Arriva il patteggiamento di 8 imputati, dopo l’inchiesta sulla presunta maxi truffa, da oltre venti milioni di euro, con i bonus edilizi, sull’asse Lecce-Napoli e con ramificazioni perfino in Lettonia e Lituania. Si tratta di uno stralcio dell’inchiesta “Easy Bonus” con oltre 70 indagati.
Il gup Angelo Zizzari ha accolto l’istanza di patteggiamento (dopo il decreto di giudizio immediato) a 5 anni di reclusione per Donato Lezzi, 41enne di Copertino; 5 anni per Marcello Giorgio Monsellato, 43enne di Presicce-Acquarica nelle vesti di titolare di uno studio di consulenza, (ritenuto a capo dell’organizzazione e vittima nel 2022 di due attentati incendiari); 3 anni per Michele Scognamiglio, 50enne originario di Napoli, ma residente in Lettonia; 3 anni e 2 mesi per Alessio Greco, 27enne di Castrignano del Capo; 3 anni e 4 mesi per Luigi Rossetti, 48 anni; 4 anni per Andrea Celestino Scarlino, 37 anni, entrambi di Melissano; 3 anni, 5 mesi e 10 giorni a Monica Sansò, 49enne di Racale e 3 anni e 7 mesi per Antonio Talema, 24enne residente a Racale.
Sono state inoltre disposte una serie di multe, la confisca di somme di denaro (con il dissequestro di quelle eccedenti), l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni e l’incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione.
Il patteggiamento era stato concordato dalla difesa con il pm Simona Rizzo. Nel febbraio scorso, 13 persone furono destinatarie di un’ordinanza di misura cautelare, a firma del gip Marcello Rizzo, eseguita dai militari della Guardia di Finanza di Lecce, nell’ambito di una più ampia presunta maxi truffa, per un valore complessivo di oltre 20 milioni euro, con i bonus edilizi.
L’inchiesta
L’inchiesta riguardava, per il filone d’indagine salentino, una presunta associazione a delinquere specializzata nella cessione di “crediti di imposta” fittizi, derivanti da false pratiche di “bonus edilizi” ed al riciclaggio all’estero dei proventi illeciti. Nel corso dell’operazione vi fu un sequestro di circa 3,9 milioni di euro. E vennero individuati ben 71 percettori di fraudolenti “bonus edilizi”, prevalentemente “bonus facciate”, che dopo la cessione del credito d’imposta a Poste Italiane sono riusciti a trasferire gran parte delle somme all’estero.
I capitali venivano fatti rientrare in Italia, anche attraverso lo sfruttamento di società fittizie. Inoltre, sarebbe emerso l’interessamento di persone vicine alla criminalità locale.
Gli imputati rispondono a vario titolo di associazione per delinquere, fraudolenta percezione di erogazioni pubbliche, riciclaggio e autoriciclaggio.
Il collegio difensivo
I legali degli imputati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Raffaele Benfatto, Elisa Cappello, Americo Barba, Francesco Fasano, Luigi e Roberto Rella, Flavio Fasano, Alessandra Luchina, Giancarlo Zompì, Giorgio e Silvio Caroli, Antonio Manco, Giuseppe Fersini.
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