L’ebitda è balzato del 35,7% a 8,4 milioni, l’ebit del 39,4% a 7,7 milioni e l’utile netto del 48,4% a 5,1 milioni. Questo soprattutto grazie a un costo del venduto sceso del 2,4% a 20,8 milioni, ad ammortamenti saliti solo in misura contenuta (da 643.000 a 672.000 euro) e a un’incidenza fiscale passata dal 30,8% al 27,9%. Gli oneri finanziari netti sono passati da 403.000 a circa 693.000 euro, in presenza del resto di un indebitamento finanziario netto pari a 25,2 milioni a fronte di 15,1 milioni a fine 2023 per effetto dell’incremento del circolante da 16,3 a 26,1 milioni nonché dei citati investimenti negli stabilimenti produttivi, ma anche della distribuzione di un monte dividendi di 5,2 milioni nel mese di aprile (ante quotazione), che corrisponde ad un pay-out del 73,4% sui 7,08 milioni di utile netto conseguiti nel 2023. Per il futuro non è stata indicata alcuna specifica politica sui dividendi.
Al 30/6/2024 il rapporto Debt/Equity era pari a 1,79 volte, quindi relativamente elevato, ma naturalmente non includeva ancora gli introiti dell’Ipo. I quali, visti anche gli importanti investimenti previsti per i due nuovi stabilimenti, risultano particolarmente strategici. E proprio in tema di strategia a inizio agosto è stato costituito il nuovo Strategic Advisory Board costituito da esperti esterni alla società e sono stati nominati i primi due componenti (il terzo sarà reso noto entro fine 2024): Bhavesh Shah (con esperienze in Procter & Gamble e Firmenich) e Alain Frix (già in Symrise), provenienti quindi da alcuni dei principali clienti di Misitano & Stracuzzi.
Particolare attenzione all’impiego e riciclo degli scarti di lavorazione
L’azienda siciliana si trova ad affrontare una concorrenza piuttosto agguerrita per lo più da parte di società siciliane e calabresi, nessuna delle quali però quotata e in gran parte di dimensioni inferiori (eccezion fatta per le calabresi Capua 1880 Srl e Agrumaria Reggina Srl). Dovrà quindi far leva sull’espansione produttiva e commerciale, sull’elevato livello di internazionalizzazione già raggiunto (ma si mira all’ingresso in nuovi mercati quali ad esempio India e Paesi del Golfo) e sulla consolidata “fedeltà” da parte dei principali clienti, che si servono dei prodotti Misitano & Stracuzzi da oltre 25 anni.
Con riferimento agli aspetti Esg, non viene per ora redatto un bilancio di sostenibilità (è stato comunque avviato nel 2023 il calcolo delle emissioni dirette e indirette di CO2), ma è stata ottenuta la certificazione Iso 14001 sul sistema di gestione ambientale e gli agrumi vengono acquistati solo da aziende agricole del territorio che praticano un’agricoltura sostenibile; inoltre l’80% degli agrumi lavorati proviene da fornitori certificati Global A.P./GRASP, uno standard internazionale che attesta sia la sostenibilità del ciclo produttivo, sia la sicurezza alimentare dei prodotti. Particolarmente interessante è poi il fatto che gli scarti di lavorazione (il 35-40% della polpa viene impiegata per produrre succhi e la buccia per le essenze) non vengono smaltiti come rifiuti ma immessi sul mercato per la produzione di biocarburanti, per l’alimentazione degli animali domestici e per l’estrazione della pectina. Ed è stato avviato uno studio con l’Università di Messina per il potenziale impiego di tali scarti in affiancamento o sostituzione di cotone, carta e plastica.
Il mercato ha accolto favorevolmente la società (le quotazioni del titolo si mantengono nettamente superiori al prezzo di Ipo pari a 2,92 euro per azione). Ora il primo “obiettivo” di Misitano & Stracuzzi è quello di raggiungere nell’esercizio in corso un ebitda almeno pari a 15,1 milioni (valore indubbiamente alla portata visto il dato del primo semestre), ed in tal caso i 3,6 milioni di Price Adjustment Shares saranno convertite in altrettante azioni ordinarie. Come avviene però per gran parte delle società dell’Euronext Growth Milan, il flottante è decisamente basso e pari al 14,8% del capitale sociale. Ma è comunque un inizio. Misitano & Stracuzzi si è aperta agli investitori, a differenza delle sue tre conterranee approdate in Elite nel 2019, fra cui anche un nome notissimo al pubblico come Condorelli.
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