La continuità, in politica, è “un valore”. Ma lo è fino a quando “non si trasforma in rendita di posizione per gestire il potere. A quel punto, occorre cambiare. Ecco, questo serve all’Emilia-Romagna”. È attorno a questo ragionamento che il ministro alla Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo sviluppa il suo ragionamento nell’iniziativa elettorale organizzata ieri pomeriggio da Forza Italia a sostegno dei candidati alle regionali.
“Questa regione – incalza l’esponente del governo – nella geografia italiana è molto importante. Nonostante Ferrara abbia una maggioranza di centrodestra, storicamente la nostra parte politica in questi territori ha sempre fatto fatica ad affermarsi. Ora, però, penso che il vento sia cambiato”. Consequenzialmente si sarebbe portati a pensare all’esempio del governo nazionale. In realtà, i riferimenti del forzista sono più ampi. “Le forze di centrodestra, dove governano oltre che a Roma, anche sui territori – analizza Zangrillo – stanno dimostrando di essere all’altezza della sfida. E di avere grandi capacità politico-amministrative”. Per questo motivo “mi auguro che, dopo decenni di governo monocolore, anche l’Emilia-Romagna possa avere una maggioranza di centrodestra”. Alla base, oltre allo sforzo collettivo, secondo il ministro non può mancare un ingrediente fondamentale per tentare di espugnare viale Aldo Moro: “Bisogna crederci”. La fiducia, insomma. Quella che il Paese dovrebbe tornare ad avere anche “nella Pubblica amministrazione”. Un segmento strategico per l’Italia, che impiega oltre 3,2 milioni di persone. “Stiamo cambiando il paradigma – prosegue il ministro – cercando di renderla attrattiva anche per le giovani generazioni – ovviando così al grosso problema democratico – e sburocratizzando le pratiche di accesso ai concorsi”. Un cambio di passo reso possibile grazie a “un approccio che non cala dall’alto decisioni preconfezionate, imponendole agli enti locali – precisa Zangrillo – ma che, al contrario, parte dalle istanze dei territori e prova a muoversi cercando di assecondarle. D’altra parte, anche questa è una delle componenti fondative del modo di fare politica degli amministratori espressione di Forza Italia”.
D’altra parte, gli azzurri hanno tutta la volontà di portare il loro contributo in consiglio regionale. Dopo l’intervento del coordinatore provinciale, Fabrizio Toselli – presente anche il responsabile dei dipartimenti, Matteo Fornasini – sono proprio due candidati, Francesco Fersini e Caludio Casaroli, a intervenire. “Dal punto di vista di un medico di medicina generale, che ha fatto questo mestiere per una vita – scandisce il forzista – in Regione posso dire che si è creato un vero e proprio establishment che gestisce il potere. Quasi come fosse qualcosa di ‘ereditario’”. Dal canto suo, Fersini torna sul tema della semplificazione. “È un tema fondamentale – scandisce – forse più di carattere culturale, piuttosto che strettamente politico. Il secondo fronte sul quale occorre intervenire, è quello legato alle centrali di committenza. Troppo spesso, così come sono concepite, escludono le nostre piccole e medie imprese”.
Federico Di Bisceglie
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