Alla 16esima Conferenza delle parti della Convention on biological diversity che si è conclusa a Cali, in Colombia, l’Unione europea ha annunciato un contributo di 12 milioni di euro per aiutare i paesi a raggiungere gli obiettivi nazionali e globali in materia di biodiversità nell’ambito della Biodiversity Finance Initiative (BIOFIN) dell’United Nations Development Programme (Undp).
I finanziamenti dell’Ue sosterranno il coinvolgimento dei popoli indigeni e delle comunità locali nello sviluppo dei mercati dei crediti per la biodiversità, nei miglioramenti al Finance Resource Database for Biodiversity (FIRE) e nel finanziamento sostenibile delle aree marine protette (AMP).
Dal 2018, BIOFIN ha contribuito a catalizzare oltre 1 miliardo di dollari in finanziamenti per la natura in 41 Paesi e attualmente collabora con altri 91 Paesi per sostenere i piani di finanziamento per la biodiversità che sbloccheranno nuovi investimenti per la natura e ridurranno la spesa che danneggia la biodiversità.
A livello regionale, per il mare il programma si concentrerà su finanziamenti nell’Africa occidentale e sosterrà progetti di investimento nell’Asia meridionale e sudorientale attraverso un Tiger Landscape Investment Fund istituito all’inizio di quest’anno con un’ampia coalizione di partner, comprese imprese private.
A livello nazionale, i Paesi amplieranno le soluzioni finanziarie dei loro piani di finanziamento per la biodiversità, ponendo l’accento su un bilancio basato sui risultati, una riforma dei sussidi dannosi e il coinvolgimento del settore privato.
Il contributo avrà un ruolo cruciale nel promuovere soluzioni finanziarie innovative per la conservazione della biodiversità, aiutando i Paesi a raggiungere i loro obiettivi nazionali e globali in materia di biodiversità.
Aurélie Godefroy, vice capo unità all’International Partnerships della Commissione europea (EU INTPA), ha sottolineato che «Attraverso iniziative come BIOFIN, l’Ue si impegna a supportare i Paesi nello sviluppo e nell’implementazione di soluzioni finanziarie innovative e a garantire che vengano mobilitate più risorse per preservare la biodiversità. Questo supporto aiuterà i partner a monitorare la biodiversità nei bilanci pubblici, ad affrontare il problema dei sussidi dannosi e a mobilitare risorse aggiuntive tramite strumenti pubblici e basati sul mercato. Fa parte dell’impegno dell’Ue a supportare i suoi partner nell’implementazione efficace del Global Biodiversity Framework».
Marcos Neto, direttore dell’ufficio per il supporto alle politiche e ai programmi dell’Undp ha aggiunto: «Apprezziamo il continuo e duraturo supporto dell’Unione europea a BIOFIN. Questo nuovo contributo garantisce che possiamo aumentare i nostri sforzi per implementare piani nazionali di finanziamento della biodiversità in oltre 130 Paesi, espandere il potenziale dei mercati del credito per la biodiversità e aiutare i governi a vagliare la spesa pubblica dannosa per la natura».
Parallelamente all’annuncio dei finanziamenti, l’Undp ha presentato nuove linee guida per aiutare i Paesi ad allocare in modo efficiente finanziamenti nei bilanci pubblici per soddisfare gli ambiziosi obiettivi globali di protezione della biodiversità. Il gapfinanziario globale per la biodiversità è stimato in circa 700 miliardi di dollari e le nuove Results-Based Budgeting (RBB) Guidelines BIOFIN forniscono ai Paesi una metodologia per sfruttare in modo più efficace le risorse finanziarie disponibili per investire nella natura.
Dato che l’80% dei finanziamenti per la biodiversità proviene da bilanci pubblici, le linee guida sottolineano il ruolo cruciale che la spesa pubblica svolgerà nel raggiungimento degli obiettivi di biodiversità. Il quadro RBB garantisce che questi fondi siano allineati con obiettivi concreti.
Onno van den Heuvel, responsabile della Biodiversity Finance Initiative, spiega che «Le linee guida Result-Based Budgeting sono uno strumento importante che consente ai Paesi di collegare le allocazioni di bilancio con risultati di conservazione misurabili, garantendo che ogni dollaro speso contribuisca maggiormente alla salvaguardia della biodiversità del pianeta»,
Il rapporto sottolinea che «La biodiversità è una priorità di sviluppo globale che deve essere affrontata da tutti i settori e livelli di governo. Utilizzando RBB, i Paesi possono integrare le considerazioni sulla biodiversità in varie politiche, pianificazione e processi di bilancio, assicurando un approccio di conservazione di governo integrale».
E L’Undp ribadisce che «I Paesi che mirano a rafforzare la protezione della biodiversità dovrebbero identificare ed eliminare gradualmente i sussidi che sono dannosi per la natura», per questo la nuova metodologia delinea aree critiche di intervento: identificare sussidi dannosi, riprogettarli per ridurre al minimo gli impatti negativi sulla natura e creare Piani d’azione nazionali per garantire che la spesa pubblica supporti risultati positivi per la natura e Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG). Queste revisioni dei sussidi potrebbero portare a significativi risparmi fiscali per i paesi e potenzialmente coprire alcuni dei costi associati alla protezione della biodiversità.
Per Neto, «La perdita di biodiversità, l’instabilità climatica e il degrado del territorio sono crisi interconnesse e le soluzioni consistono nello spostare i flussi finanziari pubblici e privati dagli investimenti che danneggiano la natura verso politiche economiche positive per la natura. Un’economia nature-positive è essenziale per garantire un futuro sostenibile, in cui crescita economica e protezione ambientale vanno di pari passo. Investendo nella natura e trasformando i nostri sistemi economici, possiamo creare posti di lavoro, migliorare i mezzi di sostentamento e costruire resilienza, salvaguardando al contempo la biodiversità che sostiene ogni forma di vita».
Un aggiornamento fondamentale della metodologia BIOFIN è l’ampliamento del ruolo del settore privato nella divulgazione degli impatti e delle dipendenze sulla natura e nel sostegno agli investimenti “nature-positive “, che consentiranno ai Paesi di mobilitare nuove fonti di finanziamento per la biodiversità, mentre le imprese trarranno vantaggio dalle opportunità economiche che potrebbero nascere investendo nella natura.
Il Workbook è una metodologia testata, sviluppata e applicata dalla BIOFIN e che attualmente sta supportando 23 Paesi nello screening e nell’inverdimento dei sussidi dannosi, con Colombia, Thailandia e Filippine in testa.
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