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Finanzareport.it | Borsa italiana oggi: 28 ottobre 2024 #finsubito prestito immediato


DIRETTA NEWS / Si apre una settimana fitta di dati e trimestrali importanti


Borsa italiana oggi

Borsa italiana oggi positiva dopo il -1,2% rimediato nella scorsa ottava. Il focus per i mercati finanziari resta su agenda macro e conti societari, oltre che sull’attesa per le elezioni presidenziali Usa del 5 novembre che saranno immediatamente seguite dal meeting della Fed in calendario il 6-7 novembre. Si profila una settimana ricca di indicazioni dalle trimestrali fra cui spiccano i conti di alcune big tecnologiche del calibro di Alphabet (martedì), Microsoft e Meta (mercoledì), Apple e Amazon (giovedì). Fra i dati inoltre spiccano Pil e inflazione nell’Eurozona, prezzi Pce e occupazione di ottobre negli Stati Uniti. Intanto il petrolio cede bruscamente terreno dopo che nel fine settimana bombardamenti israeliani sull’Iran hanno avuto un impatto meno grave del previsto, potenzialmente allentando la tensione Medio Oriente.

Cliccare qui per le principali raccomandazioni dei broker di oggi 28 ottobre 2024.

(Scorrere verso il basso per vedere tutti gli aggiornamenti della diretta news)

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Ore 17:30 – Ftse Mib finale +0,69% a 35.016 punti

Le Borse europee chiudono in rialzo, in linea anche con l’andamento di Wall Street, una seduta caratterizzata da alcuni temi fra cui la debolezza del petrolio (-5%) e l’attesa per le trimestrali delle big tecnologiche Usa.

A Piazza Affari, dove il Ftse Mib riconquista la soglia simbolica dei 35mila punti, sul podio salgono Diasorin (+2,5%), Unipol (+1,7%) e la banca di cui è azionista di peso, la Popolare di Sondrio (+2,1%). La debolezza del greggio pesa su Eni (-1,6%), la peggiore è Iveco a -2,7%. Nel finale Mediobanca a +0,6% dopo l’assemblea dei soci (che ha registrato l’assenza di Delfin e Caltagirone) e il collocamento di un Senior Preferred Bond con durata di long 6 anni (in scadenza a gennaio 2031) e opzione call dopo il quinto, per un ammontare complessivo di 500 milioni, che ha raccolto una domanda di quasi 4 volte. Fuori dal listino principale, strappa Basicnet (+41%) dopo la cessione del 40% di K-Way.

Ore 17:15 – Unicredit, avanti su Commerzbank ma no a conflitti con Berlino

Il ceo di Unicredit (+1,2%) Andrea Orcel, ha “confermato l’interesse” su Commerzbank, “ma anche la volontà di non andare in conflitto con il governo tedesco”. E’ quanto si legge in un volantino sindacale che riferisce i contenuti dell’incontro, avvenuto il 22 ottobre a Monaco, tra Orcel e il comitato ristretto del Comitato aziendale europeo (Cae), che riunisce i rappresentanti dei lavoratori di tutti i Paesi in cui il gruppo è presente. Il finale della vicenda Commerzbank, sottolinea il documento, “peraltro è ancora da definire”. Orcel ha poi “ribadito che nei prossimi tre anni non cambierà la strategia di fondo del piano industriale che ha avviato nel 2021: migliorare la performance di gruppo, rafforzare il retail, proseguire l’evoluzione dei servizi finanziari, implementare la digitalizzazione, cogliendo tutte le possibilità che il mercato può offrire, per investire e consolidare il gruppo”, come dimostrato “dalle acquisizioni in Romania, Belgio e Polonia” e dalla stessa operazione Commerzbank. I rappresentanti dei lavoratori, da parte loro, hanno “evidenziato l’importanza della comunicazione convenendo con il ceo l’importanza che i lavoratori e le lavoratrici siano informati tempo per tempo nelle sedi opportune”.

Ore 15:35 – Mediobanca, da assemblea ok a dividendo

Azioni Mediobanca pressoché invariate (-0,07%) a metà pomeriggio. L’assemblea degli azionisti di Piazzetta Cuccia, tenutasi con la partecipazione del 48,75% del capitale della società per il tramite del rappresentante designato (Studio Legale Trevisan & Associati in persona dell’avvocato Dario Trevisan), ha approvato fra gli altri punti il bilancio al 30 giugno 2024, e la distribuzione di un dividendo lordo unitario pari a 1,07 euro per azione a ciascuna delle azioni aventi diritto, di cui 0,51 euro erogato a titolo di acconto nel maggio scorso mentre il saldo di 0,56 euro verrà messo in pagamento il 20 novembre prossimo con record date il 19 novembre e stacco cedola il 18 novembre. La Delfin della famiglia Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone non hanno partecipato all’assemblea. Dal libro soci Delfin risulta avere in mano il 19,81% del capitale (dal 19,74% dell’assemblea dell’anno scorso) e Caltagirone il 7,76% in discesa dal 9,98% di ottobre 2023; gli altri azionisti rilevanti sono BlackRock con una quota pressoché invariata del 4,23% (era al 4,15%) e Mediolanum leggermente salito al 3,49% (dal 3,43%).

Ore 14:45 – Ws positiva

Wall Street in buon rialzo dopo il consolidamento della scorsa settimana, che tuttavia non ha impedito al Nasdaq di segnare nuovi massimi storici, dopo i record toccati in precedenza da Dow Jones e S&P 500. Fra i titoli che riportano i conti questa settimana, bene Alphabet (+1%) con Apple a +0,7%, Amazon +0,8%. Il mercato non sembra scontare incertezza politica in vista del voto di martedì prossimo per le presidenziali, mentre l’agenda macro questa settimana prevede alcuni dati fra cui mercoledì la stima advance del Pil Usa del terzo trimestre, giovedì l’inflazione Pce di settembre e venerdì i non farm payrolls.

Ore 13:00 – Borse europee in frenata

I listini europei frenano al giro di boa con il Ftse Mib che cede lo 0,09%. Segno meno anche per Francoforte (-0,22%) e Londra (-0,28%). Madrid è la piazza migliore (+0,17%), segno più anche per Parigi (+0,11%), nonostante Moody’s abbia abbassato l’outlook a negativo. Venendo ai titoli di Piazza Affari, Nexi (+1%) si posiziona in cima al listino, seguito da Recordati (+0,9%). Sul fondo Eni (-2,3%) e Saipem (-0,9%) in una giornata in cui il petrolio è fortemente sotto pressione con un calo di quasi il 6%. In rosso anche Stellantis (-0,5%) con il settore dell’automotive ancora sotto i riflettori dopo che, secondo indiscrezioni di stampa, Volkswagen (-1% a Francoforte) si appresta a chiudere almeno tre fabbriche in Germania. Fuori dal listino principale, spicca il volo Basicnet (+39%) che festeggia l’operazione di cessione di una quota di K-Way.

Ore 11:30 – Eni, fanalino di coda

Eni in fondo al listino con -2,44% a 14,076 dopo il +1,4% di venerdì in scia ai conti dei nove mesi. A pesare sono prese di profitto e l’odierno scivolone del petrolio che sconta un allentamento della tensione in Medio Oriente. Fra i broker che hanno rivisto le rispettive valutazioni, Mediobanca Research ha ridotto il prezzo obiettivo da 20 a 19 euro, confermando la raccomandazione outperform. Gli analisti di Piazzetta Cuccia hanno tagliato le previsioni di Eps adjusted 2024-2026 in media del 5%, basandosi su ipotesi più basse sul prezzo del Brent. Da parte sua Ubs ha migliorato il prezzo obiettivo su Eni da 15 a 15,50 euro, confermando il buy. Il colosso svizzero cita risultati definiti “solidi” e l’incremento del buyback. Inoltre per Ubs ai prezzi attuali il mercato sottovaluta “la ristrutturazione in atto in Eni e il potenziale per ulteriori cessioni di asset”.

Ore 10:40 – Enel, per Barclays in arrivo trimestrale forte

Enel +0,11% a 7,196 euro. Il colosso elettrico pubblicherà i risultati dei primi nove mesi del 2024 il 6 novembre, dopo la chiusura del mercato. Secondo gli analisti di Barclays, la domanda chiave nel terzo trimestre sarà se Enel riuscirà a mantenere il buon track record dei trimestri precedenti in termini di forza dell’Ebitda in quasi tutte le attività. “Pensiamo che la risposta sia affermativa e quindi abbiamo previsto un terzo trimestre altrettanto forte con un contributo medio dell’Ebitda trimestrale pari a 5,6 miliardi di euro. Prevediamo un Ebitda reported nei primi nove mesi del 2024 pari a 18.485 milioni di euro, in crescita del 21% su base annua, di cui 1,2 miliardi di plusvalenze da cessione rete distributiva. Escludendo gli one-off, prevediamo un Ebitda pari a 17.304 milioni, in crescita del 6% a/a. Prevediamo un utile netto ordinario di 5,7 miliardi ovvero 5.918 milioni di euro comprese le plusvalenze, in crescita del 39% su base annua. Prevediamo un indebitamento netto di 57,9 miliardi di euro, in calo del 9% su base annua”, in seguito alle cessioni e a un calo stimato del 15% su base annua degli investimenti (capex). Barclays conferma overweight e target price di 8,30 euro.

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Ore 10:15 – Technogym festeggia upgrade di Intesa Sanpaolo

Technogym +3,64% a 9,975 euro. Intesa Sanpaolo ha promosso il titolo da hold a buy con prezzo obiettivo che passa da 9,90 a 11,20 euro. Per il broker in un contesto ancora complesso Technogym offre buona visibilità, basso rischio sugli utili e un bilancio solido. “Ci aspettiamo che la società confermi la sua traiettoria di crescita nel terzo trimestre e ribadisca i suoi obiettivi 2025”, spiegano gli analisti.

Ore 10:00 – Ftse Mib +0,59% a 34.977 punti

Piazza Affari positiva, assieme al resto d’Europa e ai future di Wall Street, nonostante il crollo del greggio che a Milano penalizza in particolare Eni (-2% circa).

Bene invece le banche guidate da ricoperture su Popolare Sondrio e Monte dei Paschi di Siena con guadagni nell’ordine dei 2%.

Ferrari mette a segno un rialzo di circa un punto percentuale dopo la nuova vittoria al Gran Premio del Messico, che consente alla casa di Maranello di raggiungere il secondo posto in classifica costruttori.

Fuori dal paniere principale Technogym +3,5% dopo che Intesa Sanpaolo ha alzato la raccomandazione sul titolo da hold a buy e il prezzo obiettivo da 9,90 a 11,20 euro

Borsa italiana oggi: le azioni in primo piano

Sulla Borsa di Milano, i future sul Ftse Mib trattano positivi.

Nuova impresa della Ferrari, che dopo la doppietta al Gran Premio degli Stati Uniti si è aggiudicata ieri il Gran Premio del Messico di Formula 1 con la vittoria di Carlos Sainz, mentre l’altro ferrarista Charles Leclerc è arrivato terzo. Nella classifica costruttori la casa di Maranello supera la RedBull e insegue la McLaren, avanti di 29 punti quando mancano quattro gare al termine della stagione.

Lo scivolone del petrolio oggi potrebbe impattare i titoli del settore come Eni, Saipem, Tenaris.

Fra le raccomandazioni di Borsa, gli analisti di Ubs hanno ritoccato il target price su Eni dopo i conti della scorsa settimana da 15 a 15.50 euro, confermando il rating buy; Bernstein ha limato il target da 17,10 a 17 euro, confermando il giudizio market perform; Hsbc ha alzato il prezzo obiettivo da 15,90 a 16,30 euro, confermando il buy.

BasicNet ha ceduto al fondo Permira il 40% di K-Way. Il marchio francese viene valutato a un enterprise value, inclusivo dell’Ifrs 16, pari a 505 milioni di euro. Fermi gli aggiustamenti standard sulla base del calcolo finale della posizione finanziaria netta e del capitale circolante netto al closing, il corrispettivo sara’ compreso approssimativamente tra 180 e 190 milioni Nell’ambito dell’operazione BasicNet garantirà al Gruppo K-Way un vendor loan di 65 milioni.

Fra le altre notizie su Borsa italiana oggi, Fitch ha migliorato di un gradino i rating di Mps portando il Long-term issuer default rating a BB+ da BB, e il Viability rating a bb+ da bb. L’upgrade riflette, in particolare, i miglioramenti nella capacità organica di generare capitale e nel profilo di rischio, mentre l’outlook passa a positivo in quanto sussiste il potenziale per un upgrade dei rating a fronte di un possibile consolidamento in futuro dei miglioramenti ottenuti.

Da segnalare che Fnac Darty ha annunciato il successo dell’opa su Unieuro, avendo raggiunto il 70% che il gruppo francese si era prefissato. Infatti è stato portato in adesione il 67,1% del capitale sociale di Unieuro, che sommato al 4,4% già detenuto da Fnac Darty porta al 71,5%. L’acquirente riaprirà ora l’offerta tra il 4 e l’8 novembre.

Preapertura

L’apertura delle Borse europee è attesa oggi positiva, alla ripartenza dopo una seduta positiva venerdì scorso che ha visto Piazza Affari chiudere a sua volta in rialzo (Ftse Mib +0,22% a 34.776 punti). La Borsa italiana ha archiviato la settimana con un bilancio negativo di -1,2% in una settimana di consolidamento per l’azionario internazionale.

Il focus resta su agenda macro e conti societari, oltre che sull’attesa per le elezioni presidenziali Usa del 5 novembre che saranno immediatamente seguite dal meeting della Fed in calendario il 6-7 novembre.

Si profila una settimana ricca di indicazioni dalle trimestrali fra cui spiccano i conti di alcune big tecnologiche del calibro di Alphabet (martedì), Microsoft e Meta (mercoledì), Apple e Amazon (giovedì).

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Procedura celere

L’agenda macro oggi non prevede dati rilevanti, in attesa dei numeri su Pil e inflazione nell’Eurozona, prezzi Pce e occupazione di ottobre negli Stati Uniti.

Sull’obbligazionario, dopo Firch anche Dbrs ha alzato l’outlook sul rating italiano BBB(high) a positivo.

Il petrolio cede bruscamente terreno dopo che nel fine settimana bombardamenti israeliani sull’Iran hanno avuto un impatto meno grave del previsto, potenzialmente allentando la tensione Medio Oriente.

I future Usa trattano stamattina in rialzo.

A Tokyo intanto il Nikkei ha chiuso oggi con un +1,82% a 38.605 punti, all’indomani delle elezioni generali giapponesi che hanno visto il partito al governo Ldp perdere la maggioranza, un esito che potrebbe spingere la Bank of Japan a ritardare il percorso di aumenti dei tassi d’interesse.

Sul forex, l’euro/dollaro consolida appena sotto 1,08; il petrolio crolla con il Brent a 72 dollari e il Wti a 68 dollari al barile.

Wall Street aveva chiuso venerdì sera contrastata: Dow Jones -0,61% a 42.114 punti, S&P 500 -0,03% a 5.808 punti, Nasdaq +0,56% a 18.518 punti.

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