Nuovi soldi per l’energia da fonti rinnovabili. “Questa mattina ho firmato il decreto che consente l’utilizzo di 320 milioni di euro a fondo perduto per le piccole imprese che intendono realizzare impianti fotovoltaici o eolici ai fini dell’autoconsumo industriale”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso a margine dell’assemblea annuale della Cna. Queste risorse si aggiungono “al piano Transizione 5.0 che già prevede in crediti fiscali quasi 13 miliardi di euro, tra innovazione digitale ed efficientamento energetico, attraverso l’utilizzo della tecnologia green ai fini dell’autoconsumo industriale”, ha spiegato il ministro.
Più occupazione nell’energia pulita, ma non ci sono lavoratori qualificati
L’occupazione nel settore energetico globale è cresciuta a un ritmo sostenuto nel 2023, grazie anche a un’ondata di investimenti nella produzione di tecnologie per l’energia pulita, sebbene la carenza di lavoratori qualificati rimanga una preoccupazione significativa per i datori di lavoro che cercano di assumere. E’ quanto emerge dalla terza edizione del rapporto ‘World Energy Employment‘ dell’Agenzia internazionale dell’energia (Aie), che valuta l’occupazione energetica globale per regione e tecnologia, offrendo un’analisi cruciale sulle mutevoli esigenze di manodopera del settore. Il report rileva che il numero di posti di lavoro nel settore energetico a livello globale è aumentato del 3,8% lo scorso anno, raggiungendo quota 68 milioni. In confronto, la crescita occupazionale nell’intera economia è stata del 2,2%.
L’aumento maggiore ha riguardato i posti di lavoro nel settore dell’energia pulita, che sono aumentati di 1,5 milioni nel 2023 e hanno contribuito fino al 10% della crescita occupazionale nell’intera economia nei principali mercati per le tecnologie di energia pulita. Il settore del solare fotovoltaico ha creato oltre mezzo milione di nuovi posti di lavoro, stimolato da nuove installazioni record. L’occupazione nella produzione di veicoli elettrici e batterie è cresciuta di 410.000 unità , con le vendite che hanno raggiunto quasi il 20% del mercato automobilistico globale. Mentre alcuni produttori di energia eolica hanno subito licenziamenti, l’occupazione totale nel settore è comunque aumentata, dato che un numero record di nuovi progetti è entrato in costruzione.
Il settore della fornitura di petrolio e gas ha creato oltre 600.000 posti di lavoro nel 2023 dopo un periodo di caute assunzioni post-pandemia. Tuttavia, l’occupazione globale nel comparto del carbone è diminuita per il terzo anno consecutivo, con un calo di circa l’1%, principalmente a causa dei continui miglioramenti nella produttività a monte. La crescita dei posti di lavoro nel settore energetico è stata guidata dal settore manifatturiero, divergendo dagli anni precedenti, quando era stata generalmente guidata da costruzione e installazione. Ciò riflette in gran parte l’aumento del 70% degli investimenti nella produzione di energia pulita nel 2023 a 200 miliardi di dollari, poiché le aziende hanno risposto alla crescente domanda di tecnologie per l’energia pulita e alle nuove politiche.
Tuttavia, la mancanza di lavoratori qualificati in molti settori dell’industria energetica, in particolare quelli che richiedono alti livelli di specializzazione, come reti ed energia nucleare, rimane un collo di bottiglia sostanziale. Per il secondo anno consecutivo, la maggior parte degli intervistati dall’Aie – su oltre 190 datori di lavoro del settore energetico in 27 Paesi – ha segnalato piani di avere assunzione, ma di aver avuto difficoltà a trovare candidati qualificati per quasi tutte le categorie occupazionali. S
Sulla base dei primi dati, l’occupazione nel settore energetico è destinata a crescere del 3% nel 2024, un rallentamento rispetto allo scorso anno dovuto agli impatti dei mercati del lavoro ristretti, dei tassi di interesse elevati e dei cambiamenti nel previsto flusso di nuovi progetti energetici.
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