ENPA, LIPU, WWF e Legambiente denunciano l’uccisione del raro esemplare e chiedono giustizia
Nuovo episodio di bracconaggio nelle campagne di Osimo, in provincia di Ancona, dove un falco lanario, una specie rara e protetta, è stato brutalmente ucciso a colpi di fucile. L’esemplare, soprannominato “Calogero” dai ricercatori, era monitorato con un dispositivo GPS che ha permesso ai ricercatori di ritrovare il suo corpo senza vita. La notizia ha generato indignazione tra le principali associazioni ambientaliste italiane – Enpa, LIPU, WWF e Legambiente – che hanno emesso un comunicato congiunto per condannare fermamente il gesto e chiedere azioni severe contro i responsabili.
In una nota condivisa, le associazioni hanno dichiarato che questo episodio rappresenta un attacco diretto alla biodiversità e mina seriamente i programmi di reintroduzione di specie in via d’estinzione. Il falco lanario, una delle specie più rare in Italia, è al centro di programmi di protezione e monitoraggio a livello nazionale, e la sua uccisione rappresenta una perdita grave per la fauna locale e per gli ecosistemi italiani.
“Non possiamo più tollerare che la nostra fauna selvatica sia minacciata da atti di bracconaggio così spietati”, si legge nel comunicato firmato dalle quattro associazioni. “Ogni animale perso rappresenta una sconfitta per la conservazione e per il futuro del nostro patrimonio naturale. Chiediamo giustizia per Calogero e maggiore impegno nelle misure di prevenzione e di contrasto al bracconaggio.”
Indagini in corso per identificare i responsabili
La denuncia è stata prontamente raccolta dai Carabinieri Forestali, che hanno avviato le indagini per identificare i colpevoli. Le autorità stanno raccogliendo informazioni sul territorio e analizzando i dati forniti dal GPS per cercare di ricostruire i movimenti del falco nelle ore precedenti l’attacco, sperando di individuare il luogo esatto in cui è avvenuto l’agguato.
Il falco lanario: una specie da proteggere
Il falco lanario, una delle specie di rapaci più minacciate in Italia e in Europa, vive principalmente nelle regioni meridionali e centrali italiane e rappresenta una risorsa preziosa per la biodiversità del Paese. Le associazioni ambientaliste sottolineano che ogni perdita influisce drammaticamente sugli equilibri ecologici e sulla conservazione della specie.
Enpa, LIPU, WWF e Legambiente invitano tutti a collaborare e a rimanere vigili per fermare il bracconaggio, una pratica che non solo distrugge la fauna selvatica ma priva la collettività di un patrimonio naturale unico e insostituibile.
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