Nella città col più alto rischio dissesto idrogeologico i fondi per i progetti sono bloccati alla Regione. In caso di alluvione? Risponde l’assessore alla Protezione Civile Minutoli
Messina – Gli alluvioni lampo non sono più eventi isolati ma eventualità alle quali dobbiamo far fronte. Messina è pronta, in casi di maltempo come quelli che ieri hanno messo in ginocchio Catania?
La città dello Stretto e la sua provincia di maltempo pericolosissimo ne sanno qualcosa, per citare soltanto Giampilieri. Anche per questo forse “Siamo all’avanguardia rispetto ad altre realtà sotto il profilo della protezione civile”, spiega l’assessore comunale Massimiliano Minutoli. “Abbiamo i sistemi di alert su telefonino, già rodati, le chiamate telefoniche per avvisare la cittadinanza delle allerta meteo, le sirene lungo i torrenti e nelle zone considerate a rischio. Anche sul piano del personale stiamo incrementando le risorse. In caso di emergenze possiamo contare sulla colonna mobile, oggi si stanno formando 20 unità di personale comunale, che hanno aderito volontariamente, 80 volontari già formati con i mezzi appositi e molte associazioni di protezione civile a supporto”.
Il nodo torrenti e il caso Zafferia
“Quello di ieri a Catania è stato un evento eccezionale“, commenta l’assessore del comune di Messina alla Protezione Civile. “Non ci sono discorsi da fare legati alle caditoie, le manutenzioni dei tombini o altri interventi che competono al Comune di Messina come prevenzione, non sono cose che bastano ad “assorbire” del tutto l’impatto di tutta quella pioggia”, precisa l’esponente della giunta Basile.
Il territorio messinese, però, è fragile. E malgrado gli interventi sui torrenti, il dissesto rimane un fianco scoperto. “Soltanto nei giorni scorsi abbiamo effettuato 11 interventi nelle aree dove abbiamo verificato si possono presentare criticità, siamo interventi lo scorso anno con 4 milioni 800 mila euro di lavoro sui torrenti. Interventi che hanno dato i loro frutti. Infatti nei casi di maltempo, come l’ultima ondata di pioggia di fine ottobre scorso, non ci sono state conseguenze tragiche o particolari criticità se non a Zafferia, dove però c’è un problema strutturale legato al bacino torrentizio in sé, non certo a una mancata manutenzione o pulizia. E anche su Zafferia comunque si sta intervenendo con un progetto ad hoc.“
Quei progetti sul dissesto bloccati alla Regione
Messina, però, resta un territorio fragile. “Il piano di assetto idrogeologico individua Messina come quella con il più alto numero di perimetrazioni. Sono zone dove si deve andare ad intervenire contro il dissesto in maniera strutturale. Ma i fondi restano bloccati a Palermo. Abbiamo presentato alla Regione decine di progetti che sono ancora in attesa di finanziamento”, spiega l’assessore Minutoli.
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