissione. È improbabile che la strategia dei due forni adottata in queste settimane possa sopravvivere. O si va verso una maggioranza ampia e chiara o c’è il rischio che la nuova Commissione parta col piede sbagliato.
Il 5 novembre ci saranno le elezioni del Presidente degli USA. Tutti i sondaggi indicano un sostanziale testa a testa tra la democratica Harris e il repubblicano Trump. Sarà una notte lunga e forse non basterà a decretare il nome del nuovo Presidente. Chi ha a cuore le ragioni della democrazia, dei diritti, di un mondo in cui l’America e l’Europa siano in prima linea per sminare i conflitti in atto e costruire processi di pace, sa che la scelta a cui i cittadini americani sono chiamati avrà ripercussioni importanti e decisive per tutti noi.
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