Diritto alla casa: se ne parlerà sabato 9 Novembre alle 16 nell’auditorium Racagni in via san Pier Damiani 2/A, Parma, con Federico Serra, candidato presidente nella lista Emilia Romagna per la pace, l’ambiente e il lavoro, e Filippo Adorni, attivista di Rete Diritti in Casa Parma. Introdurrà e modererà l’incontro Cristina Quintavalla.
Il diritto alla casa purtroppo oggi è soffocato dal mercato, che lo ha trasformato in un bene a caro prezzo, un lusso per pochi. E’ questo uno degli effetti dell’aver consegnato lo sviluppo delle città ai palazzinari, ai fondi di investimento privati, che hanno trasformato in merce tutto ciò che una volta era la città, la cittadinanza ha un prezzo che non tutti si possono permettere di pagare. Oggi è proibitivo, anche in una città come Parma, trovare una casa in affitto che non prosciughi 2/3 di stipendi già di per se molto magri e i mutui vengono concessi sempre meno e a condizioni sempre meno vantaggiose. Questo a fronte di un consumo di suolo spaventoso e migliaia di case sfitte, 14 mila solo nel Comune di Parma, stando a dati diffusi dall’amministrazione locale.
Una situazione che è il risultato di decenni di svendita delle case popolari, di abbandono di politiche abitative pubbliche e di valorizzazione di mercato delle nostre città, lanciate in una competizione sfrenata per attrarre capitali, costruire grandi opere inutili ed estinguere il commercio dei centri storici per trasformarli in fondali turistici. Un’invasione di cemento e finanza che ha escluso una fetta consistente della popolazione dalla città e sta rendendo peggiore la vita a tutti.
L’unica risposta arrivata finora a questa grave emergenza sociale, più grave ogni anno, è quella repressiva, che il governo Meloni ha espresso nel ddl 1660, che criminalizza ogni forma di lotta e di protesta contro questa ingiustizia. Non hanno certo fatto meglio PD e centro-sinistra, che si sono limitati, nel migliore dei casi, a non disturbare i signori del cemento, mentre spesso li hanno aiutati e favoriti, come dimostra la famigerata legge urbanistica dell’’Emilia-Romagna, che nonostante sia definita a consumo di suolo zero, ha portato la nostra regione sul podio della cementificazione italiana, un triste primato che pagheremo per molti anni a venire.
Non possiamo quindi arrenderci nel vedere questo diritto fondamentale schiacciato dalla rendita parassitaria, dobbiamo contrastare con forza finanza e palazzinari per riconquistare la città che ci hanno strappato.
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