Oltre trecento persone hanno partecipato alla fiaccolata in memoria della tredicenne precipitata dal terrazzino all’ultimo piano del palazzo dove abitava. La mamma: «Questa piazza doveva essere gremita di gente»
«Per Aurora non basta il lutto, urleremo forte e bruceremo tutto». La sorella Vicktoria lo aveva annunciato sul suo profilo social e nel pomeriggio di venerdì 8 novembre sono state oltre trecento le persone che, a Piacenza, hanno partecipato alla fiaccolata in memoria della tredicenne precipitata due settimane fa dal terrazzino all’ultimo piano del palazzo dove abitava. Per quanto successo i carabinieri, su mandato della procura dei minori di Bologna, hanno fermato l’ex fidanzatino quindicenne che è stato portato al carcere minorile del Pratello. «La città mi ha abbandonato, la città non c’è». Sono le amare parole di Morena, la madre di Aurora, a margine della fiaccolata partita alle 18 da Piazza Duomo. «Questa piazza doveva essere gremita di gente se la città è unita». E di domanda: «Mia figlia è stata uccisa tra le 8 e un quarto e le 8 e mezzo. Com’è possibile che quel giorno nessuno abbia visto?». E ancora: «Questa è una città omertosa, lo è sempre stata e lo sarà sempre». Nella consapevolezza di aver perduto una figlia dice: «Avrei voluto poter festeggiare il compleanno di mia figlia e veder realizzare il suo sogno di andare a Parigi, tutte cose che non si realizzeranno mai». Vicktoria, la sorella 22enne di Aurora, tenendo tra le braccia un mazzo di fiori bianchi, spiega di aver ora una missione da compiere: «Devo continuare a vivere per lei, realizzare i suoi sogni e fare quello che lei avrebbe voluto fare». Poi si rivolge direttamente all’ex fidanzato della sorella: «Gli chiedo di dire la verità e smetterla di dire che mia sorella si è tolta la vita».
08 novembre 2024
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