Omaggio a Gigi Riva tra antiche tragedie e brillanti commedie per la Stagione di Prosa 2024-2025 al Cine/Teatro “Olbia” di Olbia, organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna.
Otto titoli in cartellone tra dicembre e aprile per un viaggio tra le umane passioni in compagnia dei grandi protagonisti della scena: sotto i riflettori artisti del calibro di Giuseppe Cederna, ambiguo Iago in una moderna riscrittura dell’“Otello” di William Shakespeare, Lucia Vasini, Lorenzo Lavia e Paolo Triestino ne “Le Gratitudini” dal romanzo di Delphine de Vigan e Rosita Celentano e Attilio Fontana diretti dall’algherese Stefano Artissunch ne “L’illusione coniugale” di Eric Assous per un’ironica riflessione sulla vita di coppia, tra amore, tradimenti e gelosia.
Inizio con brio con l’attrice e comica Debora Villa e il suo one-woman-show “Tilt – Esaurimento Globale” (6 dicembre), mentre Enzo Decaro (noto al grande pubblico grazie al trio La Smorfia con Massimo Troisi e Lello Arena) interpreta Gervasio Savastano in “Non è vero ma ci credo” (28 marzo), esilarante commedia di Peppino De Filippo sugli effetti della superstizione.
S’ispira a una storia vera “L’Assaggiatrice di Hitler” (14 febbraio), uno spettacolo di Sandro Mabellini tratto da “Le assaggiatrici” di Rosella Postorino, con Silvia Gallerano (miglior performer solista al Festival Fringe di Edimburgo) e Alessia Giangiuliani, e disegna un ritratto di famiglia in un inferno, tra rivalità e giochi di potere, l’“Andromaca” (14 marzo) di Euripide nella versione de I Sacchi di Sabbia e Massimiliano Civica: un dramma antico sulle conseguenze della guerra tra attualità e mito. Una moderna epopea sportiva con “Riva Luigi ’69 ’70 – Cagliari ai dì dello scudetto” (31 gennaio) del Cada Die Teatro, un monologo scritto, diretto e interpretato da Alessandro Lay, per un tributo al leggendario Rombo di Tuono.
Una programmazione ricca e variegata per la nuova Stagione di Prosa di Olbia firmata CeDAC Sardegna che spazia tra i grandi classici – come “Andromaca” e “Otello” (14 aprile) – e i testi di autori contemporanei, come “L’Illusione Coniugale” (10 gennaio) del drammaturgo e regista francese Eric Assous (Premio Molière e Grand Prix du Théâtre de l’Académie française) accanto a “Non è vero ma ci credo” di Peppino De Filippo, con sapienti intrecci fra teatro e letteratura – da “L’Assaggiatrice di Hitler” a “Le Gratitudini” (21 febbraio) – per riscoprire pagine fondamentali della Storia del Novecento, tra l’ascesa del nazismo e la tragedia della Shoah. Intelligenti provocazioni nel segno dell’ironia con “Tilt” in cui Debora Villa porta in scena ansie e nevrosi di un’umanità alle prese con pandemie e guerre, cambiamenti climatici e scandali politici, insieme alla beauty routine indispensabile nell’era dei social media e un inedito ritratto di Gigi Riva – l’uomo e il campione – icona dello sport mondiale.
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