La fioritura dell’ulivo ha inizio sul mare e gradualmente si diffonde all’entroterra ligure, bisogna sapere aspettare il momento ideale per la raccolta. L’incipit della buona novella dell’olio extravergine di oliva si scrive adesso. Questa è un’annata fortunata dopo due andate male, gli alberi sono carichi, i frutti cambiano lentamente colore.
«I più fortunati, quest’anno, sono coloro che possiedono gli uliveti entro i 400 metri di altitudine», dice Gianluca Boeri, presidente regionale di Coldiretti. Chi si affaccia sul mare ha iniziato a ottobre, il periodo di maggiore raccolta è adesso e durerà tutto l’autunno. Partecipano anche anziani e bambini, si mangia insieme un pezzo di focaccia nelle pause, momenti di condivisione da ricordare a stagione terminata. Tutto rallenta quando si fa sera. Gli ulivi costieri hanno goduto di un clima ottimale nei delicatissimi giorni di fioritura, nell’entroterra c’è stata un po’ di pioggia e umidità.
«Nelle due annate precedenti — spiega Boeri — i nostri produttori si trovavano costretti ad anticipare la raccolta a causa della mancanza di acqua nelle olive».
Oggi intanto a Imperia si inaugura Olioliva, la manifestazione dedicata all’olio nuovo durerà fino a domenica. Le strade del centro saranno invase dal profumo piccante e balsamico dell’olio appena franto. «Le olive sono sane — racconta Ivano Moscamora, direttore della Confederazione italiana agricoltori della Liguria — questa annata dovrebbe riportarci su livelli buoni di produzione: 3200-3500 tonnellate di olio se la media di resa si attesta al 12-14%. Significa avere una produzione di olive pari a 250-300mila quintali. Questa produzione si ottiene su circa 20mila ettari di cui 2400 circa certificati dop. Con una produzione di olio dop che in una annata buona come questa probabilmente si attesterà attorno ai 6-8mila quintali».
I produttori rimarcano un’altra fortuna, essere stati graziati dalla mosca dell’olivo. «Si parla già di un olio potenzialmente eccezionale», sostiene Bruno Rivarossa, delegato confederale di Coldiretti. Le piante sono riuscite a creare riserve idriche senza andare in stress durante l’estate e questo ha inciso positivamente sulla qualità.
«Il tempo è stato finalmente dalla parte delle olive — spiega Stefano Roggerone, olivicoltore di Imperia e presidente Cia Liguria — abbiamo avuto molte piogge importanti in primavera che non hanno fatto danni, poi un grande caldo in estate e altre piogge in autunno: la pianta avendo delle risorse idriche notevoli in primavera è riuscita ad andare avanti bene, dall’altro lato il forte caldo ha impedito ai parassiti di proliferare».
Una Dop, l’olio extravergine di oliva «Riviera Ligure», racchiude le eccellenze regionali e le varietà locali, per un territorio coltivato che va dall’estremo ponente al levante, dal mare all’entroterra. «Noi siamo nel levante ligure, in collina — dice Matteo Antonelli, produttore di Luni — adesso con il sole le olive stanno asciugando bene e le rese stanno salendo, la qualità è molto alta. Ogni varietà ha i suoi tempi di raccolta, la razzola che è quella che ci caratterizza piuttosto che la taggiasca verso il ponente hanno tempi diversi». Alcune olive sono ancora verdi, dunque indietro di maturazione. In ogni caso, il pronostico è positivo. «Se guardo le due precedenti, questa è un’annata stupenda, finalmente abbiamo un po’ di olive — dice Sandro Gagliolo, produttore di Savona — le rese sono un po’ inferiori perché le olive si sono gonfiate di acqua ma questo non intacca la qualità». Che la festa dell’olio nuovo abbia inizio.
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