Il dibattito sull’agricoltura biologica in Italia diventa sempre più acceso con l’approvazione del decreto “contaminazioni”. Andrea Tiso, presidente di Confeuro, lancia un appello al governo e al Ministero dell’Agricoltura per riconsiderare i termini del decreto, sottolineando come le nuove norme possano avere ripercussioni negative su un settore già in difficoltà. L’argomento è di grande rilevanza, non solo per gli agricoltori, ma anche per i consumatori e l’economia nazionale.
il decreto “contaminazioni” e le sue implicazioni
Negli ultimi tempi, il governo italiano ha avviato un’analisi sul decreto “contaminazioni”, che prevede l’introduzione di limiti di tolleranza più elevati per i residui accidentali che possono trovarsi negli alimenti biologici. Secondo Tiso, questa scelta potrebbe generare una confusione normativa e danneggiare il lavoro di molti agricoltori. La nuova legge, così come formulata al momento, non solo sembra volta a facilitare l’operato del ministero, ma si discosta notevolmente dalle direttive europee, le quali forniscono indicazioni precise sulle pratiche da seguire in agricoltura biologica.
La preoccupazione principale di Confeuro è che il decreto possa portare a una responsabilizzazione eccessiva nei confronti degli agricoltori, i quali si trovano già a operare in un contesto di mercato complesso e spesso svantaggioso. Maggiore tolleranza per i residui potrebbe significare una minore qualità degli alimenti biologici e un abbassamento della fiducia dei consumatori. Inoltre, una visione ristretta delle normative potrebbe precludere opportunità di sviluppo a molte piccole e medie aziende agricole che rappresentano la spina dorsale dell’agricoltura italiana.
necessità di una revisione delle norme
Andrea Tiso sottolinea l’urgenza di una revisione del decreto in sede parlamentare. Le proposte attualmente in discussione sembrano sprovviste di una visione a lungo termine e rischiano di penalizzare l’immagine e la sostenibilità del settore biologico. La difesa della qualità e dell’integrità dei prodotti è essenziale per garantire il rispetto verso i consumatori e la salvaguardia delle tecniche agricole sostenibili.
Occorre anche considerare il fatto che l’Italia è uno dei principali produttori di prodotti biologici a livello mondiale. Pertanto, le norme che governano la produzione biologica devono essere orientate a incentivare la crescita del settore più che a limitarne il progresso. Confeuro invita il governo a un dialogo aperto e a un confronto costruttivo, per arrivare a un testo normativo che possa realmente supportare gli agricoltori senza compromettere la qualità.
l’importanza di politiche più incisive
Tiso evidenzia l’importanza di adottare politiche agricole più incisive, in grado di sostenere il settore bio in modo concreto. Nonostante l’Italia occupi una posizione di rilievo nel mercato biologico, è fondamentale continuare a valorizzare l’agricoltura sostenibile come una risorsa strategica per l’economia nazionale. Ricerche mostrano come un adeguato sviluppo dell’agricoltura biologica possa contribuire a incrementare il reddito degli agricoltori, riducendo al contempo l’impatto ambientale delle pratiche agricole.
In quest’ottica, il governo dovrebbe impegnarsi a sviluppare programmi che favoriscano l’agricoltura biologica, nell’interesse non solo dei produttori, ma anche dei consumatori che mostrano sempre più interesse verso alimenti sani e di qualità. Tali politiche devono includere incentivi e supporti finanziari, per aiutare i piccoli e medi coltivatori a implementare pratiche sostenibili e innovative, rafforzando così la competitività dell’intero settore.
In questo contesto, si auspica che governo e maggioranza vogliano riconsiderare il decreto “contaminazioni”, affinché le nuove normative possano realmente rispecchiare le necessità degli agricoltori e contribuire a un’evoluzione positiva del settore biologico in Italia.
Ultimo aggiornamento il 28 Ottobre 2024 da Sara Gatti
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