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La legge di bilancio per il 2025 #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –


Il disegno di legge di bilancio (C. 2112-bis), che costituisce la manovra di finanza pubblica 2025-2027, si compone, nella prima sezione, di 124 articoli, seguiti da altri 19 articoli (dall’articolo 125 all’articolo 143) della seconda sezione, recanti l’approvazione degli stati di previsione dei Ministeri. L’ultimo articolo (articolo 144) reca infine la disposizione sull’entrata in vigore della legge.

In relazione agli effetti della manovra sui saldi di finanza pubblica, il disegno di legge di bilancio indica i principali saldi differenziali (risparmio pubblico, saldo netto da finanziare, avanzo primario, ricorso al mercato) e le voci delle componenti delle entrate e delle spese, sia in termini di competenza, sia in termini di cassa. Il livello massimo del saldo netto da finanziare costituisce il principale riferimento contabile per la programmazione economica vigente. L’articolo 1 del disegno di legge di bilancio 2025 individua i risultati differenziali del bilancio dello Stato. In particolare, il saldo netto da finanziare previsto dal disegno di legge di bilancio 2025 si attesta a circa 187,3 miliardi nel 2025, 163 miliardi nel 2026 e 143,2 miliardi nel 2027, con un peggioramento rispetto agli andamenti tendenziali di circa 8,2 miliardi nel 2025, di 19,5 miliardi nel 2026 e di 31,3 miliardi nel 2027.

Secondo i dati riportati nel Prospetto riepilogativo degli effetti finanziari del disegno di legge di bilancio 2025-2027, la manovra della prima sezione implica per il 2025 minori entrate per circa 7 miliardi e maggiori spese per circa 7,4 miliardi, da cui deriva un effetto totale di circa 14,4 miliardi per il prossimo anno. In relazione alla seconda sezione, essa implica un effetto complessivo in termini di minori spese per 4,7 miliardi di euro nel 2025. Di conseguenza, l’effetto complessivo della manovra, derivante dalla prima e dalla seconda sezione del disegno di legge di bilancio 2025, è pari a 9,7 miliardi.[FC1] 

Le risorse del disegno di legge di bilancio da stanziare – in considerazione del livello del saldo netto da finanziare – possono essere analizzate in relazione alle singole misure previste dagli articoli del disegno di legge, incidenti sulle entrate o sulle spese (al netto delle spese per il rimborso del debito e dei fondi da ripartire). Per quanto attiene alle maggiori entrate, il Governo ha previsto quattro principali misure, stimandone i corrispondenti effetti finanziari come segue: la revisione della disciplina sulla deduzione delle quote delle svalutazioni e perdite su crediti e dell’avviamento correlate alla disciplina di trasformazione delle attività per imposte anticipate, cosiddette “DTA“; la modifica della disciplina del versamento dell’imposta di bollo per i contratti di assicurazione sulla vita; la rideterminazione del valore di terreni e partecipazioni; la lotta all’evasione fiscale, tramite misure in materia di pagamenti elettronici e di interoperabilità delle banche dati e di tracciabilità delle spese.

Per quanto attiene agli altri interventi, il Governo ha delineato numerose misure che possono essere riassunte per materia in relazione alla ripartizione dei titoli delle disposizioni della prima sezione del disegno di legge di bilancio[FC2] :

  • la riduzione della pressione fiscale ed altre misure in materia di sostegno ai redditi, lotta all’evasione, contratti di assicurazione, giochi, lavoratori frontalieri (titolo II, articoli da 2 a 15);
  • il sostegno al potere d’acquisto delle famiglie mediante la Carta «Dedicata a te» a favore degli indigenti e altre misure come quelle per gli acquisti di beni di prima necessità e gli interventi sui mutui per la prima casa (titolo III, articoli da 16 a 17);
  • interventi sui contratti dei dipendenti pubblici in base a nuove disposizioni sul trattamento accessorio, sul rifinanziamento del fondo per la contrattazione collettiva nazionale per il personale pubblico, quelle per il personale della giustizia, sulla capacità amministrativa dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, sull’indennità di servizio zone disagiate (titolo IV, articoli da 18 a 22);
  • misure in materia di lavoro (come quelle sul trattenimento in servizio e la flessibilità in uscita), previdenza sociale (pensioni minime, perequazione automatica dei trattamenti pensionistici dei residenti all’estero, la previdenza complementare, i trattamenti di disoccupazione in favore dei lavoratori rimpatriati, ammortizzatori sociali e di formazione per l’attuazione del programma Garanzia Occupabilità Lavoratori), famiglia (sostegno della genitorialità “Bonus nuove nascite”, disposizioni sull’Assegno unico per la richiesta del bonus nido e per il supporto al pagamento delle rette degli asili nido, misure in materia di congedi parentali e di decontribuzione per le lavoratrici madri) e formazione delle donne vittime di violenza, di cui al titolo V (articoli da 23 a 36);
  • interventi in materia di disabilità e non autosufficienza (come quelli relative ai cani di assistenza e sulla sperimentazione della riforma sulla disabilità), politiche sociali per la lotta alle droghe e alle dipendenze (si segnalano, in particolare, l’istituzione del Fondo nazionale per la prevenzione, il monitoraggio e il contrasto del diffondersi delle dipendenze comportamentali tra le giovani generazioni, l’istituzione del Fondo per gli accertamenti medico-legali e tossicologico-forensi e le disposizioni sul Sistema nazionale di allerta rapida – NEWS-D) e sport (disposizioni in materia di finanziamento sportivo, potenziamento del movimento sportivo  italiano, Paralimpiadi Milano-Cortina 2026 e concessione di contributi in conto interessi dell’Istituto per il credito sportivo e culturale) di cui al titolo VI (articoli da 37 a 46);
  • disposizioni sulle politiche della sanità con misure sul rifinanziamento del servizio sanitario nazionale, l’aumento dei limiti di spesa per l’acquisto di prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati, l’innovatività dei farmaci, l’aggiornamento delle tariffe per la remunerazione di alcune prestazioni, l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza, il Piano pandemico 2025-2029, l’acquisto di dispositivi medici utili alla riduzione delle liste d’attesa per il trapianto di organi e tessuti, la dematerializzazione delle ricette mediche, gli accordi bilaterali fra le regioni per la mobilità sanitaria, l’indennità del personale operante nei servizi di pronto soccorso, le aziende della filiera farmaceutica, l’incremento delle risorse per le cure palliative, le disposizioni per i medici in formazione specialistica, la presenza negli istituti penitenziari di professionalità psicologiche esperte, l’indennità di specificità, la premialità delle liste di attesa, le comunità terapeutiche in regime di mobilità interregionale, le patologie da dipendenze, di cui al titolo VII (articoli da 47 a 66);
  • misure in materia di crescita, infrastrutture e investimenti (interventi in materia di premi di produttività, welfare aziendale, agevolazioni fiscali lavoro notturno e straordinari nei giorni festivi, maggiorazione del costo ammesso in deduzione in presenza di nuove assunzioni, Piano Casa Italia, incentivi per il rilancio occupazionale ed economico, quotazione delle piccole e medie imprese, riversamento del credito di imposta in ricerca e sviluppo, sostegno agli investimenti produttivi delle micro, piccole e medie imprese cosiddetta “Nuova Sabatini”, banda ultra larga, credito d’imposta ZES, esigenze connesse allo svolgimento del Giubileo della Chiesa cattolica per il 2025, sostegno al settore turistico e operatività della società Autostrade dello Stato) di cui al titolo VIII (articoli da 67 a 80);
  • disposizioni in materia di agricoltura per il sostegno agli investimenti nel Mezzogiorno, la ricerca nel settore dell’agricoltura e della zootecnia, la determinazione delle aree prealpine di collina, pedemontane e della pianura non irrigua e in materia di terreni agricoli, di cui al titolo IX (articoli da 81 a 83);
  • interventi in materia di istruzione, università, ricerca e cultura, come le nuove disposizioni sulla “Carta del docente”, sulla sostenibilità delle attività dei centri nazionali, i partenariati estesi e le iniziative di ricerca in ambito sanitario e assistenziale, le misure rivolte in particolare ai beni culturali, allo spettacolo dal vivo e alla creatività contemporanea, di cui al titolo X (articoli da 84 a 89);
  • politiche per la difesa la sicurezza nazionale e gli affari esteri con misure come quelle sul personale delle Forze armate impiegato per le operazioni Strade sicure e Stazioni sicure 2025 e 2026-2027 ed il Rifinanziamento del NATO Innovation Fund, di cui al titolo XI (articoli da 90 a 91);
  • misure in materia di calamità naturali ed emergenze (si segnala, in particolare l’istituzione del Fondo per la ricostruzione, le disposizioni sulle esigenze connesse alla ricostruzione e quelle sulla crisi idrica) di cui al titolo XII (articoli da 92 a 94);
  • disposizioni concernenti i rapporti finanziari con gli enti territoriali, alla disciplina dell’addizionale regionale e comunale, al finanziamento del trasporto pubblico locale, al Fondo di solidarietà comunale, all’istituzione di un Fondo per l’assistenza ai minori, al contributo per le funzioni fondamentali di province e città metropolitane, all’abrogazione del sistema di tesoreria unica mista e al contributo alla finanza pubblica da parte degli enti territoriali (titolo XIII, articoli da 95 a 104);
  • Il titolo XIV reca altresì norme di rifinanziamento di interventi in materia di investimenti e infrastrutture a partire dal 2027 e fino al 2036, del Fondo per il finanziamento dei provvedimenti legislativi, delle disposizioni sui Fondi per la tutela del rispetto degli obiettivi programmatici di finanza pubblica, del Fondo per l’immigrazione, delle misure per le Regioni a statuto speciale e le Province autonome (articoli da 120 a 124).

 

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Concorrono al finanziamento delle misure sopra illustrate le disposizioni finanziarie di revisione della spesa con particolare riferimento alle materie della giustizia, del personale pubblico, degli organi amministrativi di enti, del potenziamento dei controlli di finanza pubblica, del contributo alla finanza pubblica da parte di società pubbliche e da parte di enti pubblici non economici, dei piani di stock option, dell’efficientamento del fondo per la prevenzione del fenomeno dell’usura, di assegnazione agli organi dell’Amministrazione finanziaria dei beni confiscati, di Tax credit cinema, di misure di revisione della spesa e attuazione della riforma 1.13 del PNRR “spending review”, di cui al titolo XIV (articoli da 105 a 119).

 

Secondo i dati riportati nel prospetto riepilogativo degli effetti finanziari del disegno di legge di bilancio 2025-2027, la manovra della seconda sezione implica un effetto complessivo in termini di minori spese per 4,7 miliardi di euro nel 2025 (1,9 miliardi nel 2026 e 1,2 miliardi nel 2027). Tali effetti derivano da: rifinanziamenti (maggiori spese) di leggi di spesa pari a 4.891,4 milioni nel 2025 (4.854,9 milioni nel 2026 e 5.275,7 milioni nel 2027), definanziamenti (minori spese) di leggi di spesa per 9.438,5 milioni per il 2025 (7.042,9 milioni per il 2026 e 6.279,5 milioni per il 2027) e riprogrammazioni di autorizzazioni pluriennali di spesa che determinano una riduzione pari a 159,9 milioni nel 2025 (un aumento di 206,4 milioni nel 2026 e una riduzione di -229,5 milioni nel 2027).

Nell’ambito dello stato di previsione delle entrate si osservano effetti finanziari positivi per il triennio 2025-2027, anche considerando gli effetti di retroazione derivanti dalla manovra di finanza pubblica. In relazione alle principali variazioni quantitative delle risorse disposte nella seconda sezione della legge di bilancio – come rappresentate dalla consultazione dei capitoli dei singoli stati di previsione – si segnalano di seguito i principali rifinanziamenti e definanziamenti.

 

Per quanto riguarda i principali rifinanziamenti:

  • Investimenti per la difesa nazionale, a seguito dello stanziamento di nuove risorse per le altre spese di investimento del Ministero della difesa (1.500 milioni di euro dal 2025 al 2039, per complessivi 22,5 miliardi) e del Ministero delle imprese e del made in Italy (922 milioni nel 2025, 973 milioni nel 2026, 1.090 milioni nel 2027, per complessivi 12,6 miliardi fino al 2039);
  • Fondo per il finanziamento delle missioni internazionali (1.270 milioni di euro nel 2025 e 1.570 milioni a decorrere dal 2026);
  • Fondo emergenze nazionali (450 milioni nel 2025 e 150 milioni a decorrere dal 2026);

·         Manutenzione ordinaria Ferrovie dello Stato (290 milioni nel 2025 e 190 milioni dal 2026 al 2030, per complessivi 1,54 miliardi).

 

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Per quanto riguarda i principali definanziamenti:

  • Fondo delega fiscale (-3.410 milioni di euro nel 2025, -2.707 milioni nel 2026, -2.694 milioni nel 2027 e nelle annualità successive);
  • Fondo per l’abbattimento della pressione fiscale (-2.191 milioni di euro a decorrere dal 2025);
  • Fondo per la transizione verde, la ricerca, gli investimenti del settore automotive e per il riconoscimento di incentivi all’acquisto di veicoli non inquinanti (-550 milioni nel 2025, -800 milioni dal 2026 al 2030, per complessivi -4,5 miliardi) e Contributi per l’acquisto di infrastrutture di ricarica ad uso domestico (-12 milioni nel 2025, -12 milioni nel 2026 e -12 nel 2027).

 [FC1]L’effetto complessivo della manovra

 [FC2]I principali interventi

ultimo aggiornamento: 8 novembre 2024



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