«Ho incontrato con piacere le “tate” di Piacenza e provincia, figure fondamentali per tantissime famiglie, per confrontarmi con loro su un tema dimenticato dalla regione Emilia-Romagna: il riconoscimento delle tagesmutter. Categoria, questa, che in Emilia-Romagna è riconosciuta solo qualora si trovi alle dipendenze di cooperative o enti accreditati». Lo sostiene Sara Soresi, capogruppo Fratelli d’Italia in consiglio comunale e candidata alle prossime elezioni regionali.
«Ciò crea inevitabilmente una serie di problematiche sia per le operatrici stesse che per le famiglie che scelgono questo servizio. Il mancato riconoscimento, infatti, – spiega – comporta anzitutto mancanza di tutele lavorative: non beneficiano delle stesse tutele previste per altre figure del settore educativo o dell’assistenza, come garanzie sui diritti di maternità, previdenza sociale, e sicurezza sul lavoro. Questo le espone a condizioni di lavoro meno stabili e sicure».
«Inoltre, senza un riconoscimento ufficiale, le Tagesmutter non possono accedere a corsi di aggiornamento professionale riconosciuti, limitando la crescita e la qualità del servizio. Non solo. Le famiglie che si affidano a una Tagesmutter non possono usufruire di agevolazioni fiscali o contributi che sono invece disponibili per i nidi d’infanzia. Questo rende il servizio meno accessibile dal punto di vista economico, soprattutto per chi ha redditi più bassi».
«Infine, senza una normativa regionale, il lavoro delle Tagesmutter non è soggetto a un sistema di controllo e supervisione. Questo può comportare una maggiore variabilità nella qualità del servizio, a discapito della sicurezza e del benessere dei bambini. Dal 2019, in consiglio comunale a Piacenza, mi batto per il riconoscimento di questa importante figura che, però, può avvenire solo a livello regionale. Pertanto, se eletta, intendo portare avanti la battaglia, al fine di colmare queste lacune normative e dare il giusto valore a questo servizio, proponendo una legge regionale che includa le Tagesmutter tra le figure educative riconosciute».
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