In base al riordino delle detrazioni e alle riduzioni delle
aliquote dei bonus edilizi previste dalla prossima Legge di
Bilancio che sta seguendo il suo iter parlamentare, i committenti
che hanno intenzione di effettuare degli interventi sui propri
immobili a partire dal prossimo anno hanno necessità di capire
quanta spesa è ammessa alle agevolazioni per pianificare l’aspetto
finanziario sempre strettamente collegato a quello fiscale.
Bonus edilizi 2025: quali sono previsti
È previsto che la detrazione del 50% resterà in
vigore fino al 31 dicembre 2025 e solo se le spese
siano sostenute dai titolari di diritto di proprietà o di
diritto reale di godimento sull’unità immobiliare adibita
ad abitazione principale (i diritti reali sono
usufrutto, uso e abitazione).
Per il momento, sembrano escluse tutte quelle
categorie di soggetti da sempre ammessi alle agevolazioni:
comodatari, locatari, coniugi conviventi, soci di cooperative a
proprietà divisa (in qualità di possessori), assegnatari di alloggi
e soci di cooperative a proprietà indivisa (in qualità di
detentori), soggetti indicati nell’articolo 5 del Tuir, che
producono redditi in forma associata (società semplici, in nome
collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati,
imprese familiari), i parenti conviventi entro il terzo grado e gli
affini entro il secondo grado, il coniuge separato assegnatario
dell’immobile intestato all’altro coniuge, il convivente more
uxorio, il componente dell’unione civile.
La detrazione al 50% è prevista, per le stesse
categorie di soggetti in riferimento agli immobili adibiti ad
abitazione principale, anche per gli interventi di
efficientamento energetico e di riduzione
del rischio sismico.
Resta intatta la detrazione del 75% sugli interventi eseguiti
per l’abbattimento delle barriere
architettoniche.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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