Gli imprenditori più irritati sono quelli di periferia. Ma in generale tutti i titolari di esercizi commerciali si lamentano dei ritardi del calendario di Natale e della programmazione degli eventi ma, soprattutto, sugli investimenti relativi agli allestimenti in città. Infatti, ad oggi, ancora non è stato reso noto come Bari si presenterà in occasione delle festività natalizie. Le iniziative della giunta per il Natale? Ancora ignote.
Il periodo di festa
L’allestimento di alcune vie e piazze della città con scenari illuminotecnici a tema natalizio possono creare un’atmosfera accogliente in grado di garantire un forte richiamo turistico e quindi attrarre visitatori e clienti.
Si tratta, insomma, per il territorio di un modo per rilanciare commercio e turismo. Per ora non è partita una campagna di comunicazione, non ci sono certezze sugli eventi e la situazione desta legittima apprensione: il Natale è un momento dell’anno importante per il tessuto socio – economico. Mentre quindi in città cominciano ad intravedersi le prime vetrine addobbate, i commercianti frenano e lanciano un allarme: «Siamo preoccupati».
A Bari le vetrine sono già in festa. Renne, pupazzi di Babbo Natale e decorazioni sono già pronte per adornare le nostre case. Camminando per le vie è facile notare che in alcuni negozi il conto alla rovescia è già partito. Mancano poco più di 40 giorni ma che Natale sarà? Ma soprattutto ci saranno meno luci in città? Le luminarie saranno più contenute?
«A novembre non saper cosa accadrà a Natale preoccupa un pochino. È tardi», sintetizza il problema Raffaella Altamura, presidente di Confesercenti. Il 15 di questo mese è stata convocata la riunione del comitato di indirizzo per l’applicazione della tassa di soggiorno e «penso – chiarisce Altamura – che si discuterà in quella occasione del calendario degli eventi. Bisogna però capire come questa amministrazione comunale intende interfacciarsi con le associazioni di categoria. Questo sarà un anno di rodaggio. Poi nel futuro spero metteranno a punto una strategia comune per creare una attività di animazione territoriale che garantisca benefici al commercio di prossimità». L’obiettivo è quello di lavorare insieme, tutti guardando verso un’unica direzione, affinché Bari continui ad essere una destinazione turistica, anche grazie al calendario di eventi. «Bari ha una potenzialità infinita dal punto di vista turistico – chiarisce il presidente di Confesercenti – ma sono indispensabili strategie giuste. Valorizzare l’identità culturale, magari puntando su quella nicolaiana è sicuramente una tattica vincente. Tutto ciò che è legato alla tradizione, alle legende e alla storia del santo per Bari funzionerebbe sicuramente».
Se per il centro cittadino occorre ancora attendere, diversa la situazione nelle periferie, «spesso dimenticate dall’amministrazione comunale», dicono in tanti. «Noi siamo sempre appesi ad un filo fino all’ultimo momento», tuona Domenico Tarantini, dell’associazione “La Formica” che riunisce le attività del quartiere Carrassi. «E poi all’ultimo dobbiamo sempre arrangiarci e accontentarci». Si tratta di un sentimento unanime: «Noi siamo considerati di serie B», dicono tutti riferendosi ai colleghi del centro trattati invece come negozi di serie A. Secondo quanto ci racconta chi i quartieri li vive, i titolari dei negozi di periferia si sentono penalizzati, trascurati e tagliati dal resto della città “importante”, rappresentata dalle vie dello shopping del centro murattiano. «Bari – raccontano – è soltanto tre strade del centro, poi tutto il resto non conta». «Abbiamo paura non solo per Natale – chiarisce quindi Tarantini – ma per il nostro futuro».
Ma non demordono. Anche quest’anno desiderano accendere la città e far sentire e vivere la festa di Natale, spendendo soldi di tasca propria. Sicuramente gli umori non sono dei migliori, non si dimenticano le difficoltà ma c’è grande speranza, di produrre e soprattutto di tornare a vendere. Quindi Bari sarà illuminata, addobbata al meglio. Gli imprenditori della città vogliono e desiderano essere ottimisti. A Bari le luminarie, ma soprattutto le luci e gli addobbi delle vetrine dei negozi, quindi non mancheranno.
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