Il Comune, a tutela dei valori storici, artistici, culturali, paesaggistici ed architettonici, specie dei luoghi di pregio, può individuare preventivamente le tipologie di strutture ammesse per l’occupazione di suolo pubblico con dehors ai fini della somministrazione di alimenti e bevande all’aperto. È quanto chiarito dal Consiglio di Stato, Sez. V, con sentenza n. 8474 del 23 ottobre 2024.
Il fatto
La società ricorrente, titolare di due strutture adibite alla ristorazione localizzate su area demaniale, impugna il “Regolamento per il rilascio di autorizzazioni per l’occupazione temporanea di suolo pubblico, privato e privato ad uso pubblico per la somministrazione di alimenti e bevande all’aperto” emanato dal Comune di Polignano a Mare. I profili di doglianza sono relativi all’applicabilità dello stesso anche alle aree demaniali. In particolare, con l’obiettivo di snellire le relative procedure autorizzative, il Regolamento suddivide il territorio comunale in più zone, a ciascuna delle quali è assegnata una diversa tipologia di dehors assentibile.
In ragione dell’operatività di detto Regolamento anche alle aree demaniali, la società ricorrente sarebbe, pertanto, costretta ad adeguare le proprie strutture alla tipologia prevista (che, in ragione del pregio naturalistico della zona, ammette solamente strutture di tipo leggero).
Il ricorso, articolato in plurimi motivi, non trova accoglimento né innanzi al TAR né innanzi al Consiglio di Stato.
La legittimità della pianificazione urbanistica a valenza estetica
Il caso in commento pare di interesse in quanto manifesta la volontà di un ente comunale di disciplinare un fenomeno che, anche in ragione della stratificazione delle varie discipline, spesso risulta di difficile regolamentazione. I dehors sul suolo pubblico, dall’emergenza pandemica, hanno ormai acquisito una rilevanza centrale nello sviluppo cittadino, tanto più in presenza della crescente “turistificazione” registrata nelle grandi città e nei centri storici. Ci eravamo già occupati di altri tentativi di regolamentazione dei dehors come nel caso di Firenze, qui, o di Lecco, qui.
La sentenza in commento si inserisce in questo delicato contesto di pianificazione urbanistica chiamato a tutelare quei “valori storici, artistici, culturali, paesaggistici ed architettonici, specie dei luoghi di pregio”, come indica il Comune di Polignano a Mare nel caso di specie, senza comprimere in maniera eccessiva le attività economiche.
Occupazione di suolo pubblico con dehors: i principi da rispettare
Il Consiglio di Stato ha così ritenuto legittima l’attività regolamentare che, attraverso la riorganizzazione delle occupazioni di suolo pubblico con dehors in piazze, strade, vie ed altri spazi pubblici, ha quale finalità quella di assicurare il corretto assetto urbanistico, edilizio e paesaggistico del territorio, nel rispetto dei principi di sicurezza e di qualificazione dell’ambiente urbano. Si tratta, in altre parole, di un legittimo esercizio del potere di pianificazione a valenza estetica, urbanistico-edilizia e paesaggistica afferente il tessuto urbano da parte del Comune.
Tale potere è diretta conseguenza di quello in forza del quale si rilasciano i titoli edilizi e paesaggistici per la realizzazione delle strutture tipo dehors su tutto il territorio comunale. Da ciò deriva, infatti, il potere di approvare un regolamento di carattere generale che ne disciplini le caratteristiche, al fine di rendere più snello il procedimento autorizzatorio e di conformarle anche al fine di migliorare la vivibilità cittadina.
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